Home 9 Proverbi – Capitolo 24

NUOVA DIODATI

 

24:1 Non portare invidia ai malvagi e non desiderare di stare con loro, 2 perché il loro cuore medita rapine e le loro labbra parlano di fare del male. 3 La casa si edifica con la sapienza e si rende stabile con la prudenza. 4 Con la conoscenza si riempiono le stanze di ogni sorta di beni preziosi e gradevoli. 5 L’uomo saggio è pieno di forza, e l’uomo che ha conoscenza accresce la sua potenza. 6 Perché con saggi consigli potrai fare la tua guerra, e nel gran numero di consiglieri c’è vittoria. 7 La sapienza è troppo alta per lo stolto; egli non apre mai la bocca alla porta della città. 8 Chi pensa di fare il male sarà chiamato maestro di intrighi. 9 Il pensiero di stoltezza è peccato e lo schernitore è un abominio per gli uomini. 10 Se vieni meno nel giorno dell’avversità, la tua forza è molto poca. 11 Libera quelli che sono trascinati verso la morte e trattieni quelli che sono portati al macello. 12 Se dici: «Ecco, noi non lo sapevamo». Colui che pesa i cuori non lo vede? Colui che custodisce la tua anima non lo sa forse? Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere. 13 Figlio mio, mangia il miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato. 14 Così sarà la conoscenza della sapienza per la tua anima. Se la trovi, ci sarà un futuro e la tua speranza non sarà distrutta. 15 O empio, non insidiare la dimora del giusto, non devastare il suo luogo di riposo, 16 perché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi sono travolti nella sventura. 17 Quando il tuo nemico cade, non rallegrarti; quando è atterrato, il tuo cuore non gioisca, 18 perché l’Eterno non veda e gli dispiaccia e non allontani da lui la sua ira. 19 Non irritarti a motivo di chi fa il male e non portare invidia agli empi, 20 perché non ci sarà avvenire per il malvagio; la lampada degli empi sarà spenta. 21 Figlio mio, temi l’Eterno e il re; non associarti con quelli che vogliono cambiare; 22 la loro calamità sopraggiungerà improvvisa, e la rovina di entrambi chi la conosce? 23 Anche queste cose sono per i saggi. Non è bene usare preferenze personali in giudizio. 24 Chi dice all’empio: «Tu sei giusto», i popoli lo malediranno e le nazioni lo esecreranno. 25 Ma quelli che rimproverano l’empio troveranno delizie, e su di loro scenderanno le migliori benedizioni. 26 Chi dà una risposta giusta dà un bacio sulle labbra. 27 Metti in ordine i tuoi affari di fuori, metti a posto i tuoi campi e poi costruirai la tua casa. 28 Non testimoniare senza motivo contro il tuo prossimo e non ingannare con le tue labbra. 29 Non dire: «Come ha fatto a me, così farò a lui; gli renderò secondo l’opera sua». 30 Son passato presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno; 31 ed ecco, dovunque crescevano le spine, i rovi ne coprivano il suolo e il muro di pietre era crollato. 32 Osservando ciò, riflettei attentamente; da quel che vidi ne ricavai una lezione: 33 dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le braccia per riposare; 34 così la tua povertà verrà come un ladro e la tua indigenza come un uomo armato.

NUOVA RIVEDUTA

 

 

24:1 Non portare invidia ai malvagi, non desiderare di stare con loro,  2 perché il loro cuore medita rapine, le loro labbra emettono malvagità. 3 La casa si costruisce con la saggezza e si rende stabile con la prudenza; 4 mediante la scienza, se ne riempiono le stanze di ogni specie di beni preziosi e gradevoli. 5 L’uomo saggio è pieno di forza, chi ha scienza accresce la sua potenza; 6 infatti, con sagge direttive potrai condurre bene la guerra, e la vittoria sta nel gran numero dei consiglieri. 7 La saggezza è troppo in alto per lo stolto; egli non apre mai la bocca alla porta della città. 8 Chi pensa a fare il male sarà chiamato esperto in malizia. 9 I disegni dello stolto sono peccato, il beffardo è l’abominio degli uomini. 10 Se ti scoraggi nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca. 11 Libera quelli che sono condotti a morte, e salva quelli che, vacillando, vanno al supplizio. 12 Se dici: «Ma noi non ne sapevamo nulla!», Colui che pesa i cuori non lo vede forse? Colui che veglia su di te non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le sue opere? 13 Figlio mio, mangia il miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato. 14 Così conosci la saggezza per il tuo bene! Se la trovi, c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà delusa. 15 O empio, non tendere insidie alla casa del giusto! Non devastare il luogo dove riposa! 16 Perché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi sono travolti dalla sventura. 17 Quando il tuo nemico cade, non ti rallegrare; quando è rovesciato, il tuo cuore non ne gioisca, 18 perché il SIGNORE non lo veda e gli dispiaccia e non distolga l’ira sua da lui. 19 Non t’irritare a motivo di chi fa il male, e non portare invidia agli empi; 20 perché non c’è avvenire per il malvagio; la lucerna degli empi sarà spenta. 21 Figlio mio, temi il SIGNORE e il re, e non mischiarti con gli uomini turbolenti; 22 la loro rovina sopraggiungerà improvvisa, e chi sa la triste fine dei loro anni? 23 Anche queste sono massime dei saggi. Non è bene, in giudizio, avere riguardi personali. 24 Chi dice all’empio: «Tu sei giusto», i popoli lo malediranno, lo esecreranno le nazioni. 25 Ma quelli che sanno punire se ne troveranno bene, e su loro scenderanno benedizione e prosperità. 26 Dà un bacio sulle labbra chi dà una risposta giusta. 27 Metti in ordine i tuoi affari di fuori, metti in buono stato i tuoi campi, poi ti fabbricherai la casa. 28 Non testimoniare, senza motivo, contro il tuo prossimo: vorresti forse ingannare con le tue parole? 29 Non dire: «Come ha fatto a me così farò a lui»; renderò a costui secondo la sua azione. 30 Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno; 31 ed ecco le spine vi crescevano dappertutto, i rovi ne coprivano il suolo, e il muro di cinta era in rovina. 32 Considerai la cosa e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione: 33 dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare… 34 e la tua povertà verrà come un ladro e la tua miseria, come un uomo armato.

 

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