Poiché ci troviamo di fronte ad un versetto che è una profezia, è bene non interpretare mai in modo soggettivo o arbitrario. Quando si deve decodificare un simbolo, dobbiamo ricorrere ad altri testi che ci parlano dello stesso argomento; poiché Bibbia spiega sempre se stessa. È sempre la Scrittura ha fornirci la spiegazione del simbolo, pertanto dobbiamo andare a cercare all’interno della Bibbia altri brani esplicativi, paralleli o complementari.

 

 

1- SPIEGAZIONE DI GENESI 3:15

Genesi 3:15 «Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno».

Questo versetto è inserito in un dialogo occorso tra Dio e Adamo ed Eva, nel quale viene pronunciata una sentenza contro il “serpente”. Quindi, per comprendere l’identità del serpente dobbiamo esaminare altri versetti dove viene utilizzata la stessa parola.

Chi è il “serpente”?

Apocalisse 12: 9 «Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli».  Da questo testo si evince chiaramente che il “serpente” è Satana.

Al versetto 14 di Genesi 3, possiamo leggere di come Dio maledice il “serpente”, che è per l’appunto Satana. Mentre al versetto 16, il Signore si rivolge a Eva… «Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue sofferenze e le tue gravidanze; con doglie partorirai figli: i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su di te». L’umanità, dopo esser stata ingannata dal serpente perde la natura spirituale per una carnale e mortale, e da questo momento in poi il genere umano si dividerà in due categorie di persone: una che sta dalla parte di Dio e una dalla parte di Satana. Due schieramenti, due “semi” o progenie: uno per Dio e uno per Satana, che saranno sempre opposti tra loro. Però, solo uno dei due “semi” è la discendenze o progenie della “donna”.

 

Chi è la “donna”?

Il termine “donna” nel linguaggio profetico si riferisce sempre al popolo di Dio o alla Chiesa, detta anche “sposa” di Cristo, e mai ad una persona in particolare.

 

Chi è “la progenie che schiaccia il capo del serpente”?

Leggendo il testo di Genesi 3:15 nella lingua originale che è l’ebraico, notiamo che il riferimento alla progenie che schiaccia la testa del serpente è reso come « האו ישפך ראש», «hu ishufka rosh». Nel passo viene utilizzato il pronome personale singolare maschile «hu» per definire la discendenza della donna, quindi il brano dice: «Egli ti schiaccerà la testa». La costruzione grammaticale della frase esclude qualsiasi riferimento femminile e di conseguenza qualsivoglia indicazione verso Maria o Eva. Nel brano analizzato, Dio sta chiaramente parlando di una discendenza maschile, come si evince da altri testi biblici. Ad Abramo fu data la promessa che un Salvatore sarebbe venuto dalla sua discendenza: Genesi 22:18 “Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie”. L’apostolo Paolo nell’epistola ai Galati spiega per l’appunto chi è la progenie di Abramo.

Galati 3:16 «Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: “E alle progenie”, come se si trattasse di molte; ma, come parlando di una sola, dice: “E alla tua progenie”, che è Cristo».

La Bibbia ci fornisce altri testi o dettagli attraverso i quali identificare correttamente la «discendenza della donna». Nel Nuovo Testamento, l’apostolo Paolo nell’epistola ai Romani invita a guardare oltre le sofferenze momentanee, fissando lo sguardo verso il giorno in cui Gesù sarebbe tornato a giudicare il mondo e prendere con Sé i Suoi. L’apostolo affermò: «Il Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi» (Romani 16:20), e questo è il compimento della profezia di Genesi 3:15 nella quale Dio aveva promesso la disfatta di Satana, con l’avvento di un Liberatore, che ora sappiamo essere maschio. Il passo di Romani, così come redatto da Paolo mostra chiaramente l’identità del Liberatore, che è «il Dio della pace», è Lui che schiaccia o stritola il “serpente”, alias Satana e non una figura femminile. Ma se è Dio a compiere questa salvezza, come può Egli essere discendenza (o progenie) della donna? Nel Salmo 132, al versetto 11, vediamo come ci venga ricordata la promessa di Dio al re Davide: «Il SIGNORE ha fatto a Davide questo giuramento di verità, e non lo revocherà: “Io metterò sul tuo trono un tuo discendente» (Salmo132:11), ed il profeta Isaia asserì: «il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele» (Isaia7:14). Il termine «Emmanuele» letteralmente è: «Dio con noi». Dunque, questo discendente davidico umano è la discendenza della “donna” (popolo di Dio), il quale ha anche le caratteristiche della divinità.

2- CHI È CHE SCHIACCIA IL CAPO AL SERPENTE?

Come avviene lo schiacciamento del capo del serpente?

Ebrei 2:14 «Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte, colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo».

Abbiamo visto che tale progenie è dichiaratamente maschile, dunque parliamo di un Liberatore. Gesù Cristo si è presentato tra noi con una natura umana e una divina: Egli ha la regalità della stirpe davidica e, sarà Lui quando verrà in qualità di Dio e giudice a porre fine al male e alla morte. Rimane però da chiarire il senso dello «schiacciamento della testa del serpente»: in che modo Gesù farà questo? Che cosa significa questa azione? Inoltre, Paolo afferma che Dio schiaccerà Satana sotto i nostri piedi, ma in che modo i cristiani hanno parte in questo? Vediamo brevemente come è stato annientato il regno di Satana. Gesù ha dovuto prendere la nostra natura umana per essere vincitore là dove Adamo aveva fallito. Il Signore tramite la Sua morte e resurrezione ha SCONFITTO la morte. La «ferita al calcagno» di Genesi 3:15, indica proprio questo: la morte in croce che Gesù ha dovuto subire; con la differenza che, la “ferita” causata a Cristo è stata transitoria e momentanea (come lo è qualsiasi ferita che si rimargina), mentre lo «schiacciamento della testa del serpente» è definitivo, ma questo avverrà dopo il ritorno di Cristo e il millennio. Satana sparirà dalla scena e ed il male non farà mai più la sua ricomparsa.

«Egli [il Salvatore] schiaccerà il suo capo [di Satana] e lui [Satana] ferirà il suo calcagno [del Salvatore con la morte in croce]» (Genesi 3:15).

 

 

1Corinzi 15:55 «O morte, dov’è il tuo dardo? O inferno, dov’è la tua vittoria? Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge.  Ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo».

Paolo dirà ai Colossesi: «Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati; egli ha cancellato il documento a noi ostile*, i cui comandamenti ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce» (Colossesi 2:13-15).

* Nota: Il “documento a noi ostile…” non è riferito alla legge di Dio o decalogo, ma alla lista dei nostri peccati che Cristo ha inchiodato alla croce. Inoltre Gesù non ha abolito i 10 comandamenti ma la legge mosaica, che era un “muro” che separava Ebrei dai Gentili. Efesini 2: 13-15 «Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione,  avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace…». Principati e potenze sono gli spiriti (demoni) asserviti a Satana, che assieme al loro padrone lavorano incessantemente affinché l’umanità rimanga lontano da Dio e ben immersa nei peccati, affinché riceva un giudizio di condanna, e quindi la morte eterna. Uno degli scopi di Satana, oltre a quello di allontanare le persone da Dio o di insegnare che Dio non esiste, e se esiste è un tiranno ed un despota, si diverte anche ad inculcare nelle persone che la Salvezza si ottiene per opere ed azioni meritorie, tramite l’osservanza di regole, comandamenti, precetti, penitenze e sofferenze. La Bibbia esclude questo in modo categorico, perché la salvezza si ottiene per SOLA FEDE, ossia credere in Gesù Cristo e nel Suo sacrificio sostitutivo. Nessuna buona opera o azione, nessun sacrificio o privazione o rito di penitenza può garantire la salvezza eterna, niente di tutto questo può salvare qualcuno.

Efesini 2: 8,9 «Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori».

Gesù con il Suo sacrificio vicario offre all’umanità la via di uscita e la rottura delle nostre catene, rendendo impotenti le forze spirituali che ci soggiogano e ci rendono schiavi del peccato, le quali ci fanno anche credere o pensare che siamo peccatori senza speranza. In parole povere, una volta che una persona si consegna a Cristo e Lo accetta come Signore e Salvatore della propria vita è immediatamente da Lui perdonata, e non è più sotto il peso della condanna di morte eterna, è una persona liberata e salvata. L’umanità sfugge al destino a cui l’antica seduzione del serpente l’aveva condannata, ossia a peccare per poi ricevere il salario del peccato: la morte eterna.

Romani 6:23 «Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore».

Chi ha veramente accettato Gesù come il proprio Signore e Salvatore, permette allo Spirito Santo di dimorare nella propria persona e di lasciarsi plasmare ad immagine e somiglianza di Cristo, venendo dallo Spirito Santo rigenerata e trasformata. Così facendo il Signore ci eleva a Suoi collaboratori e ci chiama «fratelli». È ovvio che nessun essere umano potrebbe vincere definitivamente questa battaglia, ma ciascun credente condividerà con Gesù la vittoria che Egli riporterà sul seduttore e sui suoi servitori. Dio dice infatti nell’epistola agli Ebrei: «Per condurre molti figli alla gloria, era giusto che colui, a causa del quale e per mezzo del quale sono tutte le cose, rendesse perfetto, per via di sofferenze, l’autore della loro salvezza. Sia colui che santifica sia quelli che sono santificati, provengono tutti da uno; per questo egli non si vergogna di chiamarli fratelli,  dicendo: “Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli; in mezzo all’assemblea canterò la tua lode”. E di nuovo: “Io metterò la mia fiducia in lui”. E inoltre: “Ecco me e i figli che Dio mi ha dati”. Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita» (Eb.2:10-15).

In conclusione, ogni volta che ci allontaniamo dal peccato e dalle seduzioni del tentatore partecipiamo anche noi allo sconfitta di Satana e alla vittoria che abbiamo in Cristo. Ogni pagina delle Scritture proclama con forza la manifestazione in gloria dell’UNICO Intercessore e Signore, il quale con la Sua apparizione risolleverà l’uomo dalla polvere della terra per rivestirlo di grazia e immortalità, vincendo una volta per tutte il nemico di Dio, ristabilendo la pace e la vita eterna. Come accennato sopra è veramente bizzarro e anti-biblico, tracciare un parallelo tra la «donna» del versetto di Genesi 3:15 e la figura di Maria come erroneamente dicono alcuni; anche perché come abbiamo visto, per abbattere o schiacciare la testa a Satana in modo definitivo, eliminandolo dal creato, bisogna essere Dio!

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