IL FUTURO RIVELATO
Nel libro di Daniele, la visione del capitolo 8 è parallela ai capitoli 2 e 7 ed è una sezione profetica. Lo scopo di questo capitolo è mostrarci l’opera dell’Anticristo. In Daniele 2, l’enfasi era sull’aspetto politico, in Daniele 7 si inserisce un aspetto religioso, mentre in Daniele 8 la visione si focalizza principalmente sulla fine dei tempi e sulle persecuzioni dell’Anticristo finale. La simbologia che troviamo nel capitolo 8 ci ricorda molto quella del santuario terreno che è menzionato nel capitolo e che deve essere purificato.
1 - DANIELE 8: 1-4
Visione del montone e del capro
Daniele 8: 1- 4 «Nel terzo anno di regno del re Beltshatsar, io, Daniele, ebbi una visione, dopo quella avuta all’inizio del regno. Or vidi in visione e, mentre guardavo, mi avvenne di trovarmi nella cittadella di Susa, che è nella provincia di Elam; nella visione mi resi conto di essere presso il fiume Ulai. Alzai gli occhi e guardai, ed ecco, in piedi davanti al fiume un montone che aveva due corna; le due corna erano alte, ma un corno era più alto dell’altro, anche se il più alto era spuntato per ultimo. Vidi il montone che cozzava a ovest, a nord e a sud; nessuna bestia gli poteva resistere, né alcuno poteva liberare dal suo potere; così fece quel che volle e diventò grande».
Il profeta Daniele nello scrivere il capitolo 8 non usa più l’aramaico, come ha fatto per i precedenti capitoli (Dn. 1-7), ma l’ebraico; le profezie sono scritte in lingua ebraica e riguardano il popolo di Dio in genere, ma soprattutto la chiesa del tempo della fine. Il linguaggio e il messaggio universale del libro diventa ora più mirato ed è rivolto principalmente al popolo d’Israele ancora in esilio a Babilonia e per estensione al popolo di Dio di ogni tempo, in particolare a quello del tempo della fine. Anche se nel capitolo troviamo alcune profezie già adempiute, molte di esse si devono ancora adempiere, come il sorgere dell’Anticristo finale, la grande tribolazione, all’apparizione di Gesù Cristo sulle nuvole del cielo, la fine del male e l’inizio del regno di Dio. Il cap. 8 riepiloga i precedenti capitoli ed è un ponte con quelli successivi che sono strettamente collegati a questo; poiché Daniele non avrà più visioni e con il capitolo 9 iniziano le spiegazioni tramite un angelo, inviatogli da Cristo Gesù. Anche i capitoli che vanno dal 10 al 12 non sono altro che la spiegazione di questo con aggiunta di dettagli molto interessanti.
Il profeta Daniele si trova a Susa e siamo intorno all’anno 553 a.C., come conferma anche Giuseppe Flavio in Antichità giudaiche XI-7. Daniele riceve la visione del montone e del capro, due anni dopo aver ricevuto le visioni del capitolo 7. Il montone è la Persia e le sue due corna rappresentano i Medo – Persi, come rivela l’angelo più avanti (v.20). Queste corna non spuntano simultaneamente, inoltre il più alto era cresciuto dopo, poiché i Persiani furono subordinati ai Medi per molto tempo; però in questo contesto storico acquisiscono preponderanza, sono un unico impero, un unico potere, e per queste ragioni sono rappresentati da un unico animale. Anche nel capitolo precedente, questi due popoli vengono raffigurati da un unico animale che presenta anch’egli una disuguaglianza: l’orso piegato su un fianco (Dn. 7:25). Daniele sottolinea l’impeto di conquista del montone che è irrefrenabile, a occidente, a settentrione e a mezzogiorno. Da notare che il montone non colpisce verso l’Est, anzi gli volta le spalle e si dirige verso l’Occidente, divenendo un impero molto grade che nessuno pareva potesse fermare.
Daniele 2 |
Daniele 7 |
Daniele 8 |
Significato |
1. Testa d’oro |
Leone alato |
—- |
Babilonia |
2. Petto d’argento |
Orso |
Montone |
Medo-Persia |
3. Bacino di rame |
Leopardo |
Capro. |
Greco-Macedone |
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Il corno si spezza e ne spuntano quattro e da uno di essi spunta un piccolo corno = Antioco IV Epifane, che verrà distrutto senza intervento umano.
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4. Gambe di ferro |
Bestia Spaventosa |
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Roma |
5. Piedi e dita amalgama di ferro e argilla |
10 corna (Re) + Piccolo corno (Papato) |
tra le 10 corna spunta un ALTRO piccolo corno = il Papato |
Europa |
6. La pietra si stacca dal monte frantuma tutto e sorge un regno eterno |
Ritorno di Cristo |
Anticristo finale viene distrutto senza intervento umano, ma dall’apparizione di Cristo. |
Regno di Dio dato ai santi |
2 - DANIELE 8: 5-8,9
Daniele 8: 5-8 «Mentre consideravo questo, ecco venire dall’ovest un capro, che percorreva tutta la superficie della terra senza toccare il suolo; il capro aveva un corno cospicuo fra i suoi occhi. Giunse fino al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò contro nel furore della sua forza. Lo vidi avvicinarsi e montare in collera contro di lui; cozzò quindi contro il montone e frantumò le sue due corna, senza che il montone avesse forza per resistergli; così lo gettò a terra e lo calpestò, e nessuno poté liberare il montone dal suo potere. Il capro diventò molto grande; ma, quando fu potente, il suo gran corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro corna cospicue, verso i quattro venti del cielo».
Il profeta Daniele dopo la visione del montone vede il sopraggiungere di un capro che proviene dall’occidente, il quale rappresenta la potenza greco- macedone (Dn. 8:21), mentre nel precedente capitolo questa potenza era raffigurata da un leopardo con le quattro ali d’uccello. Il corno cospicuo fra gli occhi del capro è il suo fondatore Alessandro il Grande. Il capro sconfisse il montone, ma quando Alessandro Magno morì, il suo regno fu diviso in quattro province, raffigurate come quattro grandi corna verso i quattro venti del cielo. Questa divisione ebbe luogo dopo la battaglia di Ipsus, 301 a.C.
La divisione della Grecia e i suoi quattro generali:
Lisimaco, Tracia in Asia Minore, 301-281 a.C.
Cassandro, Macedonia greca, 301-146 a.C.
Seleuco, Siria, 312-65 a.C.
Tolomeo, Egitto 323-30 a.C.
Daniele 8: 9 «Da uno di questi uscì un piccolo corno, che diventò molto grande verso sud, verso est e verso il paese glorioso».
Ma chi è questo piccolo corno? La maggior parte degli studiosi vede nel piccolo corno Antioco IV Epifane. Però, ci sono gli avventisti del settimo giorno che dicono che è un simbolo di Roma; quindi se fosse vera queste ipotesi allora i requisiti della profezia devono adattarsi a Roma. Se, invece si tratta di Antioco Epifane, le profezie devono corrispondere alla sua storia. Quindi, iniziamo ad analizzare il capitolo: da dove proviene il piccolo corno? Come dice il testo esce da uno dei quattro regni, a seguito della suddivisione fatta dai quattro generali. Roma è uscita da uno di questi quattro regni? Assolutamente no! Roma fu fondata nel 753 a.C.; mentre la storia ci mostra chiaramente che Antioco IV Epifane proviene da uno dei quattro (Seleuco). Ecco la prova: Antioco III il Grande nacque nel 238 a.C., ed è stato un sovrano seleucide, figlio di Seleuco II Callinico che governò dal 222 a.C. fino alla sua morte. Salì al trono di Siria all’età di quindici anni, nell’anno 223 e regnò trentasei anni, fino al 187 a.C. Durante questo periodo gli nacquero due figli: Seleuco IV e Antioco Epifane, ed è quest’ultimo che adempirà la profezia di Daniele 8:14, non di certo Roma. Antioco Epifane salì al trono siriano succedendo a suo fratello Seleuco IV, nell’anno 175 o 176. Il versetto sopra menzionato ci fornisce le direzioni di conquista di Antioco Epifane che sono: sud (Egitto), est (Siria) e il paese splendido (Israele). Roma è cresciuta in queste direzioni, seguendo questo ordine -> verso sud (Egitto), verso est ( Siria) e verso il paese glorioso (Israele)? Ovviamente no! L’ordine delle direzioni non corrisponde: Roma va in Siria 65 a.C., Giudea 63 a.C., Egitto 30 a.C.
3 - COSA O CHI RAPPRESENTA IL PICCOLO CORNO?
Qui è bene fare una precisazione: Antioco IV Epifane è comunque una figura dell’Anticristo finale come vedremo più avanti. Questi due personaggi se sovrapposti hanno molte similitudini e punti in comune. Antioco come l’Anticristo sono descritti o profetizzati come dei “piccoli corni”. Il piccolo corno Antico Epifane nasce da una delle quattro corna che sono i generali di Alessandro Magno (Daniele 8); mentre l’altro piccolo corno di Daniele 7, nasce dalla quarta bestia (Roma) e come vedremo da altri testi è il papato.
Daniele 7:7,8 «Dopo questo, io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte; essa aveva grandi denti di ferro; divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna. Stavo osservando le corna, quand’ecco in mezzo ad esse spuntò un altro piccolo corno, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte; ed ecco in quel corno c’erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca che proferiva grandi cose…11 Allora io guardai a motivo delle grandi parole che il corno proferiva; guardai finché la bestia fu uccisa, e il suo corpo distrutto e gettato nel fuoco per essere arso».
Antioco IV detto Epiphanés, vuol dire: “ il Manifesto, ossia la manifestazione di Dio o dio stesso”, esattamente come l’Anticristo che si proclama Dio in terra.
2 Tess.2:3,4 «Che nessuno v’inganni in alcun modo, poiché quel giorno non verrà se prima non sia avvenuta l’apostasia e non si sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario che s’innalza sopra tutto, quello che dicesi Dio, od è oggetto di venerazione, fino ad assidersi nel tempio di Dio e presentar se stesso come Dio».
Antioco IV detto Epiphanés, veniva anche chiamato dai sudditi Epimanés, ossia ‘il pazzo’ ed è il Seleucide di cui più parla la Bibbia (Daniele 8 – 1 Macc. 1: 11-67; 2; 3; 6:1-16 – 2 Macc. 4: 7; 8:29).
I Padri della Chiesa vedono in Antioco il tipo più esatto dell’Anticristo finale” (Dizionario biblico, Roma, Studium, III ed., 1963, p. 34 e 35, voce “Antioco IV Epifane”; cfr. anche B. RIGAUX, L’Antéchrist et l’opposition au royaume messianique dans l’Ancien et le Nouveau Testament, Parigi-Gembloux, 1932)
Regno |
DANIELE 2 |
DANIELE 7 |
DANIELE 8 |
MEDO-PERSIA |
Petto e braccia |
Orsosi alzava da un latotre costole in bocca |
MontoneAveva due corna – uno più altoCozzava verso Ovest, Nord e Sud |
GRECO-MACEDONE |
Ventre Rame |
Leopardo4 ali simbolo di rapidità4 teste |
CaproPercorre la terra senza toccare il suoloHa un corno grande(Alessandro Magno)4 generali |
Nasce il piccolo corno da uno dei 4 generali: Antioco IV Epifane il seleucida.Toglie il sacrificio quotidianoProfana il Tempio – Calpesta la Legge- Distrugge il popolo di DioMorirà senza intervento umano |
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ROMA |
Gambe di ferro |
Bestia spaventosa |
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Divorava, sbranava e stritolava tuttoDivorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà |
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Le 10 corna sono 10 Re che formana l’EuropaDopo le 10 corna, spunta un ALTRO piccolo corno (Papato):Parlerà contro l’Altissimo.Affliggerà i santi per un tempo, dei tempi e la metà di un tempoSi proporrà di mutare le festività e la leggeGli sarà tolto il dominio e verrà distrutto ed annientato senza intervento umano |
L’Anticristo finale è una “bestia” (un regno e un potere politico), ma è anche un “re”, un “uomo” e “figlio di perdizione”, esattamente come Antioco Epifane. Però, prima di analizzare queste quattro definizioni sull’Anticristo finale ci concentreremo sul perché Daniele 8:8-14 descrive le attività di Antioco Epifanie, quindi vedremo:
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I due libri non canonici di 1e 2 Maccabei che descrivono l’adempimento storico di Daniele 8:8-14.
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Alcune citazioni dello storico ebreo Giuseppe Flavio, il quale conferma 1e 2 Maccabei. Inoltre ci fornisce una narrazione dettagliata di come Antioco IV entra in Gerusalemme, profana il santuario terreno e, di come Giuda Maccabeo ripristina il culto a Yawhè. Infine abbiamo anche la narrazione dell’orribile distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C., di cui è stato testimone oculare.
Libro XII:248 – 4. Due anni dopo, accadde infatti nell’anno centoquarantacinque, nel giorno venticinque del mese che da noi è chiamato Chasleu e dai Macedoni Apellaios, nella Olimpiade centocinquantatre, il re salì con molte forze a Gerusalemme e, fingendo intenzioni pacifiche, occupò la città con l’inganno.
Libro XII:253 Sull’altare dei sacrifici il re innalzò un’ara e su di essa scannò porci facendo un sacrificio illecito ai Giudei e contrario alla loro religione; e costrinse loro stessi ad abbandonare il culto del loro Dio e a venerare gli dèi nei quali credeva lui; inoltre comandò che in ogni città e villaggio si erigessero altari sui quali ogni giorno si sacrificassero porci. (Antichità Giudaiche- G.Flavio)
Alcuni ritengono che Antioco IV non fosse un re così grande come quello raffigurato in Daniele 8. Tuttavia, la sua importanza non può deve essere sottovalutata: Antioco IV voleva spazzare via il popolo di Dio e ogni traccia della legge e del culto ebraico, nel suo folle intento di ellenizzare gli ebrei. Il versetto di Daniele 8:14 è l’epilogo della storia della profanazione del santuario terreno che deve essere compreso nel suo contesto storico e non decontestualizzato come fanno gli Avventisti del settimo giorno che lo applicano al santuario celeste, e ad un fantasioso giudizio investigativo (vedi link nel sito). Inoltre è importante considerare questo testo e le sue implicazioni anche alla luce delle affermazioni di Gesù in Matteo 24:15-21. Un principio fondamentale di interpretazione è osservare il contesto biblico e storico. Facciamo chiarezza contestuale tenendo presente che ci troviamo di fronte a una profezia duale, ossia con un adempimento storico e uno posto nel futuro, ossia a quando si manifesterà l’Anticristo finale, il quale ricalcherà le gesta di Antioco Epifane.
Adesso vediamo Daniele 8:8-14 per avere una visione d’insieme del contesto e poi torneremo su di esso dopo aver letto quello che è stato l’adempimento storico di questi versetti.
Daniele 8: 8 Il capro (Grecia) diventò molto grande; ma, quando fu potente, il suo gran corno (Alessandro Magno) si spezzò; al suo posto spuntarono quattro corna cospicue (4 Generali), verso i quattro venti del cielo (Nord, Sud, Est, Ovest).
9 Da uno di questi (Seleuco)uscì un piccolo corno (Antioco Epifane), che diventò molto grande verso sud, verso est e verso il paese glorioso (Israele).
10 Si ingrandì fino a giungere all’esercito del cielo (popolo di Dio), fece cadere in terra parte dell’esercito e delle stelle (Ebrei) e le calpestò (uccise).
11 Si innalzò addirittura fino al capo dell’esercito (Sommo sacerdote, figura di Cristo), gli tolse il sacrificio continuo *(sacrificio di perdono) e il luogo del suo santuario fu abbattuto.
12 L’esercito gli fu dato in mano (popolo di Dio) assieme al sacrificio continuo, a motivo della trasgressione; egli gettò a terra la verità; fece tutto questo e prosperò.
13 Poi udii un santo che parlava, e un altro santo disse a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio continuo e la trasgressione della desolazione, che abbandona il luogo santo e l’esercito ad essere calpestati?».
14 Egli mi disse: «Fino a duemilatrecento sere e mattine*; poi il santuario* sarà purificato».
* Sere e mattine corrispondono a 6 anni e 4 mesi e 20 giorni , oppure a 3 anni e 2 mesi e 10 giorni come vedremo tra poco.
* il santuario che viene purificato in questo contesto è quello terreno e non celeste.
* L’agnello della sera e del mattino che ogni giorno venivano sacrificati, era conosciuto come il sacrificio continuo, e simboleggiava il perdono perpetuo dei peccati dei figli d’Israele, ma è anche figura dell’opera d’intercessione perpetua di Gesù Cristo.
Esodo 29:38,39 «Or questo è ciò che offrirai sull’altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre. Uno degli agnelli l’offrirai al mattino e l’altro l’offrirai sull’imbrunire».
Libro XII:320 Queste cose si fecero proprio in quello stesso giorno nel quale tre anni prima la loro religione pura era stata trasformata in un rito impuro e profano. Infatti il tempio profanato da Antioco, restò così per tre anni; (Antichità Giudaiche- G.Flavio)
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Daniele 8:8-12 dettaglia le attività del malvagio piccolo corno Antioco IV.
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Daniele 8:13 è un riassunto dei versetti 8-12 più una domanda
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Daniele 8:14 risponde alla domanda posta in Daniele 8:13.
Questo è il contesto di Daniele 8:8-14. A questo punto analizziamo un documento storico che troviamo in 1 Maccabei dove sono registrati questi gli eventi predetti da Daniele; quindi ritorneremo in Daniele 8 per vedere come la profezia diventa storia.
1 Maccabei 1: 8 “Regnò dunque Alessandro dodici anni, e morì. 9 Ed i suoi generali ebbero il regno di lui, ciascuno in una regione, 10 e morto lui, tutti si cinsero la corona; così, dopo loro, i loro figli per molti anni; e si moltiplicarono i mali sopra la terra.Antioco spoglia e profana il tempio11 Or da quelli usci una progenie di peccato, Antioco l’illustre, figlio del re Antioco, ch’era stato ostaggio a Roma, e prese a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci… 17 Ed il regno d’Antioco si raffermò, ed egli aspirò a regnare anche sull’Egitto, per avere due regni. 18 Entrò dunque in Egitto con un grande esercito, carri, elefanti, cavalieri e gran numero di navi; 19 e mosse guerra contro Tolomeo re dell’Egitto il quale ebbe paura di lui, e fuggì, lasciando sul campo molti de’ suoi. 20 Antioco dunque s’impadronì della fortezza dell’Egitto, e depredò quella terra. 21 Così soggiogato l’Egitto, l’anno 143, Antioco tornò indietro, e si rivolse contro Israele. 22 Sali a Gerusalemme con un grosso esercito, 23 ed entrò con arroganza nel luogo santo. Prese l’altare d’oro, il candelabro delle lampade con tutti i suoi arredi, la mensa della proposizione, i vasi delle libazioni, le coppe ed i mortai d’oro, il velo, le corone, l’ornamento d’oro che stava sulla fronte del tempio; e fece tutto in pezzi. 24 Prese l’argento e l’oro, e gli arredi preziosi, e tutti i tesori nascosti che poté trovare; e rapita ogni cosa, ritornò nella sua terra, 25 dopo aver fatto strage d’uomini, e parlato con grande insolenza…. 32 Ma all’improvviso piombò sulla città, la colpi di gran piaga, e mise a morte gran gente in Israele. 33 Saccheggiò la città, la dette alle fiamme, e ne distrusse le case e le mura di cinta. …38 Fu questa un’insidia al luogo santo, ed una grande avversità per Israele. 39 Versarono il sangue innocente attorno al santuario, e contaminarono il luogo santo. 40 per cagion loro, gli abitanti di Gerusalemme fuggirono, la città divenne abitazione di stranieri, straniera al suo popolo ed i suoi figli l’abbandonarono. 41 Il suo santuario divenne desolato come un deserto; i suoi giorni di festa si convertirono in lutto, i suoi sabati in obbrobrio, il suo splendore in un niente; 42 la sua ignominia fu grande quanto già la sua gloria, e la sua eccellenza sì converse in lutto. |
Daniele 8:9-10 “Da uno di questi (Seleuco) uscì un piccolo corno (Antioco Epifane), che diventò molto grande verso sud, verso est e verso il paese glorioso (Israele). Si ingrandì fino a giungere all’esercito del cielo, fece cadere in terra parte dell’esercito e delle stelle e le calpestò.Daniele 8: 11 “Si innalzò addirittura fino al capo dell’esercito, gli tolse il sacrificio continuo e il luogo del suo santuario fu abbattuto”.Antioco come l’Anticristo finale parla con insolenza!Ap 13:5 “E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie”.Daniele 8:12 “L’esercito gli fu dato in mano (popolo di Dio)assieme al sacrificio continuo, a motivo della trasgressione; |
Antioco perseguita i fedeli.43 Ed il re Antioco scrisse a tutto il suo regno, che si facesse un popolo solo, e che ognuno lasciasse da parte la propria legge. 44 Tutti i pagani acconsentirono alla parola del re Antioco; 45 ed anche in Israele molti si piegarono alla sua imposizione, sacrificarono agli idoli, e violarono il sabato. 46 Ed il re per mezzo di corrieri mandò lettere a Gerusalemme ed a tutte le città di Giuda, ordinando che seguissero le leggi del gentili del paese, 47 per far proibire che gli olocausti, i sacrifizi e le oblazioni fossero fatte al tempio di Dio, 48 come pure che fosse santificato il sabato e lo feste. 49 Comandò che si profanasse il luogo santo, ed il santo popolo d’Israele; 50 che s’edificassero are e templi e idoli, e si immolassero maiali e animali immondi; 51 che lasciassero incirconcisi i figli, e si macchiasse l’anima con ogni sorta di immondezze ed abominazioni, ponendo in abbandono la legge, e sovvertendo tutti gli ordinamenti di Dio; 52 chiunque non facesse secondo il comando del re Antioco, fosse messo a morte. …56 e costrinsero il popolo d’Israele a rifugiarsi nelle caverne e ne’ luoghi dove sogliono nascondersi i fuggiaschi. 57 Ai quindici del mese Casleu dell’anno cento quarantacinque, il re Antioco fece porre sull’altare di Dio l’abominevole idolo di desolazione; e per tutte le città di Giuda all’intorno furono alzati altari; 58 davanti alle porte delle case, e per le piazzerai bruciava incenso e si sacrificava; 59 e si strapparono i libri della legge di Dio, e li gettarono sul fuoco; 60 o presso chiunque si trovavano libri della legge del Signore, e chiunque la legge del Signore osservava, lo trucidavano secondo l’editto del re.1 Maccabei 2: 25 Uccise inoltre l’uomo che, mandato dal re Antioco, costringeva la gente a sacrificare, e atterrò l’altare.
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egli gettò a terra la verità; fece tutto questo e prosperò”.Una decreto di persecuzione e morte si ripresenterà con l’Anticristo finaleMatteo 24:15 Quando dunque vedrete l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!), |
Daniele 8:14 «Egli mi disse: “Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato”».
Ora arriviamo alla domanda che stabilisce la fine di questa profanazione: “fino a quando”?
4 - LE 2300 SERE E MATTINE
Le 2300 sere e mattina vanno intese come giorni completi e letterali, e questo lo si evince anche in altri testi della Scrittura dove si menziona la parte serale e quella diurna, come in Genesi 1; Genesi 7:4, Genesi 7:12; Esodo 24:18; 1 Re 19:8: quaranta giorni e quaranta notti. In Giona 2:1 e Matteo 12:40 troviamo tre giorni e tre notti, indicano tre giorni completi. Però la maggior parte dei commentatori ritiene che i 2300 giorni (sera – mattina) non si riferiscano ad un giorno letterale, ma agli olocausti, ossia al sacrificio serale e quello mattutino, quindi sono solo 1150 giorni effettivi. Poi vi sono gli Avventisti del settimo girono che li conteggiano in anni secondo il principio giorno un anno. Ezechiele 4:6 “Terminati questi, ti coricherai di nuovo sul tuo fianco destro e porterai l’iniquità della casa di Giuda per quaranta giorni. Ho deposto su di te un giorno per ogni anno”. Ma quest’ultima interpretazione non è pertinente e non combacia con gli avvenimenti storici di Daniele 8:13,14, che tra l’altro Calvino considera persino ridicolo considerare questi giorni in anni.
https://www.ccel.org/c/calvin/comment3/comm_vol25/htm/iii.xi.htm Commentario di Calvino
La chiesa Avventisa del settimo giorno sostiene che le 2300 sere e mattine di Daniele 8:14 si riferiscano al tempo in cui sarà purificato il santuario celeste, ma questo non corrisponde a verità né storica né profetica, ed è basato solo sulle visioni di E. White e di altri suoi collaboratori e dell’errata comprensione dei riti del santuario terreno. Secondo gli avventisti le 2300 sere e mattine sono 2300 anni letterali che partono dal 457 a.C. e terminano il 22 ottobre 1844, e questa data segna l’inizio della purificazione del santuario celeste. La purificazione del santuario celeste (che non ha nessun fondamento biblico) sarebbe un giudizio che si svolge in cielo poco prima del ritorno di Cristo e nel quale vengono presi in esame i nome dei salvati ai quali vengono cancellati i peccati dai libri celesti e caricati su Satana, che verrà poi mandato a morire nel deserto alla fine del millennio. Ecco cosa intendono con la purificazione del santuario celeste: questa favola, oltre a svilire e sminuire il sacrificio espiatorio di Cristo sulla croce, lo rende incompleto. Questi insegnamenti non hanno nessun fondamento biblico, è doveroso rigettarli e confutarli (vedi link).
https://www.bibbiafacile.it/2023/06/24/il-giudizio-investigativo-verita-o-menzogna/
La narrazione biblica e la storia ci mostrano altro! Antioco Epifane ritornato dalla sua prima campagna contro l’Egitto (170 a.C.) si scagliò contro Gerusalemme e ne profanò il Tempio, portando con sé parte dei suoi tesori. Il primo libro dei Maccabei precisa che ebbe luogo nell’anno 143 del regno dei Greci. Dopo la seconda campagna contro l’Egitto (168 a.C.) la sua furia si rivolse di nuovo contro il popolo di Israele, mettendo a ferro e fuoco la città di Gerusalemme uccidendo molti. Nel 145 (166 a.C.) profana il santuario ponendo la statua di Giove nel luogo santo del Tempio.
1Maccabei 1:37, 54: “Versarono sangue innocente intorno al santuario e profanarono il luogo santo…nell’anno 145 (del regno dei Greci) il quindici di Casleu, il re innalzò sull’altare un idolo”.
Antioco cercò d’imporre la cultura ellenista per creare l’unità nazionale e culturale che egli considerava fondamentale per i suoi territori. Però la nazione ebraica era un ostacolo ai suoi piani…poiché gli ebrei celebravano il culto a Yahweh e osservavano solo la Sua Legge. Quindi, Antioco IV fece deporre Onia III, sommo sacerdote (nella visione chiamato capo dell’esercito), e poi lo fece uccidere, proibì il culto giudaico e l’osservanza della Legge; abolì il sacrificio continuo e profanò il tempio di Gerusalemme ponendovi una statua di Giove, che, come dicono alcuni, aveva le sua immagine. Infine fece sacrifici animali usando i maiali, che per un ebreo è cosa impura ed esecrabile.
2 Maccabei 6:4-6. “Il tempio infatti fu pieno di dissolutezze e gozzoviglie da parte dei pagani, che gavazzavano con le prostitute ed entro i sacri portici si univano a donne e vi introducevano le cose più sconvenienti. L’altare era colmo di cose detestabili, vietate dalle leggi. Non era più possibile né osservare il sabato, né celebrare le feste tradizionali, né fare aperta professione di giudaismo”. –
La profezia data a Daniele quattrocento anni prima si era avverata alla lettera. Sebbene i libri di 1 e 2 Maccabei non sono testi ispirati e per questo non sono inclusi nel canone dei libri sacri (sia per gli ebrei che per i protestanti), il suo valore storico è indubbio. Come lo è quello di Giuseppe Flavio che conferma la stessa identica storia che troviamo 1 e 2 Maccabei. Il culmine della profanazione del Tempio avvenne il 25 Chislev 167 a.C., quando venne immolato un maiale sull’altare sacro e con parte della sua carne si fece un brodo che fu spruzzato per tutto il Santuario in segno di disprezzo per Yawhè e la Sua Legge. Il Tempio profanato fu dedicato al dio Giove nel 165 a.C. Infine il Tempio fu liberato e consacrato nuovamente con il primo sacrificio che fu offerto il 25 dicembre 164 a.C. (1 Macc. 4: 52). La festa di Hanukkah fu istituita proprio per celebrare questo evento: la liberazione compiuta da Giuda Maccabeo e dai suoi fratelli.
Quindi, quelli che vogliono vederci l’adempimento letterale delle 2300 sere e mattine (6 anni e 4 mesi) adducono a questa interpretazione: partendo dal 170/171 a.C. fino alla purificazione del santuario avvenuta 25 dicembre 164 a.C., ci sono sei anni e quattro mesi e venti giorni.
Nota: Nel 171 a.C., il Sommo Sacerdote nominato da Antioco era Menelao, che non apparteneva alla linea sacerdotale riconosciuta, il quale profanò il santuario agendo come Sommo Sacerdote.
La maggior parte dei commentatori propende per i 1150 giorni letterali, poiché la profanazione di Antioco durò circa tre anni, come si evince nel testo di Maccabei che riportiamo qui sotto e dalla conferma di Giuseppe Flavio. Le “2300 sere e mattine” cui fa riferimento la profezia, infatti, sono i sacrifici offerti appunto alla sera e alla mattina ed equivalgono a 1150 giorni letterali, trascorsi dal 168/167a.C. al 164 a.C.
1Maccabei 4:36-59 “Dissero poi Giuda ed i suol fratelli: «Ecco, i nostri nemici son stati sconfitti; andiamo a purificare il luogo santo, e rinnovarvi il culto». Si radunò tutto l’esercito, e salirono al monte Sion. Ivi trovarono deserto il santuario, profanato l’altare, bruciate le porte, cresciuti nel cortili gli sterpi come in un bosco o per i monti, e rovinate le celle. Allora si strapparono le vesti, e piansero di gran pianto, e si coprirono il capo di cenere, e caddero con la faccia a terra, e sonarono le trombe del segnali, e levarono grida sino al cielo. Allora Giuda mise in ordine degli uomini che tenessero a bada quelli della cittadella, sinché fosse purificato il santuario. Indi, scelse dei sacerdoti senza macchia, zelanti della legge di Dio, i quali mondarono il luogo santo, e gettarono in luogo immondo le pietre contaminate. Poi pensò che cosa fare dell’altare degli olocausti, profanato, e parve a loro ben fatto di distruggerlo, acciò, così contaminato dai pagani non fosse a loro di obbrobrio. Lo demolirono dunque, e ne riposero le pietre sulla montagna del tempio, in luogo adatto, sino a che venisse un profeta e decidesse il da farne. Poi presero delle pietre non lavorate, secondo la legge, e ne edificarono il nuovo altare, conforme a quello di prima; riedificarono le mura del santuario e le costruzioni interne; santificarono il tempio ed i cortili; rifecero i vasi santi, ricollocarono nel tempio il candelabro, l’altare degl’incensi, e la mensa; misero l’incenso sull’altare, ed accesero le lucerne che erano sul candelabro ed illuminavano il santuario. Posero sulla mensa i pani, attaccarono i veli, e condussero a termine tutto il loro lavoro. Ai venticinque del nono mese, (cioè, del mese Chisleu ) dell’anno centoquarantotto (dicembre del 164 a.C.), s’alzarono avanti l’alba, ed offrirono un sacrifizio secondo la legge sull’altare degli olocausti che avevano costruito di nuovo. Proprio alla stessa epoca e nello stesso giorno nel quale i pagani l’avevano contaminato, fu rinnovato tra cantici e suoni di cetre, salteri e cimbali. Il popolo tutto si prostrò sino a terra, e adorarono e benedissero quegli che dal cielo li aveva così prosperati. Per otto giorni celebrarono la dedicazione dell’altare, offrendo con giubilo olocausti e sacrifizi di ringraziamento e di lode. Ornarono la fronte del tempio di corone d’oro e scudetti, riattarono gl’ingressi e le celle, e vi rimisero le porte. E fu per il popolo un’allegrezza indicibile, e fu scancellato l’obbrobrio inflitto dalle nazioni. E Giuda ed i suoi fratelli e tutta l’assemblea d’Israele stabilirono che il giorno della dedicazione dell’altare si celebrasse di anno in anno, al suo tempo, per otto giorni, cominciando coi venticinque del mese di Casleu, con gaudio e letizia.
Il 25 di Cheshvan dell’anno 148 (164 a.C.) il santuario fu restaurato e ripresero i sacrifici. Il tempo intercorso tra l’erezione dell’abominio della desolazione e il restauro del santuario fu di tre anni e 10 giorni. Però i 1150 giorni superano di due mesi i tre anni e 10 giorni trascorsi tra l’erezione dell’immagine di Giove nel tempio e il restauro del santuario. Questa disparità, tuttavia, si adatta perfettamente ai fatti delineati in 1 Maccabei, perché la profanazione del tempio iniziò qualche tempo prima che l’abominio fosse eretto.
Fino a qui abbiamo visto l’adempimento storico di Daniele 8: 8-14, però, nei versetti successivi l’angelo spiega la visione a Daniele e aggiunge un particolare molto interessante: la visione è per il tempo della fine.
5 - DANIELE 8: 15-27
Daniele 8:15-17 Ora, mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo d’intenderla, ecco stare davanti a me uno dall’aspetto di uomo. Udii quindi in mezzo al fiume Ulai la voce di un uomo, che gridava e diceva: «Gabriele, spiega a costui la visione». Egli si avvicinò al luogo dove mi trovavo e, quando giunse, io ebbi paura e caddi sulla mia faccia. Ma egli mi disse: «Intendi bene, o figlio d’uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine».
La spiegazione dei versetti 18 – 22 è quella che abbiamo già ampiamente trattato sopra.
Daniele 8: 18-22 Mentre egli parlava con me, caddi in un profondo sonno con la faccia a terra, ma egli mi toccò e mi fece alzare in piedi nel luogo dove mi trovavo. E disse: «Ecco, io ti faccio conoscere ciò che avverrà nell’ultimo tempo dell’indignazione, perché riguarda il tempo fissato della fine. Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia. Il capro peloso è il re di Javan; e il gran corno che era in mezzo ai suoi occhi è il primo re. Il corno spezzato e le quattro corna che sono sorte al suo posto sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza.
La parte finale del capitolo 8 ci riserva una sorpresa, perché non allude più ad Antioco IV Epifane, ma all’Anticristo finale di cui Antioco era figura profetica, e lo si evince dal testo stesso.
Daniele 8: 23-27 Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura, sorgerà un re dall’aspetto feroce ed esperto in stratagemmi. La sua potenza crescerà, ma non per sua propria forza; compirà sorprendenti rovine, prospererà nelle sue imprese e distruggerà i potenti e il popolo dei santi. Per la sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; si innalzerà nel suo cuore e distruggerà molti che stanno al sicuro; insorgerà contro il principe dei principi, ma sarà infranto senza mano d’uomo. La visione delle sere e delle mattine, di cui è stato parlato, è vera. Tu tieni segreta la visione, perché riguarda cose che avverranno fra molto tempo». E io, Daniele, mi sentii sfinito e fui malato per vari giorni; poi mi alzai e sbrigai gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne avvide.
Prima di spiegare chi è l’Anticristo finale, vediamo cosa è l’abominazione della desolazione, aggiungendo dettagli profetici.
6 - ABOMINAZIONE DELLA DESOLAZIONE
Quale collegamento c’è tra Daniele 8:14; 11:31 12:11; Matteo 24:15, Antioco IV e il tempo della fine?
Matteo 24:15-22 «Perciò quando vedrete l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta nel luogo santo – ponga mente il lettore – allora quei che saranno in Giudea, fuggano ai monti; e chi sarà sulla terrazza della casa non scenda a togliere quel che c’è in casa; e chi sarà nel campo non torni indietro a prendere il mantello. Guai alle donne incinte e che allatteranno in quei giorni! Pregate perché la vostra fuga non avvenga d’inverno nè in giorno di sabato; perché la tribolazione allora sarà grande, quale non vi fu al principio del mondo fino a ora, nè sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe; ma quei giorni saranno abbreviati, per amor degli eletti».
Gesù Cristo collega la distruzione del Tempio, che sarebbe avvenuta nel 70 d.C. ad opera dei romani con gli eventi dell’invasione di Antioco Epifane e la sua abominazione del Tempio con l’idolo Giove. Questi eventi sono registrati in 1 Maccabei che vi consigliamo di leggere tutto, ma per brevità facciamo un raffronto dei testi principali tra Matteo 24 e 1 e 2 Maccabei., aggiungendo anche qualche citazione dello storico Giuseppe Flavio, che visse nel I secolo d.C.
1Maccabei 1:57 Ai quindici del mese Casleu dell’anno cento quarantacinque, il re Antioco fece porre sull’altare di Dio l’abominevole idolo di desolazione; e per tutte le città di Giuda all’intorno furono alzati altari; |
Matteo 24:15 Perciò quando vedrete l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta nel luogo santo – ponga mente il lettore – |
Lo storico ebreo Giuseppe Flavio, commentando questo dice:
Libro X:276 La nostra nazione ebbe a sperimentare questi sfortunati eventi sotto Antioco Epifane, proprio come vide Daniele, molti anni prima che avvenissero. Allo stesso modo Daniele scrisse anche a proposito dell’impero dei Romani, che Gerusalemme sarebbe stata presa da loro e il tempio distrutto.
Libro XII:320 Queste cose si fecero proprio in quello stesso giorno nel quale tre anni prima la loro religione pura era stata trasformata in un rito impuro e profano. Infatti il tempio profanato da Antioco, restò così per tre anni;
Libro XII:322 Questa desolazione del tempio si verificò in conformità alla profezia di Daniele fatta quattrocent’otto anni prima: egli infatti aveva rivelato che i Macedoni l’avrebbero distrutto. (Antichità Giudaiche -G. Flavio)
L’abominazione della desolazione è riportata anche nei Vangeli di Marco e Luca nella sezione escatologia, ossia avvenimenti che precedono il ritorno di Cristo.
Marco 13:14 «Quando poi vedrete l’abominazione della desolazione posta là dove non deve stare (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti».
Luca 21:20 «Ora, quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate che allora la sua desolazione è vicina».
Vediamo altri testi paralleli:
1Maccabei 2:27 Poi gridò Matatia a gran voce per la città, dicendo: «Chiunque ha zelo per la legge, e vuol mantener l’alleanza [con Dio], mi segua».E fuggi egli ed i figli suoi per i monti, lasciando tutto quel che avevano in città.1Maccabei 2:30e vi si stabilirono, essi, i loro figli, le mogli, ed i bestiami, per fuggire i mali che su loro si riversavano.1Maccabei 2:32-38Subito marciarono contro a loro, e si prepararono a dar loro battaglia, un giorno di sabato. E dissero loro: «Volete resistere ancora? Uscite, e fate secondo l’ordine del re Antioco ed avrete salva la vita». Ma quelli risposero: «Non usciremo, nè faremo la volontà del re violando il giorno di sabato». Allora gli altri attaccarono battaglia assalendoli; ma quelli non si difesero, e non scagliarono pure una pietra contro di loro, nè vollero chiudere le bocche dei loro nascondigli, dicendo: «Moriamo tutti nella nostra fedeltà, ed il cielo e la terra saranno testimoni che ingiustamente ci avete fatti morire». Li assalirono dunque in giorno di sabato, e quelli morirono, essi, le mogli, i figli e gli animali, sino a mille persone.Una grande tribolazione1Maccabei 1:59-64I libri della legge di Dio furori stracciati e gettati ad ardere nel fuoco. Chiunque fosse stato trovato coi libri del testamento del Signore, o avesse osservata la legge del Signore, era trucidato in virtù dell’editto del re. Mese per mese trattavano con tali violenze il popolo d’Israele che si trovava nelle città; ai venticinque del mese facevano sacrifizi sopra l’altare che era sopra l’altare degli olocausti. Le donne che avessero circoncisi i loro figlioli eran trucidate secondo l’ordine del re Antioco; i bambini erano impiccati per il collo in tutte le case, ed eran trucidati quelli che li avessero circoncisi. |
Matteo 24:16-18allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; chi sarà sulla terrazza non scenda per prendere quello che è in casa sua; e chi sarà nel campo non torni indietro a prendere la sua veste.Matteo 24,19Guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni!Matteo 24:20Pregate che la vostra fuga non debba venir d’inverno o di sabato;Matteo 24,21perché allora vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. |
I primi 7 capitoli di 1 Maccabei descrivono le atrocità di Antioco IV Epifane contro gli ebrei. Questo folle re si è rivolto contro il popolo sterminando chiunque si opponesse alla sua legge, furono anni di terrore e grande tribolazione per Gerusalemme e i suoi abitanti ( vi esortiamo a leggere Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio). Gesù Cristo, oltre a collegare la profezia di Daniele 8 a quello che sarebbe accaduto nel 70 d.C., è andato oltre, dicendo che queste stesse scene si sarebbe ripresentate alla fine dei tempi, poco prima del Suo ritorno. Presto vedremo nuovamente Gerusalemme circondata da eserciti (Luca 21:20), radunati nella valle di Meghiddo nell’ultimo conflitto della storia. Apocalisse 16: 16 “E li radunarono in un luogo in ebraico detto: «Armagheddon»”. Qual è il motivo di questa guerra che non è solo militare ma soprattutto spirituale?
Apocalisse 17:14 «Combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli».
La Bibbia ci presenta un personaggio chiave in questa battaglia che è l’Anticristo finale, il quale sorgerà alla fine dei tempi e sarà identico ad Antioco Epifane. Questo personaggio è il capo della chiesa cattolica, il Papa; poiché il papato si è sempre arrogato il diritto di essere il sostituto di Cristo sulla terra e quindi Cristo stesso. La Bibbia dice che si siederà nel tempio di Dio (chiesa) e si paleserà come Dio stesso!
2 Tess 2: 4 «l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio».
Corinzi 3:17 «Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, poiché il tempio di Dio è santo e questo tempio siete voi».
Questo Anticristo finale porterà l’abominazione dentro la chiesa.
Daniele 11:31 «Forze da lui mandate si leveranno per profanare il santuario-fortezza, sopprimeranno il sacrificio continuo e vi collocheranno l’abominazione che causa la desolazione».
Daniele 12:11 «Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio continuo e sarà eretta l’abominazione che causa la desolazione, vi saranno milleduecentonovanta giorni».
Questi versetti profetici hanno un linguaggio spirituale. Ma cosa si intende per fortezza del santuario? Il Tempio di Dio nel nuovo patto non è più il Tempio o santuario terreno, ma è il corpo di Cristo, quindi la chiesa.
1Corinzi 3:16 «Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?».
2Corinzi 6:16 «E quale accordo fra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi siamo il tempio del Dio vivente, come disse Dio: “Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro; e sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo».
L’abominazione della desolazione (o che causa la desolazione) del 70 d.C. rappresentava gli idolatri, i romani, in terra santa come profetato in Daniele 9:27. “… e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore, finché la totale distruzione, che è decretata, sarà riversata sul devastatore”. Furono i romani a saccheggiare e distruggere il Tempio nel 70 d.C. Ma poiché il senso di Daniele 11:31; 12:11 è spirituale e profetico, questo ci mostra che è un sistema idolatrico (pagano) che si è infiltrato nel cristianesimo e culminerà con l’Anticristo finale, che proviene da Roma. Ma in cosa consiste l’abominazione che pone nel tempio?
7 - QUAL É L'ABOMINAZIONE FINALE?
L’abominazione finale consiste nell’adorazione di Satana in seno alla cristianità. Sembra inverosimile, ma la Bibbia dice chiaramente che il centro attorno a cui ruoterà la crisi finale è l’adorazione: chi adorare? Dio o la “bestia”? Nel linguaggio profetico le “bestie” (come abbiamo visto negli schemi sopra), viste in visione sia da Daniele che da Giovanni sono regni o poteri politici. In Apocalisse 13 la bestia ha sette teste e ognuna di queste testa è una bestia, ma solo una di queste bestie è però un potere politico-spirituale. Satana ha sempre usato regni politici per ostacolare il popolo di Dio.
Apocalisse 12: 3 «Apparve ancora un altro segno nel cielo: ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi».
Le sette teste sono sette regni.
Apocalisse 13:1-3 «E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi di bestemmia. E la bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella del leone; e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità. E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia».
In Daniele 7 vediamo 4 Imperi che si sono succeduti e che il profeta identifica come “bestie”. Il primo impero è quello Babilonese (Leone alato), il secondo Impero la Medi Persia (Orso), il terzo impero la Grecia (Leopardo), il quarto impero (Roma). Questi 4 Imperi l’apostolo Giovanni li vede come un’unica bestia con sette testa è 10 corna. Da notare che Giovanni li menziona in senso inverso rispetto a Daniele, partendo dalla Bestia con 10 corna, Leopardo, Orso, Leone e questo perché parte dal momento presente (Impero Romano) e segue la cronologia a ritroso.
Questa bestia di Apocalisse 13 ha sette teste:
1. Babilonia
2. Medo – Persia
3. Grecia
4. Roma
5. Nasce l’Europa unita, rappresentata dalle 10 corna, con la comparsa del piccolo corno in mezzo alle 10 (il papato).
6. Stato – Pontificio (Bestia ferita nel 1798 e caduta nel 1870)
7. Nuovo Ordine mondiale con Anticristo finale (l’ottavo re)
Apocalisse 17:11 E la bestia che era e non è, è anch’essa un ottavo re, viene dai sette e se ne va in perdizione.
Satana ha sempre desiderato essere adorato, fin dall’inizio della sua ribellione: “… sarò simile all’Altissimo” (Isaia 14:14). Voleva salire sul trono di Dio e ambiva a ricevere l’adorazione che spetta solo a Dio, il Creatore. Anche quando Satana tentò Gesù nel deserto, gli chiese di adorarlo: la creatura chiese di essere adorata dal suo Creatore (Matteo 4:8-10).
Come riuscirà Satana a farsi adorare?
La Bibbia dice chiaramente che tutti gli abitanti della terra lo adoreranno, ovviamente non riceverà nessuna adorazione dal vero popolo di Dio o vera chiesa di Cristo, anzi questi subiranno pesanti persecuzioni e martiri per non volersi conformare al falso cristianesimo.
Apocalisse 13:8 «E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell’Agnello».
Lo strumento che Satana userà per ricevere l’adorazione sarà tramite l’Anticristo finale, la “bestia”.
Apocalisse 13:2 «…Il dragone (Satana) le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità (alla bestia)».
2 Tess 2 9,10 «La venuta di quell’empio (Anticristo) avverrà per l’azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi, e da ogni inganno di malvagità per quelli che periscono, perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati».
L’Anticristo finale che si manifesterà e mostrerà come Dio in terra e capo della chiesa è descritto nella Bibbia come “figlio della perdizione”.
2 Tess 2: 3,4 «Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio.
Satana sa bene che nessuno lo adorerebbe consapevolmente, quindi si farà adorare per mezzo in un intermediario: “la bestia” che è “figlio di perdizione” (Papa). L’apostolo Paolo aveva predetto l’apostasia della chiesa cristiana e l’avvento dell’Anticristo, il quale si sarebbe innalzato al di sopra di Dio, proclamando di essere Dio (v. 4). Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, definì l’Anticristo come “il figlio della perdizione” (v. 3); troviamo questa espressione solo in un altro punto del Nuovo Testamento, nella preghiera sacerdotale di Gesù: “Io ho custodito coloro che Tu mi hai dato, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio della perdizione, affinché si adempisse la Scrittura” (Giovanni 17:12). Gesù, pregando il Padre, stava parlando dei discepoli; il figlio della perdizione è Giuda Iscariota, il traditore, uno dei dodici discepoli; esteriormente era un seguace di Gesù, ma si rivelò uno strumento nelle mani di Satana e nel quale Satana entrò per fargli compiere il tradimento. Paolo, chiamando l’Anticristo “il figlio della perdizione”, lo paragona a Giuda Iscariota che è stato uno strumento di Satana è un falso amico di Gesù, allo stesso modo questo potere falsamente cristiano si sarebbe palesato all’interno della chiesa! E così è stato: il papato è un potere apparentemente cristiano. Satana si maschera dietro un potere esteriormente cristiano, che userà allo stesso modo di come ha usato Giuda Iscariota, entrando in lui. Quindi, userà il papato, come ha sempre fatto e si servirà dell’ultimo Papa per ricevere l’adorazione degli uomini! L’Anticristo finale sarà in grado di operare miracoli (falsi) e prodigi bugiardi tanto da ingannare moltissime persone. L’Anticristo finale potrebbe anche essere una manifestazione visibile di Satana stesso nel sembiante di Gesù Cristo, mentre compie falsi miracoli e falsi prodigi, e questo spiegherebbe il fatto che tutti gli vanno dietro osannandolo!
Ci sono ben sette riferimenti alla falsa adorazione in Apocalisse 13:
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“ E adorarono il dragone ( Satana)… e adorarono la bestia (Papa)” (v. 4)
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“E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra” (v. 8)
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“…e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia” (v. 12)
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“…e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine del la bestia fossero uccisi” (v. 15)
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“Se uno adora la bestia e la sua immagine…” (v. 9)
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“e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine” (v. 11)
8 - L’ANTICRISTO
Come possiamo identificare l’opera dell’Anticristo o piccolo corno di Daniele 7 e 8?
Daniele 7 |
Daniele 8 |
L’anticristo è un piccolo corno: |
L’anticristo è un piccolo corno: |
Anticristo – Ultimo Papa |
Antico Epifane Dn 8:1-4Anticristo finale Dn 8: 23-27 |
Dn 7:8 “…c’erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca che proferiva grandi cose” .Dn 7:20 “…cioè, quel corno che aveva occhi e una bocca che proferiva grandi cose e che appariva maggiore delle altre corna” .
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Dn 8:11 “Si innalzò addirittura fino al capo dell’esercito, gli tolse il sacrificio continuo e il luogo del suo santuario fu abbattuto”.Dn 8:12 “egli gettò a terra la verità; fece tutto questo e prosperò”.
Dn 8:23 “…sorgerà un re dall’aspetto feroce ed esperto in stratagemmi”
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Dn 7:21“Io guardavo e quello stesso corno faceva guerra ai santi e li vinceva” . |
Dn 8:24 “La sua potenza crescerà, ma non per sua propria forza; …distruggerà i potenti e il popolo dei santi” |
Dn 7:25 “Egli proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo”.Dn 7: 6 “Si terrà quindi il giudizio e gli sarà tolto il dominio, che verrà annientato e distrutto per sempre”.Dn 7: 11 ” a motivo delle grandi parole che il corno proferiva; guardai finché la bestia fu uccisa, e il suo corpo distrutto e gettato nel fuoco per essere arso”
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Dn 8 25 “insorgerà contro il principe dei principi, ma sarà infranto senza mano d’uomo, ma sarà infranto senza mano d’uomo”. |
La parola “anticristo” non vuol sempre dire nemico di Dio, ma un falso amico; in greco anticristo significa “colui che è contro Cristo” o “colui che si pone al posto di Cristo”. Nella Bibbia la parola anticristo appare solo nelle epistole di Giovanni (1Giovanni 2:18-22, 4:3, 2 Giovanni 1:7). L’Anticristo finale nella Bibbia è un potere che tenta di usurpare l’autorità di Cristo. Giovanni descrive molti anticristi sorti nel suo tempo, i quali negavano al divinità di Cristo (vedi 1Giovanni 2:18), ed anche Paolo si esprime in tal senso. Molti falsi insegnanti che sembrano essere cristiani ma di fatto non lo sono, e saranno presenti nella chiesa (2 Corinzi 11:13-15). La Bibbia insega che questi falsi insegnanti si sarebbero incarnati in un Anticristo futuro.
Elenchiamo le caratteristiche dell’Anticristo finale:
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L’anticristo è un piccolo corno: “… spuntò un altro piccolo corno” (Dn 7:8). Le corna nella profezia rappresentano re e regni (Daniele 7:24, 8:22); il fatto che sia piccolo indica che ha un regno di piccole dimensioni.
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Emerge tra le dieci corna: “Stavo osservando le corna, quand’ecco in mezzo ad esse spuntò un altro piccolo corno” (v. 8). Le 10 corna rappresentano la divisione dell’Impero Romano e la nascita dell’Europa; l’anticristo sorge nel territorio che era stato dell’Impero Romano, quindi a Roma in un piccolo Stato (Vaticano).
Apocalisse 13:1 “E vidi salire dal mare una bestia” nell’Apocalisse troviamo la chiave per comprendere cosa rappresenti il mare: “Le acque che tu hai visto… sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue” (Apocalisse 17:15). Il Papa è osannato e acclamato da folle oceaniche in tutto il mondo.
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Diverso dalle dieci corna: “Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; dopo di loro ne sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti” (Dn 7:24). Mentre le dieci corna sono regni politici, il piccolo corno è politico e religioso.
Apocalisse 13:3 “E tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia (Papa) …. “E le fu dato autorità sopra ogni tribù, lingua e nazione” (v. 7); la chiesa cattolica è una potenza mondiale e un movimento globale.
L’anticristo finale sarà un potere religioso oltre che politico, osannato, venerato dalla maggioranza della cristianità e non solo. Apocalisse 13:4 “E adorarono la bestia” (v. 4); “E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell’Agnello” (v. 8).
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Emerge dopo le dieci corna: “Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; dopo di loro ne sorgerà un altro” (Dn 7:24).
Apocalisse 17:12 «E le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno, ma riceveranno potere regale, insieme alla bestia, per un’ora».
L’Anticristo che sorge alla fine dei tempi, riporta in vita la 5° testa di Ap.13. Alla fine della storia si ripresenterà una coalizione di 10 regni o capi di Stato che saranno guidati dalla “bestia” o Anticristo finale, ma la loro durata è molto breve.
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Il piccolo corno ha occhi e bocca: “Ed ecco in quel corno c’erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca” (Dn 7: 8). Questo re è capo che pretende si parlare per conto di Dio. L’anticristo è molto eloquente e quasi onnipresente (bocca e occhi). Con il suo potere e carisma domina, controlla e influenza la politica, l’economia, la finanza e la società. Daniele sottolinea che “appariva maggiore delle altre corna” (Daniele 7:21), infatti è scritto che crebbe al di sopra delle altre corna.
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Il piccolo corno pronuncia parole arroganti e proferisce bestemmie. Parole contro Dio: “e una bocca che proferiva grandi cose” (Dn 7: 8); “Egli proferirà parole contro l’Altissimo” (v. 25). “E le fu data una bocca che proferiva cose grandi e bestemmie. […] Essa aperse la sua bocca per bestemmiare contro Dio” (Apocalisse 13: 5-6).
Cosa è la bestemmia nella Bibbia? Essere uomo e dichiararsi Dio! Anche Gesù fu accusato di bestemmia; fu incolpato di bestemmiare perché diceva di avere il potere di perdonare i peccati (cfr. Marco 2:5-7) e si dichiarava uguale a Dio (cfr. Giovanni 10:30,33). Gesù, essendo Dio, poteva perdonare i peccati e dire di essere Dio; il papato, invece, bestemmia affermando che il Papa, che è un uomo, ha il potere di perdonare i peccati ed è uguale a Dio.
2 Tess 2: 4 «l’avversario (anticristo), colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio».
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Pretende di cambiare la legge di Dio. Daniele 7:25 “… penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo”. Daniele 8: 12 “egli gettò a terra la verità; fece tutto questo e prosperò”. La chiesa cattolica oltre ad aver alterato parecchie dottrine bibliche, si è anche permessa di alterate i 10 comandamenti.
8.Toglie il sacrificio continuo. “Si innalzò addirittura fino al capo dell’esercito, gli tolse il sacrificio continuo e il luogo del suo santuario fu abbattuto” (Danile 8:11).
Come abbiamo già spiegato, il sacrificio continuo che veniva svolto nel santuario terreno consisteva nell’immolare un agnello alla sera e uno del mattino ogni giorno, e questo simboleggiava il perdono perpetuo che è figura dell’opera d’intercessione perpetua che Gesù Cristo compie per ogni di noi nel santuario celeste: perdonare i peccati e garantirci la salvezza.
Ebrei 7:25 «Perciò egli (Gesù) può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro».
1Timoteo 2:5 «Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo…».
Il papato ha stravolto e distrutto il vero servizio di adorazione a Dio, stabilendovi un nuovo sacrificio continuo (la messa), al posto del vero sacrificio compiuto da Cristo Gesù. Inoltre anche la sola è unica intercessione di Cristo viene profanata con le preghiere e il culto delle creature. L’invocazione dei santi e della madonna che diventano intercessori anch’essi, è una vera profanazione e bestemmia continua! Questo perché solo Cristo può intercedere presso il Padre, poiché solo Lui è morto in croce per noi! Il culto alla vergine svolge un ruolo fondamentale nella cristianità apostata e l’adorazione o venerazione delle immagini e delle reliquie sono una vera blasfemia; inoltre sono una violazione ai divieti che troviamo nella Bibbia per simili pratiche. Il papato o cattolicesimo si è arrogato il diritto di offrire il proprio sacrificio, con la celebrazione della messa, che toglie a Cristo l’unico grande e irripetibile sacrificio con il quale Dio salva l’umanità: «Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe» (1Cor 5:19), manifestando perdono e grazia. Il Papa, dichiarandosi Vicario di Cristo prende il Suo posto e assume la funzione di sommo sacerdote, di pontefice massimo e offre la santa Messa che il catechismo della chiesa cattolica definisce come:
«Il sacrificio di Cristo e il sacrificio dell’Eucaristia sono un unico sacrificio, si tratta infatti di una sola e identica vittima e lo stesso Gesù la offre ora per il ministero dei sacerdoti, egli che un giorno offrì sé stesso sulla croce: diverso è solo il modo di offrirsi. E poiché in questo divino sacrificio, che si compie nella Messa, è contenuto e immolato in modo incruento lo stesso Cristo, che “si offrì una sola volta in modo cruento” sull’altare della croce, questo sacrificio [è] veramente propiziatorio» capoverso 1367.
«La Chiesa, che è il corpo di Cristo, partecipa all’offerta del suo Capo. Con lui, essa stessa viene offerta tutta intera. Essa si unisce alla sua intercessione presso il Padre a favore di tutti gli uomini…» capoverso 1368.
«La Chiesa lo rinnova continuamente nel sacramento dell’altare» capoverso 1372.
«Nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia è contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, con l’anima e la divinità» capoverso 1374.
https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c1a3_it.htm
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Persecuzione dei santi: Apocalisse 13:7 “E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli”; anche questa espressione è un’eco di Daniele 7: “Io guardavo e quello stesso corno faceva guerra ai santi e li vinceva ” e “… perseguiterà i santi dell’Altissimo ” (Daniele 7:21,25). La storia ci mostra dati allarmanti, si stima che il papato abbia ucciso tra i 50 e i 100 milioni di persone nel corso della sua storia. Con il sorgere dell’Anticristo finale ci sarà un persecuzione e tribolazione senza precedenti.
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Durata del suo dominio: Apocalisse 13:5 “E le fu dato potestà di operare per quarantadue mesi” . È la stessa durata del dominio del piccolo corno che troviamo in Daniele 7, espressa in una forma diversa: – 1260 giorni (cfr. Apocalisse 12:6) – 42 mesi (cfr. Apocalisse 13:5) sono 3 ½ anni letterali. Al tempo della fine la chiesa sarà soccorsa e liberata dopo i 1260 giorni, ossia 3 anni e mezzo.
Apocalisse 12: 14 -16 «Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo, dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo (42 mesi o 1260 giorni), lontano dalla presenza del serpente. Allora il serpente gettò dalla sua bocca, dietro alla donna, dell’acqua come un fiume, per farla portare via dal fiume, ma la terra soccorse la donna, e la terra aprì la sua bocca ed inghiottì il fiume che il dragone aveva riversato dalla sua bocca».
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Il suo nome è un numero: 666. Questo numero serve a identificare la “la bestia”, perché è un numero d’uomo” ed è anche il “numero del suo nome” (Apocalisse 13:17).
Il titolo del papa di Roma è ‘Vicarius Filii Dei’ [Vicario del Figlio di Dio]. In latino alcune lettere hanno valore numerico (la “U” in latino è la “V”):
V I C A R I V S F I L I I D E I
5 1 100 0 0 1 5 0 0 1 50 1 1 500 0 1
La somma delle cifre è uguale a 666, ed è il numero di un uomo, il Papa, e del suo nome (“Vicarius Filii Dei” è uno dei suoi titoli).
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L’Anticristo e l’ultimo Impero mondiale finale attaccheranno Gesù Cristo.
Apocalisse 13: 12-14 «E le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno, ma riceveranno potere regale, insieme alla bestia, per un’ora. Costoro hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia. Essi guerreggeranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli».
Daniele 12:1:3 «In quel tempo sorgerà Michele, il gran principe che sta a guardia dei figli del tuo popolo. Quello sarà un tempo quale non fu mai da quando ci fu della gente fino ad allora. In quel tempo sarà salvato il tuo popolo, tutto quello che sarà trovato scritto nel libro. Poi la moltitudine di coloro che dormono nella polvere della terra si ridesterà, chi per la vita eterna, chi per l’ignominia, che gli starà sempre davanti».
Il gran principe o il principe dei principi è Gesù Cristo
Daniele 8:25 «…. (l’Anticristo) si innalzerà nel suo cuore e distruggerà molti che stanno al sicuro; insorgerà contro il principe dei principi, ma sarà infranto senza mano d’uomo».
…e sarà da Gesù distrutto al Suo apparire.
2Tessalonicesi 2:8,9 «E allora sarà manifestato l’empio (Anticristo), che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta».
Il profeta Daniele nella parte finale del capitolo 8 ci mostra chiaramente che queste 2300 sere e mattine si ripresenteranno alla fine dei tempi con il sorgere dell’Anticristo e dell’abominazione della desolazione finale, che però Daniele ci rammenta essere di 1290 giorni. Matteo 24:21-31 descrive la tribolazione e i segni che precedono il ritorno di Cristo con potenza e grande gloria (v. 27), citato da Daniele 7:13, dove specifica che viene per giudicare e instaurare il Suo regno.
Daniele 8:15 -27 “Ora, mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo d’intenderla, ecco stare davanti a me uno dall’aspetto di uomo. Udii quindi in mezzo al fiume Ulai la voce di un uomo, che gridava e diceva: «Gabriele, spiega a costui la visione». Egli si avvicinò al luogo dove mi trovavo e, quando giunse, io ebbi paura e caddi sulla mia faccia.Ma egli mi disse: «Intendi bene, o figlio d’uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine». Mentre egli parlava con me, caddi in un profondo sonno con la faccia a terra, ma egli mi toccò e mi fece alzare in piedi nel luogo dove mi trovavo. E disse: «Ecco, io ti faccio conoscere ciò che avverrà nell’ultimo tempo dell’indignazione, perché riguarda il tempo fissato della fine… Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura, sorgerà un re dall’aspetto feroce ed esperto in stratagemmi. La sua potenza crescerà, ma non per sua propria forza; compirà sorprendenti rovine, prospererà nelle sue imprese e distruggerà i potenti e il popolo dei santi. Per la sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; si innalzerà nel suo cuore e distruggerà molti che stanno al sicuro; insorgerà contro il principe dei principi, ma sarà infranto senza mano d’uomo. La visione delle sere e delle mattine, di cui è stato parlato, è vera. Tu tieni segreta la visione, perché riguarda cose che avverranno fra molto tempo». E io, Daniele, mi sentii sfinito e fui malato per vari giorni; poi mi alzai e sbrigai gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne avvide”. |
2 Tessalonicesi 2:3, 4; 8,9 “Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l‘uomo del peccato, il figlio della perdizione, l‘avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio.Allora sarà manifestato quell’empio, che il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all’apparire della sua venuta. La venuta di quell’empio avverrà per l’azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi…” |
Daniele 12: 9-13 “Ed egli disse: «Va, Daniele, perché questo son parole chiuse e sigillate fino al tempo stabilito. Molti saranno eletti, e resi candidi, e provati come il fuoco, e gli empi faranno il male, e nessuno degli empi capirà, ma i sapienti capiranno. E dal tempo in cui sarà tolto il sacrifizio perpetuo, e sarà innalzata l’abominazione della desolazione, vi saranno mille duecento novanta giorni. Beato chi aspetta e giunge a mille trecentotrentacinque giorni. Ma tu va fino al termine stabilito, ed avrai requie, e starai nella tua sorte sino alla fine dei giorni». |
Marco 13:14 “Or quando vedrete l’abominazione della desolazione, predetta dal profeta Daniele, posta dove non dovrebbe essere (chi legge intenda), allora coloro che saranno nella Giudea fuggano ai monti”. |
Daniele 12:1 “In quel tempo sorgerà Mikael, il gran principe, il difensore dei figli del tuo popolo; e ci sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato da quando esistono le nazioni fino a quel tempo. In quel tempo il tuo popolo sarà salvato, tutti quelli che saranno trovati scritti nel libro”. |
Marco 13:19 “Perché in quei giorni vi sarà una grande tribolazione, la più grande che sia mai venuta dall’inizio della creazione fatta da Dio fino ad oggi, né mai più vi sarà.Apocalisse 7:14 “Ed io gli dissi: «Signore mio, tu lo sai». Egli allora mi disse: «Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello”. |
9 - CONCLUSIONE
Indipendentemente dal fatto che l’adempimento e la manifestazione dell’Anticristo che deve venire sia lontana o vicina, di certo abbiamo compreso che Daniele 8:9-14 è un chiaro riferimento alle atrocità di Antioco IV contro gli ebrei, la legge di Dio, il santuario (terreno) e all’adorazione di Dio. Tutto questo si ripresenterà alla fine dei tempi esattamente come profetato in Daniele 7; Daniele 8: 23-27; 2 Tess. 2; Apocalisse 13 e 17. Gesù avverte i cristiani ebrei e non che si trovano a Gerusalemme al tempo della fine, di tenersi pronti a partire e fuggire quando gli eserciti circonderanno la città (Matteo 24:15-18); anche perché quello sarà il tempo delle persecuzioni e della grande tribolazione finale ad opera dell’Anticristo, che ricalcherà il modello di Antioco Epifane IV.
Gli eventi finali si svolgeranno durante le 2300 sere e mattine, che sono 6 anni e 4 mesi e 20 giorni.
L’abominazione della desolazione durerà 1290 giorni, ossia 3 anni e 7 mesi
L’anticristo finale agisce per 1260 giorni, ossia 3 anni e sei mesi
Ma quello che è veramente rassicurante e confortante sono le parola finali del libro di Daniele.
Daniele 12: 12,13 «Beato chi aspetta e giunge a milletrecentotrentacinque giorni. Ma tu va’ pure alla tua fine; ti riposerai e poi ti rialzerai per ricevere la tua parte di eredità alla fine dei giorni».
Chi giunge ai 1335 giorni, entra nel millennio. Tra i 1290 giorni e i 1335 giorni ci sono 45 giorni di differenza che sono il tempo nel quale si compiono le ultime 4 feste ebraiche profetiche:
Rosh Hashanah – Ritorno di Cristo
Le Trombe – L’ultima tromba è la resurrezione dei redenti
Espiazione – Gesù separa le capre dalle pecore – I malvagi muoiono quando suona la settima tromba, con la settima piaga, mentre i salvati entrano in cielo.
Le capanne – Millennio
Quando vedrete l’abominazione della desolazione e l’Anticristo finale….
Luca 21:28 «Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina».
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