SIMILE AL LIEVITO

Luca 13: 20,21 «Poi disse di nuovo: «A che paragonerò il regno di Dio? Esso è simile al lievito che una donna prende e ripone in tre staia di farina, finché sia tutta lievitata».

Gesù ha usato più volte il concetto del “lievito” come similitudine o parabola per spiegare insegnamenti anche opposti tra loro, proprio per le caratteristiche che ha il lievito nel fermentare. Una di queste la troviamo in Luca 13, dove Gesù è intento ad insegnare alle folle che si assiepavano ai suoi piedi. In questo contesto erano presenti diverse classi sociali: ricchi, poveri, analfabeti, colti, mendicanti, ladri, invalidi, adulteri, commercianti, prostitute e tutti si accalcavano per ascoltarlo. Alcuni ebbero l’ardire di chiedere se il regno di Dio fosse composto da simili persone? Il Salvatore replicò con una parabola: «Il regno de’ cieli è simile al lievito che una donna prende e nasconde in tre staia di farina, finché la pasta sia tutta lievitata» (Luca 13: 20,21). Gli Ebrei consideravano il lievito un simbolo di peccato, ed è per questo che durante la festa di Pasqua si raccomandava alla gente di eliminare tutto il lievito da casa; ma il vero insegnamento era altro, ossia, dovevano eliminare il peccato dalla loro vita, dal loro cuore. Ed è per questa ragione che Cristo ammonì i discepoli: «Guardatevi dal lievito dei Farisei, che è ipocrisia» (Luca 12:1); ed anche l’apostolo Paolo parla di un «lievito di malizia e di malvagità» (1 Corinzi 5:8).
In questa parabola il lievito è usato per rappresentare il regno dei cieli e illustra la forza vivificante e trasformatrice della grazia di Dio. L’uomo non è in grado di trasformare se stesso, non possiamo mutare la nostra natura con la sola forza di volontà, necessitiamo di un elemento esterno che possa unirsi a noi è produrre questa trasformazione; proprio come la pasta che incontra il lievito, il quale produrrà la trasformazione desiderata.Lo Spirito Santo nella nostra vita ha la stessa funzione del lievito, ed è in grado di restaurare l’umanità e ripristinare in ognuno di noi l’immagine di Dio, perduta a causa del peccato.Solo lo Spirito Santo può produrre questo mutamento: tutti coloro che vogliono salvarsi devono sottoporsi all’azione di questa potenza. Come il lievito, mescolato alla farina, agisce dall’interno verso l’esterno, così avviene il rinnovamento del cuore che la grazia di Dio produce per trasformare la vita.
Molti cercano di migliorarsi correggendo alcune cattive abitudini, nella speranza di divenire dei buoni cristiani, ma è sbagliato, poiché la vera natura riemergerà comunque; bisogna convertire e santificare il cuore. Chi si sforza di osservare i comandamenti perché è tenuto a farlo, non gusterà mai la gioia della vera obbedienza e questo non è obbedire. La vera obbedienza arriva da un cuore trasformato e sarà per l’individuo naturale e spontaneo adempiere ed osservare la legge di Dio, senza nessuno sforzo.Le parole che Cristo rivolse a Nicodemo illustrano la grande verità della conversione del cuore ad opera dello Spirito Santo: «In verità in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio… Quel che è nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se t’ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né d’onde viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». (Giovanni 3:3, 6-8).
Il lievito nascosto nella pasta agisce in modo invisibile penetrando tutta la massa, allo stesso modo lo Spirito Santo agisce in segreto per trasformare la nostra natura peccaminosa in una spirituale, rendendoci idonei per stare alla presenza di Dio. Le tendenze o inclinazioni naturali a peccare verranno mutate: sorgeranno nuovi pensieri, nuovi sentimenti, nuovi desideri, nuove abitudini, nuovi gusti e saremo sempre più simili al carattere di Cristo.Il mondo non può comprendere queste importanti verità celesti e considera questo pura follia, è impossibile per loro rinunciare al peccato e ai suoi “piaceri”, così facendo si sottomettono a Satana, diventando schiavi di insane passione e pessime abitudini. Il lievito del peccato fermenterà in loro portandoli alla rovina, alla morte fisica ma soprattutto a quella eterna.L’apostolo Pietro ci esorta: «Ma come Colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Siate santi, perché io son santo» (1 Pietro 1:15, 16).
Se Cristo dimora nel cuore del credente questo si rivelerà nei gesti e nelle parole, si vedranno la bontà, la gentilezza, la pazienza, la misericordia, il perdono e molti altri aspetti del carattere di Cristo. Persino il nostro aspetto esteriore verrà mutato. Se Cristo dimora nel cuore, questo si rifletterà sul volto di quanti lo amano e osservano i suoi comandamenti. Il lievito della verità trasforma tutto in nostro essere rendendoci cortesi, amabili, disponibili, generosi e grati al Signore per la Sua trasformazione, con la quale potremo restare alla Sua presenza per tutta l’eternità.

E tu, da quale lievito ti stai lasciando trasformare?

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