Home 9 Proverbi – Capitolo 23

NUOVA DIODATI

 

23:1 Quando ti siedi a mangiare con un sovrano, considera attentamente ciò che hai davanti; 2 e mettiti un coltello alla gola, se hai molto appetito. 3 Non desiderare le sue pietanze squisite, perché sono un cibo ingannatore. 4 Non affaticarti per diventare ricco, rinuncia al tuo intendimento. 5 Vuoi fissare i tuoi occhi su ciò che scompare? Poiché la ricchezza metterà certamente le ali, come un’aquila che vola verso il cielo. 6 Non mangiare il pane di chi ha l’occhio malvagio e non desiderare i suoi cibi squisiti; 7 poiché, come pensa nel suo cuore, così egli è; «Mangia e bevi!», ti dirà, ma il suo cuore non è con te. 8 Vomiterai il boccone che hai mangiato e sprecherai le tue dolci parole. 9 Non rivolgere la parola allo stolto, perché disprezzerà il senno dei tuoi discorsi. 10 Non spostare il confine antico e non entrare nei campi degli orfani, 11 perché il loro Vendicatore è potente; egli difenderà la loro causa contro di te. 12 Applica il tuo cuore all’ammaestramento e i tuoi orecchi a parole di conoscenza. 13 Non risparmiare la correzione al fanciullo; anche se lo batti con la verga, non morrà; 14 lo batterai con la verga, ma libererai l’anima sua dallo Sceol. 15 Figlio mio, se il tuo cuore è saggio, anche il mio cuore si rallegrerà; 16 il mio cuore esulterà, quando le tue labbra diranno cose rette. 17 Il tuo cuore non porti invidia ai peccatori, ma continui sempre nel timore dell’Eterno; 18 poiché c’è un futuro, e la tua speranza non sarà distrutta. 19 Ascolta, figlio mio, sii saggio, e dirigi il cuore per la diritta via. 20 Non stare con i bevitori di vino con i ghiotti e mangiatori di carne; 21 perché l’ubriacone e il ghiottone impoveriranno e il dormiglione si vestirà di stracci. 22 Ascolta tuo padre che ti ha generato e non disprezzare tua madre quando sarà vecchia. 23 Acquista verità e non venderla, acquista sapienza, ammaestramento e intendimento. 24 Il padre del giusto gioirà grandemente; chi ha generato un saggio ne avrà gioia. 25 Si rallegri tuo padre e tua madre e gioisca colei che ti ha partorito. 26 Figlio mio, dammi il tuo cuore, e i tuoi occhi prendano piacere nelle mie vie. 27 Perché la prostituta è una fossa profonda e la donna altrui un pozzo stretto. 28 Anch’essa sta in agguato come un ladro e aumenta fra gli uomini il numero di quelli infedeli. 29 Per chi sono gli «ahi», per chi gli «ahimè»? Per chi le liti, per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi? 30 Per quelli che si soffermano a lungo presso il vino, per quelli che vanno in cerca di vino drogato. 31 Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nella coppa e va giù così facilmente! 32 Alla fine esso morde come un serpente e punge come un basilisco. 33 I tuoi occhi vedranno cose strane e il tuo cuore proferirà cose perverse. 34 Sarai come chi si trova in mezzo al mare, come chi si corica in cima all’albero della nave. 35 Dirai: «Mi hanno picchiato, ma non mi hanno fatto male; mi hanno percosso, ma non me ne sono accorto. Quando mi sveglierò tornerò a cercarne ancora!».

NUOVA RIVEDUTA

 

 

23:1 Quando ti siedi a mensa con un principe, rifletti bene su chi ti sta davanti; 2 mettiti un coltello alla gola, se tu sei ingordo. 3 Non desiderare i suoi bocconi delicati; sono un cibo ingannatore. 4 Non ti  affannare per diventare ricco; smetti di applicarvi la tua intelligenza. 5 Vuoi fissare lo sguardo su ciò che scompare? Poiché la ricchezza si fa delle ali, come l’aquila che vola verso il cielo. 6 Non mangiare il pane di chi ha l’occhio maligno, non desiderare i suoi cibi delicati; 7 poiché, nell’intimo suo, egli è calcolatore; ti dirà: «Mangia e bevi!», ma il suo cuore non è con te. 8 Vomiterai il boccone che avrai mangiato, e avrai perduto le tue belle parole. 9 Non rivolgere la parola allo stolto, perché disprezzerà il senno dei tuoi discorsi. 10 Non spostare il confine antico, e non entrare nei campi degli orfani; 11 perché il loro vendicatore è potente; egli difenderà la causa loro contro di te. 12 Applica il tuo cuore all’istruzione, e gli orecchi alle parole della scienza. 13 Non risparmiare la correzione al bambino; se lo batti con la verga, non ne morrà; 14 lo batterai con la verga, ma lo salverai dal soggiorno dei morti. 15 Figlio mio, se il tuo cuore è saggio, anche il mio cuore si rallegrerà; 16 il mio cuore esulterà quando le tue labbra diranno cose rette. 17 Il tuo cuore non porti invidia ai peccatori, ma perseveri sempre nel timore del SIGNORE; 18 poiché c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà delusa. 19 Ascolta, figlio mio, sii saggio e dirigi il tuo cuore per la retta via. 20 Non essere di quelli che sono bevitori di vino, che sono ghiotti mangiatori di carne; 21 perché l’ubriacone e il goloso impoveriranno e i dormiglioni andranno vestiti di cenci. 22 Dà retta a tuo padre che ti ha generato, e non disprezzare tua madre quando sarà vecchia. 23 Acquista verità e non la vendere, acquista saggezza, istruzione e intelligenza. 24 Il padre del giusto esulta grandemente; chi ha generato un saggio, ne avrà gioia. 25 Possano tuo padre e tua madre rallegrarsi, e possa gioire chi ti ha partorito! 26 Figlio mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie; 27 perché la prostituta è una fossa profonda, e la straniera, un pozzo stretto. 28 Anch’essa sta in agguato come un ladro, e accresce fra gli uomini il numero dei traditori. 29 Per chi sono gli «ahi»? Per chi gli «ahimè»? Per chi le liti? Per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi? 30 Per chi s’indugia a lungo presso il vino, per quei che vanno a gustare il vino tagliato. 31 Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel bicchiere e va giù così facilmente! 32 Alla fine, esso morde come un serpente e punge come una vipera. 33 I tuoi occhi vedranno cose strane, e il tuo cuore farà dei discorsi pazzi. 34 Sarai come chi si coricasse in mezzo al mare, come chi si coricasse in cima a un albero di nave. 35 Dirai: «M’hanno picchiato e non m’hanno fatto male; mi hanno percosso e non me ne sono accorto. Quando mi sveglierò? Tornerò a cercarne ancora!».

 

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