1- IL MINISTERO DI GESÙ IN GALILEA

Matteo 4:12 «Or Gesù, avendo udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò nella Galilea».

Gesù, appresa la triste notizia dell’incarcerazione di Giovanni Battista per mano di Erode, decide di spostarsi dalla Giudea per andare in Galilea, e siamo nella primavera del 29 d.C. Anche se l’evangelista Matteo non ci offre molti dettagli di questo trasferimento, questo ci dimostra che i quattro vangeli non cercano di adattarsi tra loro o di assomigliarsi, e nessuno dei quattro è una copia dell’altro. Questo perché, ogni evangelista persegue un proprio obiettivo, e ognuno di loro parla ad un uditorio differente. Nessuno dei quattro evangelisti scrive una biografia dettagliata della vita del Signore, anche perché sarebbe impossibile, come dice l’apostolo Giovanni. Giovanni 21:25 «Ora vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero».
Ogni Vangelo è complementare all’altro e ognuno di loro presenta i fatti più salienti della vita del Signore Gesù Cristo. Matteo, per esempio, è stato scritto per trasmettere il messaggio, principalmente alla nazione di Israele, soprattutto ai religiosi di quel contesto storico, ed è stato scritto in lingua ebraica, come confermano i padri della chiesa. Sebbene Matteo non ci fornisca dettagli su questo trasferimento a Cafarnao, però sappiamo dagli altri Vangeli che Gesù era stato respinto dalla città in cui viveva, pertanto decise che Cafarnao sarebbe stata il centro della Sua attività e, da quello che sappiamo, continuò a esserlo fino al momento in cui lasciò Gerusalemme per l’ultima volta per essere crocifisso.
Le uniche informazioni che Matteo ci fornisce a riguardo del trasferimento di Gesù in Galilea, sono quelle che troviamo nei versetti 13 -16 dello stesso capitolo. Questi testi menzionano la profezia di Isaia 9:1, la quale diceva che il Messia avrebbe ministrato dalla Galilea. Seguendo il percorso della famiglia di Gesù, sappiamo che Giuseppe si stabilì a Nazareth dopo il ritorno dall’Egitto (2: 22-23 ), ora Gesù lascia Nazareth e si trasferisce a Cafarnao (4:12-13 ), che diventa “la sua città” (Matteo 9:1). Gesù prestò servizio prima in Galilea (Giovanni 1:19—2:12) e poi in Giudea (Giovanni 2:13—3:21 ). Poi ritornò in Galilea passando per la Samaria (Giovanni 3:22–4:42 ).

 

Perché Gesù ha lasciato Nazareth?

Luca 4:14-21 «E Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne ritornò in Galilea e la sua fama si sparse per tutta la regione all’intorno. Ed egli insegnava nelle loro sinagoghe, essendo onorato da tutti. Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com’era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere. E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprì e trovò quel passo dove era scritto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, e per predicare l’anno accettevole del Signore”. Poi, chiuso il libro e resolo all’inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. Allora cominciò a dir loro: “Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi”».

Questo episodio viene menzionato solo da Luca, ed è importante non ignorarlo. Il ministero di Gesù era principalmente in Galilea, sebbene sappiamo dai primi capitoli del libro di Giovanni (cap 1- 4) che ha ministrato anche in Giudea e Gerusalemme prima di andare in Galilea. Gesù, come era solito fare nel giorno di sabato o giorno di riposo, andò nella sinagoga di Nazareth. Quando Gesù lesse il libro del profeta Isaia, che conteneva la profezia della venuta del Messia, dichiarò che quel brano parlava di Lui, e questo suscitò l’indignazione degli ascoltatori, i quali si domandarono: «Non è costui il figlio di Giuseppe?» (Luca 4:22), e come potrebbe il figlio di Giuseppe essere il Messia? Quelle parole suscitarono le ire delle autorità, che senza tanti convenevoli lo cacciarono in malo modo. Luca 4: 28-31 «Nell’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono presi dall’ira. E, levatisi, lo cacciarono dalla città e lo condussero fino al ciglio della sommità del monte, su cui la loro città era edificata, per precipitarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. Poi discese a Capernaum, città della Galilea, e nei giorni di sabato insegnava alla gente». Sia Luca che Matteo riportano il fatto che Gesù trasferì il centro della Sua attività dalla città di Nazareth, dove era cresciuto, a Cafarnao, sul Mar di Galilea. Purtroppo, il Signore ha dovuto prendere questa decisione, perché è stato rifiutato dalla gente della sua città, che non ha voluto riconoscerlo come il Messia. Matteo 4:13 «Poi lasciò Nazareth e venne ad abitare a Capernaum, città posta sulla riva del mare, ai confini di Zabulon e di Neftali». In questo modo si adempiva la profezia del profeta Isaia, che dice: «Ma le tenebre non dureranno sempre su colei che ora è nell’angoscia. Come nei tempi passati egli ha coperto di obbrobrio il paese di Zabulon e il paese di Neftali, così in avvenire coprirà di gloria la terra vicina al mare, oltre il Giordano, la Galilea dei gentili» (Isaia 8:23), e non solo questa, ma anche… Isaia 9:1 «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano nel paese dell’ombra della morte, si è levata una luce». La luce del ministero del Messia risplenderà per la prima volta in Galilea, ed è in questa località che il Signore viene accolto e ascoltato. Matteo 4:17 «Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: “Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!”».

2 - I PRIMI APOSTOLI E LA PESCA MIRACOLOSA

 

 

Matteo 4: 18 -22 «Or Gesù, camminando lungo il mare della Galilea, vide due fratelli: Simone detto Pietro e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete nel mare, poiché erano pescatori; e disse loro: «Seguitemi e io vi farò pescatori di uomini». Or essi, lasciate prontamente le reti, lo seguirono. E, proseguendo il cammino, vide due altri fratelli: Giacomo, il figlio di Zebedeo e Giovanni suo fratello, nella barca con Zebedeo loro padre, i quali riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi, lasciata prontamente la barca e il padre loro, lo seguirono».

Il primo incontro con Pietro e suo fratello Andrea ebbe luogo a Gerusalemme, come riportato nel Vangelo di Giovanni 1:35-42. Mentre, il secondo incontro avvenne nei pressi del mare della Galilea, come menziona Matteo in questo brano. In questo episodio il Signore invita i due fratelli a seguirlo, e poco dopo abbiamo anche la chiamata di altri due fratelli: Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, i quali non esitarono neanche un secondo a lasciare le reti per seguirlo. Ma, come vedremo tra poco, con l’episodio della pesca miracolosa, li chiamò a divenire i Suoi apostoli, cioè gli inviati o messaggeri del Suo Vangelo. Gesù, non ha mai smesso di chiamare le persone, anche oggi chiama uomini e donne a seguirlo. La cosa sorprendente è che, oltre a invitare tutti a seguirlo, Egli chiama esseri imperfetti, con o senza cultura e con i vari problemi che la vita ci mette davanti, esattamente come lo erano i discepoli del Suo tempo. Quello che è incoraggiante sapere e che non dobbiamo essere dei supereroi dotati di grandi capacità o persone infallibili e perfette, affinché Lui possa servirsi di noi. Sappi che, qualunque sia la tua posizione sociale o la tua professione, le tue attitudini o talenti, Egli si servirà di te, ma solo se tu lo vorrai. Inoltre, con i doni dello Spirito Santo ti ritroverai ad avere capacità nuove che potrai impiegare alla Sua gloria; poiché Egli ti concederà doni o capacità soprannaturali con le quali potrai compiere l’opera che ti affida. L’importante è che rispondi in modo affermativo alla Sua chiamata; serve che ti arrendi a Lui e che gli consacri la tua vita. La chiesa è chiamata corpo di Cristo, proprio perché è composta da molti membri che hanno funzioni diverse da svolgere, siamo tutti sinergici e complementari. E tu, che stai leggendo, come hai risposto alla chiamata del Signore?

Luca 5:1-11«Or avvenne che, mentre egli si trovava sulla riva del lago di Gennesaret e la folla gli si stringeva attorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla riva del lago, dalle quali erano scesi i pescatori e lavavano le reti. Allora salì su una delle barche, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Postosi a sedere, ammaestrava le folle dalla barca. E, quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e calate le vostre reti per pescare». E Simone, rispondendo, gli disse: «Maestro, ci siamo affaticati tutta la notte e non abbiamo preso nulla; però, alla tua parola, calerò la rete». E, fatto ciò, presero una tale quantità di pesci che la rete si rompeva. Allora fecero cenno ai loro compagni, che erano nell’altra barca, perché venissero ad aiutarli. Ed essi vennero e riempirono tutt’e due le barche, tanto che stavano affondando. Vedendo questo, Simon Pietro si gettò ai piedi di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me perché sono un uomo peccatore». Infatti Pietro e tutti quelli che erano con lui furono presi da grande stupore, per la quantità di pesci che avevano preso. Lo stesso avvenne pure a Giacomo e a Giovanni, figli di Zebedeo, che erano compagni di Simone. Allora Gesù disse a Simone: «Non temere; da ora in avanti tu sarai pescatore di uomini vivi». Essi quindi, tirate in secco le barche, lasciarono ogni cosa e lo seguirono.

Il lago Gennesaret era conosciuto anche come il mare di Galilea. Gesù vide due barche che erano rientrate dalla pesca e dei pescatori che stavano lavando le loro reti. Il Signore salì su una di queste barche e disse a Simon Pietro di allontanarsi dalla riva. Quella barca divenne un pulpito improvvisato, e ci piace pensare che questa scena sia anche un’illustrazione figurativa: ogni pulpito è una “barca da pesca”, un posto per comunicare la parola di Dio e cercare di pescare uomini, anziché pesci. Come lo stesso Gesù dirà alla fine della pesca miracolosa: «Non temere (Simone); da ora in avanti tu sarai pescatore di uomini vivi». Tutti noi siamo stati assoldati dal Signore per questa missione suprema, che è quella di “pescare” esseri umani, ossia di portare ai piedi di Cristo quante più persone possibili, affinché possano ricevere la Sua salvezza. Come già accennato, Andrea e Simon Pietro li aveva incontrati a Gerusalemme, e non solo a loro, ma anche Filippo e Natanaele, come riportato nel primo capitolo di Giovanni, ma è in questo contesto che il Signore li invita a diventare apostoli e missionari. Come il Signore ebbe finito di predicare alla folla, chiese a Pietro di allontanarsi dalla riva e di calare le reti in acqua. Ma, nonostante una prima ritrosia di Pietro, l’apostolo mostra il suo grande rispetto per Gesù, e decide di accontentarlo e di fare come gli era stato ordinato, anche se, a lui pareva una follia. Da questo racconto possiamo trarre una prima lezione: quando il Signore ci dà un ordine, non si discute, si esegue e basta! Ricordati sempre che Gesù non ti darà mai un compito che ti è impossibile da eseguire; anche perché a noi chiede di fare le cose possibili, che possiamo o sappiamo fare, come calare le reti; mentre Lui compie l’impossibile, come riempire le reti.

È interessante notare anche la reazione di Pietro che confessa la sua mancanza di fede. Pietro invita il Signore a cercarsi qualcuno meglio di lui, dicendogli: allontanati da me, lasciami perdere sono un uomo peccatore, sono un fallimento. Tuttavia, il Signore sapeva bene che Pietro, una volta convertitosi e trasformato dallo Spirito Santo, sarebbe stato un vero pescatore di uomini, come infatti avvenne, e questo vale anche per noi. Pietro si sente indegno, ma Gesù lo rende degno, come rende degni ognuno di noi del Suo amore e della Sua grazia. In questo brano troviamo un secondo insegnamento. Tutto quello che dobbiamo fare anche noi è riconoscerci peccatori e bisognosi di perdono. Portiamo a Lui tutti i nostri fallimenti, le nostre cadute, la nostra disobbedienza; Egli saprà come e quando trasformarci. Il Signore non respinge mai nessuno e perdona e redime chiunque lo voglia veramente. Gesù si servirà di noi, se noi gli permettiamo di trasformarci a Sua immagine e somiglianza, e questa è una verità incoraggiante! Il cambiamento di Pietro e la realizzazione di quello che Gesù gli aveva detto: “sarai pescatore di uomini”, la troviamo nel libro degli Atti. Nel giorno di Pentecoste, dopo che Pietro ebbe predicato, 3.000 persone accettarono Gesù Cristo come loro Signore e Salvatore. Atti 2:41«Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone». Mentre, con un secondo sermone, si sono aggiunte 5000 persone alla comunità. Atti 4:4 «Ma molti di coloro che avevano udito la Parola credettero; e il numero degli uomini salì a circa cinquemila». Pietro aveva le tre qualità che Gesù ricerca in ogni vero discepolo e sono: la disponibilità, l’ubbidienza e l’umiltà. Pietro è stato disposto a farsi condurre da Gesù, è stato ubbidiente e umile nell’adempiere al Suo mandato. E tu, sei disposto a ubbidire a quello che Gesù ti comanda di fare?

3 - IMPLICAZIONI PRATICHE

In questo studio abbiamo visto che Gesù si è dovuto spostare da una località all’altra, per essere stato respinto, e questo potrebbe accadere anche a noi in qualsiasi momento della nostra vita. Ci sono ambiti dove il cristianesimo o i cristiani non sono ben visti o accettati, pertanto aspettiamoci di essere messi alla porta o di avere persecuzioni a causa della nostra fede. Abbiamo anche visto che Gesù chiama tutti a servirlo, alcuni a tempo pieno come pastori, teologi, evangelisti o altro; mentre tutti gli altri possono collaborare nella Sua vigna a seconda dei doni o talenti ricevuti, pur mantenendo la propria occupazione. Ognuno di noi ha un ruolo o compito che deve assolvere, sapendo che, davanti a Dio siamo tutti uguali e importanti. Il Signore ci chiama a fare cose possibili, che a quelle impossibili ci pensa Lui.

4 - DOMANDE PER RIFLETTERE E RICORDARE

  • In quale città si trasferisce Gesù Cristo, dopo essere stato espulso da Nazareth?

  • Perché Gesù viene cacciato da Nazareth?

  • Quali sono i nomi dei primi due fratelli che Gesù chiama a seguirlo?

  • E quali sono i nomi dei figli di Zebedeo che Gesù chiama a seguirlo?

  • Di cosa doveva essere “pescatore” Pietro?

  • Quante persone si sono convertite dalla prima e dalla seconda predicazione di Pietro, che troviamo nel libro degli Atti?

 

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