1- GESÙ DICHIARA LA SUA UGUAGLIANZA AL PADRE
Gv 5:17-23 Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch’io opero». Per questo i Giudei più che mai cercavano d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù quindi rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da se stesso fare cosa alcuna, se non ciò che vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole. Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.
Gesù veniva additato come uno che trasgrediva il sabato, e questo perché operava miracoli nel giorno del riposo. Il Signore ha operato sette miracoli in giorno di sabato e questo faceva infuriare i farisei, che lo accusavano come trasgressore della legge. Ma di fatto le cose non stava come i farisei sostenevano: poiché Egli osservava il vero sabato di riposo e non quello farisaico, fatto di divieti aggiunti. Il sabato era stato creato per l’uomo e lo scopo per cui Dio l’ha dato, non era solo per il riposo fisico, ma soprattutto per quello spirituale, nel quale essere in totale comunione con Lui. Purtroppo, quando il peccato entrò nel mondo, il riposo di Dio fu alterato e la relazione con il Signore cambiò completamente, e Dio non si rese più visibile a causa del peccato che separava l’uomo dal Suo Creatore. Però l’Eterno non ha mai abbandonato la Sua creatura e, per ristabilire la comunione con l’umanità si è servito dei profeti come mezzo di mediazione, oltre al fatto che è sceso in terra nella persona di Gesù Cristo per salvare l’umanità caduta; poiché occorreva non solo la mediazione ma anche la redenzione. I Giudei non compresero che Gesù era il Dio che veniva a salvarli, lo percepivano come un millantatore, un bestemmiatore e per questo erano determinati ad eliminarlo. Secondo loro, violava il sabato e si proclamava Dio!
Gv 10: 30-33 «Io e il Padre siamo uno. I Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo. Gesù disse loro: “Vi ho mostrato molte buone opere da parte del Padre; per quale di queste opere mi lapidate?”. I Giudei gli risposero: “Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio”».
Gesù ha espressamente detto di essere uno con il Padre e non che era Dio Padre. Infatti leggiamo:
1° Uguale nell’operare: “le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente” (v. 19);
2° Uguale nella conoscenza: “perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa” (v. 20);
3° Uguale nel far risorgere: “come il Padre risuscita i morti… cosi anche il Figlio vivifica chi vuole (v. 21 e vv. 28-29);
4° Uguale nel giudicare: “il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio” (vv. 22 e 27);
5° Uguale nell’onore: “affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre” (v. 23);
6° Uguale nel salvare: “chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato… e passato dalla morte alla vita” (vv. 24-25);
7° Uguale nell’esistenza autonoma: “come il Padre ha vita in se stesso, cosi ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso” (v. 26).
Il Salvatore era unito a Dio Padre, tanto da essere un’unica mente, ecco perchè diceva: «Io e il Padre siamo uno» (Gv. 10:30)… ma disse anche: «…il Padre è maggiore di me» (Gv 14:28); poiché Egli era nella carne e con tutti i limiti della natura umana. Cristo è in tutto e per tutto uguale al Padre, infatti disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: “Mostraci il Padre”?» (Giovanni 14:9). Ovvio che Gesù non sta dicendo che Lui è la persona del Padre, ma che è come se vedessero il Padre, poiché Egli ha lo stesso carattere del Padre, stessi intenti ed obiettivi. Gesù asserisce di vedere ciò che fa il Padre, e solo chi è Uno uguale al Padre può compiere le stesse cose che vede fare dal Padre e, per poterle compiere è indispensabile essere Onnipotente come il Padre. I Giudei avevano già visto il Signore Gesù compiere miracoli, come la guarigione dell’uomo paralitico da trentotto anni, ma il Salvatore aggiunse che Dio gli avrebbe mostrato opere maggiori di queste, affinché gli uomini rimanessero meravigliati. La prima di queste meraviglie fu quella di riportare in vita i morti (v. 21); mentre la seconda meraviglia sarebbe stata il giudizio sull’umanità (v. 22), dopo il Suo glorioso e maestoso ritorno sulle nuvole dal cielo.
Una delle prerogative per cui un essere può definirsi Dio è proprio quella di creare dal nulla, ossia portare all’esistenza forme di vita nuova. Quindi, per dare vita a delle creature, chi crea non deve essere creatura ma Creatore, e non deve avere né principio né fine, deve essere Eterno. Gv 1: 3, 4 «Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei (la Parola /Gesù); e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini». Da questo testo e da altri ancora sappiamo che Gesù è il Creatore, poiché ha la vita e può portare all’esistenza tutto quello che desidera creare. Colossesi 1: 15-17 «Egli è l’immagine dell’invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura, poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui».
Prima di proseguire nell’analisi del testo iniziale, dobbiamo anche comprendere che Gesù parla dalla Sua prospettiva, con i limiti della carne, visto che Egli aveva una natura umana e una divina. Giovanni 5: 19-21 «Gesù quindi rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da se stesso fare cosa alcuna, se non ciò che vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole». Ed è per questo che Gesù dice: “come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole”. Donare la vita comprende il guarire gli ammalati, resuscitare i morti e concedere la vita eterna. Potrebbe Gesù Cristo compiere tutte queste cose se fosse semplicemente un uomo o una creatura celeste? La risposta è ovvia: no di certo! Inoltre, concedere la vita eterna, cammina di pari passo con il diritto di giudicare. Gesù per compiere queste cose deve possedere la conoscenza totale e la giustizia assoluta; poiché deve saper discernere i pensieri e le motivazioni che si annidano nel cuore degli uomini, e per fare questo serve l’Onniscienza, che una prerogativa dell’essere Dio.
2- ONORARE IL FIGLIO COME IL PADRE
Giovanni 5:23-25 «affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: l’ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l’avranno udita, vivranno».
Nel v.23 troviamo il motivo per cui Dio ha dato al Figlio l’autorità di risuscitare i morti e di giudicare il mondo: “affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre”. Chi rigetta il Figlio, in quanto Dio, rigetta anche il Padre; e chi disonora il Figlio disonora il Padre. Questa è una delle dichiarazione più esplicite della deità del Signore Gesù Cristo. Molti sostengono di onorare Dio ma, allo stesso tempo, negano che Gesù è Dio, sostenendo che Egli fu semplicemente un uomo buono, oppure un po’ più divino di qualsiasi altro essere umano. Se non hai ancora compreso chi è Gesù Cristo, rifletti bene su questi versetti che ti vado ad esporre. L’unico requisito chiesto agli uomini per scampare al giudizio di Dio è proprio quello di riconoscere che Gesù è YHWH il Salvatore. Romani 10:13 «Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato». Chiunque invoca o si appella al nome del Signore Gesù Cristo (YHWH) non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita! Atti 4 :10-12 «sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che questo è stato fatto nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti; è per la sua virtù che quest’uomo compare guarito in presenza vostra. Egli è “la pietra che è stata da voi costruttori rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare”. In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati».
Il Signore dice che bisogna credere che Egli è Gesù Cristo, il Salvatore del mondo, ma anche di accettare e mettere in pratica ogni Suo insegnamento; oltre al fatto che bisogna credere anche in Colui che lo ha mandato. Cosa bisogna credere dunque? Bisogna credere che YHWH (Padre) ha mandato YHWH (Figlio) che è il Signore Gesù, il nostro Dio e Salvatore. Tito 2:13 «aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù».
In tutta la Bibbia è espressamente detto che solo Dio può salvare l’umanità perduta, cosa che NESSUN essere creato può compiere. Nessun essere vivente o creatura può morire al posto di un altro e cancellare i suoi peccati, solo Dio può fare questo. Gesù venendo sulla terra doveva essere pienamente uomo e pienamente Dio per redimere l’umanità, così come Isaia aveva profetizzato!
Isaia 9: 5 «Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato. Sulle sue spalle riposerà l’impero, e sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace».
Isaia 43:11 «Io, io sono il Signore (YHWH), e fuori di me non c’è Salvatore».
Isaia 49:26« …ogni carne riconoscerà che io, il Signore (YHWH), sono il tuo Salvatore, il tuo Redentore, il Potente di Giacobbe».
Da notare che Gesù non dice che chi crede in Lui “avrà vita eterna”, bensì che ha già la vita eterna fin da subito. La vita eterna è la vita del Signore Gesù Cristo. 1Giovanni 5:1«2 Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita». Chi crede nel Signore Gesù è affrancato dal giudizio di condanna, perché quella condanna è caduta su di Lui. Il nostro debito o le nostre colpe sono state inchiodate sulla croce, Gesù ha pagato il conto. Su quella croce dovevamo salirci noi, spettava a noi quella condanna, ma Dio che è ricco in misericordia si è sostituito a noi pagando con la Sua vita. Egli ci ha riscattati a caro prezzo, poiché il salario del peccato è la morte (Rom 6:23), e se Gesù non avesse pagato quel conto, saremmo tutti persi; poiché non possiamo fare nulla per salvarci. Noi possiamo solo che ringraziare e accettare il Suo perdono. La salvezza si accetta per sola fede, solo così ci possiamo riappropriare della vita eterna perduta nell’Eden. Tutti coloro che accettano Gesù come loro Signore e Salvatore, non gli verranno mai più imputati né peccati, né colpe o errori …ma sono passati dalla morte alla vita.
Al versetto 25 il Signore Gesù dice: “l’ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l’avranno udita, vivranno”. Ma chi sono i morti di cui si parla in questo versetto? Nella vita non si muore solo fisicamente, ma anche spiritualmente. Gesù, oltre ad aver ridato la vita ad alcuni che erano morti e pronti per la sepoltura, ha anche ridestato coloro che dormivano spiritualmente. Ma chi sono quelli che udranno la voce del Figlio di Dio e vivranno? Sicuramente sono stati quelli che Gesù ha resuscitato durante il Suo ministero, ma sono e saranno anche tutti quelli che in questi 2000 anni di storia hanno creduto nel Suo nome, questi risorgeranno al suono dell’ultima tromba. 1Tessalonicesi 4:16 «perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo. Intorno a noi ci sono tante persone e molte di queste pur essendo vive sono spiritualmente morte a causa dei loro peccati, ma se questi odono la voce del Figlio di Dio, quando il vangelo sarà predicato loro, si potranno ravvedere e ridestare dalla morte spirituale. Coloro che ascoltano la voce di Dio e accettano Gesù come loro Signore e Salvatore avranno la vita eterna, anche se dovessero morire fisicamente, saranno resuscitati al ritorno di Cristo.
3 - GESÙ NON HA AVUTO UN PRINCIPIO CREATIVO
Giovani 5:26-29 «Poiché, come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso; e gli ha anche dato l’autorità di giudicare, perché è il Figlio dell’uomo. Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno; quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna».
Come il Padre è fonte e datore di vita, anche il Figlio che ha vita in se stesso, è in grado di dare vita. Anche questa è una chiara e precisa enunciazione della deità di Cristo e della sua uguaglianza con il Padre. Avere vita in se stesso, significa che Gesù non ha avuto un principio creativo, è sempre esistito, ed Egli stesso è fonte di vita. Nessun essere vivente può affermare che ha vita in se stesso, perché siamo stati tutti generati da altri. Gli ebrei riconoscevano che solo Dio è la fonte della vita, e solo Lui poteva risuscitare i morti, anche se alcuni di loro, i sadducei, negano questo. Però sapevano che nell’A.T si parla della resurrezione dei morti. Ezechiele 37: 13-14 «Riconoscerete che io sono l’Eterno, quando aprirò i vostri sepolcri e vi farò uscire dalle vostre tombe, o popolo mio. Metterò in voi il mio Spirito e voi vivrete, e vi porrò sulla vostra terra; allora riconoscerete che io, l’Eterno, ho parlato e ho portato a compimento la cosa», dice l’Eterno. Giobbe 19:25 «Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere. Inoltre riconoscevano che solo Dio è Giudice. Salmi 7:11 «Dio è un giusto giudice…»; Gn 18:25.
Gesù rivendicò entrambe le cose, palesò di essere Lui quell’autorità, e lo dimostrò chiaramente. Le sue guarigioni e resurrezioni erano una dimostrazione dello stesso potere del Padre. La volontà del Figlio è identica a quella del Padre, del quale era la Sua immagine sulla terra; Gesù rifletteva il Suo carattere e la Sua volontà. Ma perché il Padre non giudica nessuno e affidata tutto al Figlio? Perché, Gesù oltre ad averci creati, si è Egli stesso incarnato prendendo la nostra natura, quindi, il Suo sarà un giudizio perfetto perché ci comprende appieno. Ebrei 2:17 «Perciò egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo. Il Signore Gesù nella Bibbia è chiamato sia con l’appellativo Figlio di Dio, ma anche con quello di Figlio dell’uomo. L’appellativo Figlio di Dio ci ricorda che il Signore Gesù è una delle Tre persone che compongono la Deità, e come Figlio di Dio è uguale al Padre e allo Spirito Santo. Ma Egli è anche Figlio dell’uomo, perché ha vissuto in questo mondo come un uomo, sperimentando la nostra natura. Solo Colui che è stato uomo e Dio può essere un perfetto Giudice.
Gesù conosceva i pensieri di coloro che lo accusavano, e per questo predisse che in un futuro lontano, tutti coloro i cui corpi sono nelle tombe udranno la Sua voce. Ribadendo ancora una volta che solo chi è Dio può compiere quell’azione, e solo chi è Dio può predire che i corpi di quelli che giacciono nelle tombe udranno la Sua voce e verranno fuori! Inoltre, afferma anche qualcosa di molto forte per quelle orecchie turate, dicendo che, oltre a ridare vita ai defunti, li avrebbe anche giudicati. Tutti i morti risorgeranno, anche se, alcuni risorgeranno al Suo apparire per ricevere la vita eterna, mentre gli altri risorgeranno per il giudizio di condanna. L’umanità sarà divisa in due categorie o per la vita eterna o per la morte eterna. I credenti che partecipano alla prima resurrezione ereditano la vita eterna e non passeranno per la morte seconda. Apocalisse 20: 6 «Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni. Invece, coloro che non hanno mai creduto o che in vita hanno rifiutato il messaggio di salvezza, compiendo opere malvagie o comunque lontane dal volere di Dio, sperimenteranno il giudizio di condanna che è la morte seconda. Gesù in questo brano parlò di tre diverse risurrezioni: i morti nel peccato che risuscitano spiritualmente a nuova vita; la risurrezione fisica dei credenti e la risurrezione fisica dei non credenti per il giudizio finale. Facciamo un’ultima precisazione sul giudizio e sulle opere. Qui non si intende che chi avrà fatto il bene sarà salvato per meriti personali, e chi avrà fatto il male sarà condannato per colpa della sua vita malvagia: la salvezza eterna non è mai sulla base delle opere meritorie. Non si è salvati per aver compiuto il bene, semmai si compie il bene perché si è già salvi. Mentre quelli che hanno operato male, sono coloro che non hanno riposto la loro fede nel Signore Gesù e di conseguenza hanno vissuto secondo le proprie voglie, passioni e voluttà, ignorando Dio e la Sua volontà.
Per concludere analizziamo l’ultimo versetto
Giovanni 5: 30«Io non posso fare nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
A prima vista, potrebbe sembrare che il Signore Gesù non era in grado di fare nulla autonomamente, ma non è assolutamente così. In primo luogo dobbiamo sempre rammentarci che Gesù era nella carne e con i limiti della nostra natura, pertanto era sottomesso al Padre e sempre perfettamente obbediente. Gesù era strettamente unito a Dio Padre da non poter né voler agire da solo. Egli agiva in perfetta ubbidienza e in totale comunione e armonia con il Padre. Questo versetto e spesso usato dai falsi maestri o falsi predicatori, i quali vogliono negare che Gesù Cristo è Dio, adducendo che non poteva agire in piena autonomia perché era solamente un uomo o perché era una creatura del Padre. Questo versetto, invece, conferma l’esatto contrario! Gli uomini agiscono secondo la propria volontà, che sia in accordo o in disaccordo con la volontà di Dio, ma non il Signore Gesù, che è proprio per questa ragione che “non poteva” agire in questo modo. Il Padre e il Figlio hanno una stessa mente, uno stesso modo di pensare e agire. Questa “impossibilità” non è di carattere fisico, bensì morale.
4 - IMPLICAZIONI PRATICHE
Anche se nei Vangeli non troviamo mai una dichiarazione esplicita nella quale Gesù dice: “io sono Dio”, però troviamo molti riferimenti indiretti, come ad esempio quando dichiara di essere l’Io Sono (YHWH). In Giovanni 8:58 Gesù affermò: “In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, IO SONO”. Come Gesù fece quella dichiarazione i Giudei volevano lapidarlo. Giovanni 8:59 «Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio». In Giovanni 10:33 I Giudei gli risposero: «Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Come già esposto sopra, Gesù disse chiaramente che:“Io e il Padre siamo uno” (Gv 10:30). Ovviamente non sta dicendo che Lui è il Padre sono la stessa persona, ma che Lui è il Padre sono Dio. I Giudei lo accusarono nuovamente di bestemmia, perché perdonava i peccati. Marco 2:7 «Perché costui parla in questa maniera? Egli bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non uno solo, cioè Dio?». Ovviamente solo chi è Dio può fare questo, e Gesù in quanto Dio lo ha fatto.
Anche il discepolo Tommaso nel vederlo risorto dichiarò: “Signor mio e Dio mio!” (Giovanni 20:28), e Gesù non lo corresse. In Ebrei 1:8, il Padre dichiara di Gesù: “Il tuo trono, o Dio, dura di secolo in secolo, e lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia”. In Apocalisse 19, un angelo insegnò all’apostolo Giovanni ad adorare soltanto Dio, e che era vietato adorare le creature. Sempre in Apocalisse 5:11-12 Gesù è adorato: «E vidi, e udii la voce di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia. Essi dicevano a gran voce: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode». Nella Scrittura, Gesù riceve parecchie volte adorazione (Matteo 2:11; 14:33; 28:9,17; Luca 24:52; Giovanni 9:38). Egli non ha mai rimproverato, né impedito a nessuno di adorarlo. Se Gesù non era Dio, sicuramente avrebbe dovuto dire alla gente di non farlo e di adorare solo Dio, esattamente come fece l’angelo con Giovanni in Apocalisse19, ma non lo fece mai. Nella Bibbia troviamo molti altri versetti e passi che ci parlano chiaramente delle divinità di Gesù Cristo.
Filippesi 2: 5-11 «Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre».
Ma perché è importante credere che Gesù è Dio? Perché se fosse stato solamente un uomo o un essere celeste creato, la Sua morte in croce non sarebbe servita a nulla. Noi saremmo tutti perduti e senza speranza! 1Giovanni 2:2 «Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo». Soltanto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo ha potuto liberaci dalla schiavitù del peccato e della morte eterna. Soltanto Lui ha potuto prendere i peccati del mondo, morire ed essere risuscitato, dimostrando la Sua vittoria sul peccato e sulla morte. Solo il Suo sacrificio ci rende giusti e salvati! 2 Corinzi 5:21 «Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui». Senza il sacrificio espiatorio di Gesù Cristo non ci sarebbe la resurrezione dei morti e la vita eterna nel Suo regno. Ecco perché è importante credere che Gesù è Dio!
Giovanni 11: 25-26 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?».
5 - DOMANDE PER RIFLETTERE E RICORDARE
Perché i farisei accusano Gesù di violare il sabato?
Perché lo accusano di bestemmia?
Quali azioni compirà Gesù al Suo ritorno?
Chi sono i morti spirituali?
Perché il giudizio finale è stato affidato a Gesù?
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