Il concetto di libertà è molto ricercato e apprezzato tra gli esseri umani. Ma quando parliamo di libertà cosa intendiamo veramente? Per libertà si intende la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi, ed agire senza costrizioni; ricorrendo alla propria volontà per ideare e mettere in atto un’azione, mediante una libera scelta e con gli strumenti che ritiene più utili per  realizzarla. La libertà ha aspetti positivi ma anche negativi. Per molti la libertà è fare qualsiasi cosa, nei modi e nei tempi che stabiliamo noi senza costrizione, ossia quando ne abbiamo voglia o lo desideriamo, senza chiedersi se è lecito o meno, se è utile o dannoso. Sicuramente è positivo vivere senza costrizioni e obblighi alcuni, come poter parlare ed esprimere liberamente le proprie idee e opinioni senza ingerenze alcune o bavagli imposti dalle dittature. Ma ci sono anche gli aspetti negativi della libertà come l’assenza di regole, indipendenza e anarchia totale, si può divenire schiavi di sé stessi e delle proprie passioni o vizi. Sicuramente siamo liberi di bere e fumare, ma se questi prendono il controllo della nostra vita non siamo più noi che decidiamo ma sono queste dipendenze che controllano la nostra vita, e non siamo più liberi, tutt’altro, siamo schiavi delle dipendenze. Ecco che Gesù ci dice in Giovanni 8: 32 «conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Ma liberi da cosa? Giovanni 8: 34-36 Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico: Chi fa il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi». Cosa significa essere veramente liberi ? Da cosa ci libera Gesù? Vediamo alcune delle libertà che possiamo godere dal momento che lo accettiamo come Signore e Salvatore, e come vivere in queste libertà! Vediamo ora la prima di queste sette libertà che abbiamo in Gesù Cristo!

1 - LIBERI DALLA CONDANNA E DALLA COLPA DEL PECCATO

 

Che cosa ha fatto Dio per liberarti dalla tua condanna a morte?

Giovanni 3:16-18 «Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

La disubbidienza di Adamo ed Eva ha prodotto il peccato, che è la separazione tra l’uomo e Dio. La prima coppia, una volta che si è separata da Dio, perde la natura spirituale e potenzialmente immortale per una carnale e mortale. Il peccato, oltre a generare dipendenza, porta con sé la sofferenza, il dolore, le malattie e la morte. Questa nuova natura, carnale, peccaminosa e mortale è passata da Adamo ed Eva a tutto il genere umano; infatti la Bibbia dice…Romani 3:23 «tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio». Il male si è manifestato in tre forme: cosmica, fisica e morale; intrappolando le persone a tal punto che nessuno può svincolarsi e liberarsi con le proprie forze o capacità, ed è per questo che abbiamo bisogno di un LIBERATORE, un SALVATORE, altrimenti saremmo tutti spacciati. La soluzione al problema del peccato è una persona: Gesù Cristo. Il Signore, venendo sulla terra nella persona del Figlio, ti offre la liberazione dalla punizione del peccato. Gesù Cristo, morendo al tuo posto, ti ha reso libero e la tua condanna a morte è caduta su di Lui. Gesù è il perdono fatto persona.

Isaia 53: 4-7 «Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da Dio ed umiliato.  Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti.  Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca».

Gesù portò su di Sé tutta la nostra colpa, il nostro peccato e la nostra condanna quando morì sulla croce al posto nostro. È grazie alla Sua morte e alla sua risurrezione che siamo puliti da ogni peccato. Dobbiamo solo accettarlo per fede! La Salvezza è un DONO gratuito che Gesù offre a tutti! In Gesù Cristo abbiamo l’opportunità di un nuovo inizio e la certezza della sicurezza della vita eterna.Romani 8:1-2 «Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito,  perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte». Quando riceviamo il Suo dono della salvezza per fede, gli stiamo dicendo che accettiamo il Suo sacrificio a nostro favore. Non abbiamo bisogno di fare niente per essere salvati, Gesù ha compiuto tutto per noi! In Cristo abbiamo una nuova vita, redenti da Lui diventiamo figli di Dio. In questo primo punto abbiamo visto come Gesù ci ha liberati dalla colpa e dalla condanna del peccato, ora passiamo al secondo punto, dove vedremo come Gesù ci libera dalla schiavitù di peccato.

2 - LIBERI DAL DOMINIO DEL PECCATO

 

Gesù ci libera dal dominio del peccato

Colossesi 1:13-14 Poiché egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio, in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue e il perdono dei peccati.

Cosa è il peccato?

1Giovanni 3:4 «Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è violazione della legge». Il peccato significa: “mi separo da Dio”, mi allontano da Lui e vivo indipendentemente dal Suo volere. Isaia 59:2 «Ma le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il vostro Dio, e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia da voi, per non darvi ascolto». Il termine peccato ha diverse accezioni, ad esempio: non agire per il bene del mio prossimo, ossia voltarsi dall’altra parte e ignorare o negare un aiuto a qualcuno, questo è peccato. Giacomo 4:17 «Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato», e «tutto quello che non viene da fede è peccato» (Romani 14:23). Il peccato è deviare deliberatamente dal volere di Dio di cui si è a conoscenza, ma è anche negligenza nell’adempiere ciò che ci è specificatamente comandato di fare, oppure fare quello che ci è espressamente vietato. Anche non credere in Dio è peccato…Giovanni 16:9 «Di peccato, perché non credono in me». A volte tendiamo a minimizzare il peccato  facendo una classifica di peccati tra piccoli e grandi, ma questo non trova riscontro nella Bibbia. Presso Dio il peccato non ha una graduatoria o casistica, il peccato ha una sola dimensione: ogni volta che agisco contro la Sua volontà, mi separo da Lui e quindi, sono colpevole e  peccatore. Giacomo 2:10 «Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti». Il peccato è ribellione contro Dio e al Suo volere.

Il peccato solitamente si configura in termini di azioni concrete e visibili, le quali mostrano una trasgressione specifica della legge di Dio. Ma Gesù Cristo è andato oltre a questo concetto, dicendo che basta anche il pensiero per peccare. Matteo 5:28 «Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore»; guardare un uomo o una donna con desideri libidinosi è come trasgredire il comando «non commettere adulterio» (Esodo 20:14). Anche inveire contro qualcuno o essere arrabbiati e non rivolgergli la parola, viola il sesto comandamento del decalogo che è: «non uccidere» (Esodo 20:13). Il peccato non è solo un’azione errata o mancata, sono anche i pensieri e i desideri che portano ad agire in tal senso, e anche se l’azione non si compie ma la volontà rimane, è come aver compiuto l’azione. Giacomo 1:15 Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte.

 

Perché pecchiamo?

Romani 5:12 «Per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato»

La conseguenza del peccato di Adamo ed Eva nell’ Eden fu il mutamento della loro natura, che da spirituale e immortale diventa carnale e mortale, e questo ha modificato le relazioni interpersonali, come pure la relazione dell’uomo con Dio.  La nuova e stimolante esperienza della conoscenza del bene e del male, invece di farli diventare come Dio, li ha resi come Satana. Questo cambio di natura da potenzialmente immortali a mortali generò in Adamo ed Eva sentimenti nuovi, come la vergogna, la paura; infatti come Dio li chiama tentano di nascondersi (Genesi 3:8-10). La trasgressione di Adamo ed Eva ha prodotto l’immediata interruzione della comunione con Dio: viene loro impedito di prendere il frutto dell’albero della vita (fonte della vita eterna), e questo  perché se avessero mangiato il frutto dell’albero della vita sarebbero rimasti mortali e peccatori in eterno, ma Dio ci ha creati per vivere in eterno con un corpo spirituale perfetto e santo, esattamente come è Lui. Ed è così che Adamo ed Eva vennero scacciati dall’Eden, dopo che divennero mortali e soggetti alle sofferenze, malattie e alla morte. Questa nuova natura peccaminosa è passata su tutto il genere umano: ecco perché pecchiamo. Nasciamo tutti con una inclinazione verso il male e non al bene.

Le tenebre (Satana e i demoni) e il peccato non hanno più potere su di noi grazie a Gesù e alla sua opera di redenzione alla croce. In Cristo abbiamo il perdono totale e la nuova vita in lui è quella in cui la sua luce ci guida, non siamo nell’oscurità. Giovanni 8:12 «E Gesù di nuovo parlò loro, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Il Signore ci ha promesso che avrebbe mandato lo Spirito Santo sui Suoi figli, per compiere quello che la nostra natura peccaminosa non ci consente di fare, ossia resistere e desistere dal peccare. Giovanni 16:7-8 «Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio». Romani 8: 5-9 «Infatti coloro che sono secondo la carne volgono la mente alle cose della carne, ma coloro che sono secondo lo Spirito alle cose dello Spirito. Infatti la mente controllata dalla carne produce morte, ma la mente controllata dallo Spirito produce vita e pace.  Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo. Quindi quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Se lo Spirito di Dio abita in voi, non siete più nella carne ma nello Spirito. Ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui». Grazie all’azione e potenza dello Spirito Santo in noi, possiamo cambiare natura, carattere, abitudini, e grazie a questo cambiamento nel nostro essere, possiamo prendere le giuste decisioni. Lo Spirito Santo ci guida e ci mostra ciò che piace a Dio e ci aiuta a vivere nella sua volontà. Galati 5:16 «Or io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne». Con l’aiuto di Dio possiamo vivere una vita nella santità (Romani 6: 20-23). Non dobbiamo ascoltare le bugie e le accuse del diavolo riguardo al nostro passato e al fatto che non possiamo vincere sul peccato. Dobbiamo dirgli che Gesù ha già vinto per noi e che ci ha già liberato dal peccato e dalla sua schiavitù. Lo Spirito Santo dimora in noi, e ci aiuta a discernere tra il bene e il male e ci dà la forza di fare ciò che piace a Dio. In questo secondo punto abbiamo visto come Gesù ci ha liberati dalla schiavitù di peccato; ora passiamo al terzo punto, dove vedremo come Gesù ci libera dalla morte eterna.

3- LIBERI DALLA MORTE ETERNA

 

Gesù ci libera dalla morte eterna

Romani 6:23 Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

In Cristo abbiamo il dono della vita eterna! Questa salvezza non la meritiamo e non possiamo ottenerla con  i nostri sforzi e nemmeno con le buone opere, ma ci viene concessa gratuitamente, dal momento in cui riceviamo Gesù nel nostro cuore, come Signore e Salvatore della nostra vita. La morte non ha più potere su di noi perché Cristo l’ha sconfitta con la sua risurrezione. Il nostro corpo fisico è mortale, e se anche dovessimo morire prima che Gesù ritorna, abbiamo la promessa che torneremo in vita. Non appena Gesù Cristo appare nel cielo resusciterà tutti i morti, come scritto in 1 Tessalonicesi 4: 13-18. Giovanni 5:24 «In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita».

Cosa è la Buona Notizia o Evangelo?  

Romani 8:1 «Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù…»

La buona notizia è che per mezzo di Cristo siamo stati riconciliati a Dio (2 Corinzi 5:19), e questo vuol dire che Gesù Cristo è morto al tuo posto, perché  si è sostituito a te sulla croce ed ha pagato il tuo debito. Egli ha preso su di Sé la tua condanna, la pena di morte che ognuno di noi ha ereditato. L’uomo non può in alcun modo riscattare sé stesso dalla condanna, non può salvarsi da solo o con i propri meriti o buone azioni. Non possiamo fare niente per comparire giusti davanti a Dio, il solo che ci giustifica, ossia ci rende giusti è Gesù Cristo. Inoltre, con la Sua morte ha eliminato il peccato che ci separava da Dio, riconciliandoci con Lui. La riconciliazione ha restaurato e ripristinato la relazione fra l’umanità e Dio. Romani 5:19 «Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così ancora per l’ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti».

Romani 5: 9,10 «Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall’ira (giudizio finale). Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita».

Gesù è stato trattato come tu meritavi affinché tu potessi essere trattato come Egli meritava; Gesù, che non aveva mai conosciuto peccato, ha deciso di prendere su di Sé la colpa delle tue trasgressioni, affinché tu potessi ricevere la Sua giustizia. Il Signore vuole salvare tutti e perciò: «ha dato Sé stesso come prezzo di riscatto per tutti» (1Timoteo 2:6); e il Suo sacrificio è alla portata di tutti. Gesù ha sperimentato sulla croce la nostra condanna, perché «portò i nostri peccati nel Suo corpo sul legno della croce» (1 Pietro 2:24); quindi, non sei più né perduto, né separato da Dio, perché Egli ha subito la morte che era tua, affinché tu potessi avere vita eterna. Egli ha saldato il tuo debito, ha pagato il tuo conto. Dio ti offre il perdono dei tuoi peccati, e quando pentito, vai a Lui chiedendo il perdono, Egli ti tratta come se tu non avessi mai commesso nulla. 1 Giovanni 5:11-12 «Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita». La vita eterna è solo in Gesù e senza di Lui non puoi averla; se non hai Gesù di fatto non hai nulla. La morte di Gesù al tuo posto è accettata da Dio come pagamento completo per tutti i tuoi peccati e misfatti del passato.

Accetta questo DONO gratuito per te! Accetta Gesù Cristo come Signore e Salvatore della tua vita e sarai salvo. Confessa le tue colpe davanti a Lui, e il Suo sangue cancellerà ogni tuo peccato; inoltre, sarai libero dai sensi di colpa e dalla condanna eterna. Il Signore ti dice in: Isaia 1: 18 «Venite quindi e discutiamo assieme, dice l’Eterno, anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana …», se farai questo, anche tu potrai sentirti libero, giustificato e salvato. Questo è qualcosa di strabiliante che travolge tutto il nostro essere. Non devi fare nulla, Egli ha già fatto tutto per te! Quello che puoi fare ora in questo preciso momento (se ancora non lo hai fatto) è accettarlo per fede come Signore e Salvatore della tua vita, e anche tu potrai dire di essere suo figlio o sua figlia!

Romani 10:9 «perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato».

La morte di Cristo ha sancito che l’umanità appartiene a Dio definitivamente. Paolo dichiara:«Non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo» (1 Corinzi 6:19,20; 1 Corinzi 7:23). In questo terzo punto abbiamo visto come Gesù ci libera dalla morte eterna; ora passiamo al quarto punto, dove vedremo come Gesù ci libera dalle paure.

4 - LIBERI DALLE PAURE

 

Gesù ci libera dalle paure  

Salmi 34:4 «Io ho cercato l’Eterno, ed egli mi ha risposto e mi ha liberato da tutti i miei spaventi. Ho cercato il Signore e lui mi ha risposto; Mi ha liberato da tutte le mie paure».

Salmo 27: 1 «Il Signore è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?».

Il nostro tempo è caratterizzato da ansie, paure, preoccupazioni, incertezze, perché la situazione globale internazionale è preoccupante. I politici invece di attivarsi  per la pace sembrano fare il contrario, c’è un’escalation di guerre, comprese le guerre nucleari. I disastri naturali come terremoti e carestie, pestilenze e altro stanno aumentando. Molte aziende stanno chiudendo i battenti, mentre altre stanno tagliando i salari e il personale. La paura della disoccupazione è grande e molti sono disposti a tutto pur di mantenere il proprio posto di lavoro. I prezzi salgono sempre a dismisura mentre il salario non cresce affatto. Numerose sono le paure personali: la paura di ammalarsi di cancro, la paura di perdere il posto di lavoro, la paura di perdere il partner, le preoccupazioni per il futuro dei figli. Tutte queste insicurezze e preoccupazioni portano scompiglio nella vita di molti; purtroppo sono molte le persone che cercano la fuga da tutto questo rifugiandosi nell’alcol, nella droga o in altri comportamenti sconsiderati, c’è perfino chi non è in grado di sopportare i pesi della vita e si suicida. Ma questo non accade solo alle persone inconvertite, anche i cristiani lottano con le paure. Ci sono momenti in cui affrontiamo le prove della vita con calma, ma ci sono anche momenti di paura. Quindi cosa dovremmo fare?

È importante distinguere tra paure benefiche e dannose. La paura che garantisce la nostra sopravvivenza è necessaria quando affrontiamo un pericolo reale, ad esempio se  vedo una persona armata di coltello o pistola, la mia paura è giustificata,  perché mi porta a proteggermi e cercare un riparo sicuro. Ci sono persone che hanno fobie come la paura dei topi, dei ragni, dei serpenti, degli spazi ristretti o ampi, dell’altezza o di volare e molte altre. Queste paure influenzano la nostra vita e a volte anche quella spirituale; poiché la paura è un’emozione che si concentra su noi stessi. Più forte è il nostro egocentrismo, più temiamo che possa succedere qualcosa di spiacevole al nostro “io”. Tuttavia, Dio vuole darci pace interiore, calma e serenità. Vuole che confidiamo in Lui, perché Egli è sempre vicino a noi, ci libera e protegge sempre. Isaia 43:2- 5 «Quando passerai per le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà. Poiché io sono l’Eterno, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo salvatore; io ho dato l’Egitto come tuo riscatto, l’Etiopia e Seba al tuo posto. Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei stimato e io ti amo, io do degli uomini al tuo posto, e dei popoli in cambio della tua vita. Non temere, perché io sono con te…». Nella Bibbia, nel libro dei Proverbi, Dio ci mostra quanto sia importante la salute fisica, perché può influenzare quella spirituale. Proverbi 14: 30 «Un cuore sano è vita per il corpo, ma l’invidia è il tarlo delle ossa». Isaia 26:3 «Alla mente che riposa in te tu conservi una pace perfetta, perché confida in te».

La domanda è: come possiamo raggiungere questo stato di pace interiore e serenità?

Come possiamo liberarci da queste paure e preoccupazioni? Gesù Cristo stesso ci dà una risposta a questo: «Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime.  Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!» (Matteo 11:28-30).  Gesù è l’unica fonte della nostra calma e pace interiore. Gesù ci incoraggia a non avere paura, ma a confidare il Lui, Egli interverrà a nostro beneficio. Giovanni 16,33 «Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo». Dio non vuole che viviamo nelle paure, ma piuttosto che ce ne liberiamo, affidandole a Lui. Le paure, soprattutto quelle immotivate, sono una prigione mentale che ci condiziona la vita in peggio. Quando facciamo una giusta introspezione possiamo scoprire che la paura di restare senza denaro o risorse, le preoccupazioni per il posto di lavoro o non essere in grado di provvedere adeguatamente alla propria  famiglia; mostrano una sola cosa:  mancanza di fiducia in Dio. Se permetti a Gesù Cristo di vivere in te, questo significa avere piena fiducia che Dio provvederà per ogni tuo bisogno. Vai in ginocchio e presenta le tue paure o preoccupazioni a Gesù Cristo in preghiera e chiedigli di regnare nella tua vita, affidagli le redini della tua vita, fallo diventare il Signore della tua esistenza e vedrai ogni paura o problema dissolversi. Solo chi si arrende a Lui totalmente, troverà quello che cerca. Luca 11:9 «Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto».

Passi per superare le paure

  • Esamina te stesso.

  • Porta i tuoi fardelli a Gesù Cristo in preghiera: toglili dalla tua mente e consegnali nelle Sue mani.

  • Confida in Lui solo e in quello che Lui farà per te, credici veramente!

  • Lodalo e ringrazialo ancor prima di aver ricevuto.

Le persone che si affidano a Dio e gli obbediscono, non resteranno mai deluse.1Pietro 5:7 «gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi». Dovremmo imparare a lasciare andare le cose, non cercare di voler o dover controllare tutto, lascia che sia Dio a farlo. Ti faccio un esempio pratico di come Gesù può cambiare le circostanze intorno a te. Matteo 8,25-26 «E i suoi discepoli, accostatisi, lo svegliarono dicendo: “Signore, salvaci, noi periamo!”. Ma egli disse loro: “Perché avete paura, uomini di poca fede?”. E, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia». Gesù stava dormendo sulla barca, mentre sul lago infuriava una grande tempesta che minacciava di far affondare la barca con gli occupanti. Tanto che i discepoli hanno  paura di morire, allora svegliano Gesù, che gli dice: “Perché avete paura, uomini di poca fede? E come si alzò mise a tacere il vento, placò le onde, e subito ritornò la calma”. Come rispondiamo noi alle tempeste della vita che prima o poi arrivano? Siamo sereni e fiduciosi in Dio, o siamo paurosi come i discepoli?  Abbiamo anche noi nella nostra mente un “Gesù che dorme”, ossia indifferente ai nostri problemi e alle nostre difficoltà? Forse anche noi dobbiamo risvegliare quel “Gesù” che dorme nei nostri pensieri? Perché quelli che si assopiscono spiritualmente siamo noi e non Gesù, Lui è sempre sveglio e non dorme mai, Egli ha sempre il controllo di ogni situazione che accade nella nostra vita.

Salmi 121:3-8 «Egli non permetterà che il tuo piede vacilli, colui che ti protegge non sonnecchierà. Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme. L’Eterno è colui che ti protegge, l’Eterno è la tua ombra, egli è alla tua destra.  Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. L’Eterno ti custodirà da ogni male; egli custodirà la tua vita. L’Eterno custodirà il tuo uscire e il tuo entrare, ora e sempre».

La barca in questa scena rappresenta la nostra vita, mentre le onde e il vento rappresentano i problemi che si abbatteranno su di noi.  L’uomo naturale si lascia prendere da mille paure, preoccupazioni e ansie. È difficile comprendere che una malattia grave, la perdita del  lavoro o altro, siano utili per il nostro bene. Ci sono situazioni e circostanze molto difficili della vita che richiedono fede, ecco perché Dio ci dice: «Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento.  E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù» (Filippesi 4:6-7). 1Giovanni 4:18 «Nell’amore non c’è paura, anzi l’amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione, e chi ha paura non è perfetto nell’amore».  Anche noi, come i discepoli sulla barca, dobbiamo aspettare un Suo intervento per riportare la calma e la tranquillità nella nostra vita. Dio vuole che facciamo delle esperienze personali con Lui, ecco perché permette che accadano situazioni difficili e prove da superare, perché vuole che facciamo crescere la nostra fiducia o fede in Lui, divenendo più forti spiritualmente. L’amore perfetto di Gesù Cristo e la sua mano sempre stesa su di noi e per noi, rendono la nostra vita quotidiana più bella, più intensa e più ricca di emozioni.

Il Suo amore e la Sua presenza ti libera dalle insicurezze e dalle paure e questo diviene anche una benedizione per coloro che ti circondano. Dio desidera liberarci dalle nostre paure e preoccupazioni, non vuole che viviamo incatenati o bloccati da ansie, angosce  e paure varie. Dio vuole che sperimentiamo la libertà, quando lo cerchiamo e aneliamo stare alla Sua presenza, sia in preghiere che nello studio della Sua Parola. Dio ha piacere quando  trascorriamo del tempo con Lui, lasciandoci riempire e trasformare dallo Spirito Santo, che ci libera da ogni cosa negativa. In questo quarto punto abbiamo visto come Gesù ci libera dalle paure; ora passiamo al quinto punto, dove vedremo come Gesù ci libera dall’ira di Dio.

5- LIBERI DALL'IRA DI DIO

 

Gesù ci libera dall’ira di Dio

Romani 5:9 «Molto più dunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui».

Facciamo una precisazione tra l’ira di Dio e quella degli uomini, visto che c’è una differenza notevole. L’ira degli uomini è un’emozione o sentimento negativo, spiacevole, che si manifesta con rabbia violenta, collera, furore o indignazione, a causa di ostacoli, minacce o provocazioni e può portare a comportamenti incontrollati e distruttivi. Mentre, l’ira di Dio è santa e sempre giustificata; l’ira dell’uomo non è mai santa e raramente giustificata. L’ira di Dio nella Bibbia è la diretta conseguenza delle punizioni che Dio deve attuare per la violazione della Sua legge. Ma Dio non vuole mai causare dolore alle persone, ma vuole che vedano come il loro modo di vivere peccaminoso danneggia loro e chi gli sta intorno. Dio vuole che i peccatori cambino per evitare il dolore causato dal peccato: poiché la Bibbia dice che il salario o giusta paga per il peccato è la morte. Nella Bibbia, l’ira di Dio indica la sua profonda incompatibilità e il suo sdegno verso il peccato e la malvagità, che Dio giudicherà alla fine dei tempi con giusti castighi e punizioni.

Romani 6:23 «Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore».

Tuttavia, Dio aveva già prestabilito un piano per porre fine all’inimicizia tra lui e il peccato dell’umanità. Il piano per liberarci dall’ira di Dio che è la morte eterna si attua in Gesù Cristo, il solo che può  liberare l’uomo  dall’ira di Dio o morte eterna. Molti  pensano che Dio è sempre irato e punitivo, un giudice spietato che punisce chi sbaglia, ma questo è un concetto medioevale, ed è un’ immagine falsata della Sua persona; poiché Dio è solo Amore (1 Giovanni  4:8). Dio odia il peccato che causa la morte dei suoi figli, ma chi accetta Gesù Cristo come Signore e Salvatore della sua vita, non è più sotto la maledizione, poiché l’ira di Dio che avrebbe dovuto cadere su di noi è caduta su Gesù. Attraverso Cristo e la sua opera di redenzione abbiamo ricevuto la riconciliazione e la pace con Dio. Gesù Cristo si è preso la nostra condanna e ci ha donato la vita eterna come dono gratuito.  In Efesini 2:1-10 Paolo descrive il cammino dell’uomo sotto l’ira di Dio che è passato da persona perduta a persona salvata attraverso la grazia di Dio.

Efesini 2: 3-10 fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d’ira, come anche gli altri. Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il suo grande amore con il quale ci ha amati, anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare nelle età che verranno le eccellenti ricchezze della sua grazia, con benignità verso di noi in Cristo Gesù.  Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori.  Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.

Ma Dio è giusto e santo e non può accettare il male che deve essere  giudicato e  condannato. Però Dio odia il peccato ma ama il peccatore e, nel Suo amore,  ha provveduto un Salvatore: Gesù Cristo, che sulla croce ha pagato il nostro debito, poiché si è sostituito a noi. Se rifiutiamo il perdono e la giustificazione che ci vengono offerti in Cristo, se consideri inutile il Suo sacrificio, non potrai sfuggire all’ira di Dio nel giorno del giudizio. Solo il sangue di Cristo ti libera dal giudizio finale e dalla punizione eterna. Giovanni 5:24 «In verità, in verità io vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. Se lo credi sinceramente, questa liberazione diventa per te una meravigliosa certezza. La Bibbia parla ripetutamente del giorno dell’ira di Dio (Sofonia 1: 14-18; Isaia 22: 5). In quel giorno Dio giudicherà il peccato, la disobbedienza e ogni ribellione contro di Lui. Solo coloro che credono in Gesù Cristo e in quello che Lui ha fatto per ognuno di noi, saranno dispensati da questo giudizio di condanna: l’ira di Dio non li toccherà!  1Tessalonicesi 5:9 Poiché Dio non ci ha destinati all’ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo.

Questo è il destino che Dio vuole per ogni essere umano! Gesù ha già sofferto la nostra punizione sulla croce e grazie a lui godiamo la salvezza e il perdono. Quando arriva il giorno dell’ira di Dio, coloro che hanno ricevuto Cristo come Signore e Salvatore non subiranno la punizione. Perché quando Dio  ci guarda, Dio riconoscerà l’opera di Cristo in noi, vedrà Gesù e la sua giustizia, non i nostri difetti e peccati. In questo quinto punto abbiamo visto come Gesù ci libera dall’ira di Dio; ora passiamo al sesto punto, dove vedremo come Gesù ci libera dalla paura di testimoniare il Suo nome.

6 - LIBERI DI TESTIMONIARE

 

Gesù ci libera dalle paure di testimoniare il Suo nome

Il Signore ha parlato molto sulla paura e sul timore di esporci in Suo favore. Il Signore ci vuole liberi da ogni timore e coraggiosi di annunciare il Regno che deve venire. Dobbiamo testimoniare agli altri come Gesù ha cambiato la nostra vita e di come può cambiare quella degli altri.

Matteo 10:26-33 «Non li temete dunque, poiché non c’è nulla di nascosto che non debba essere rivelato e nulla di segreto che non debba essere conosciuto.  Quello che io vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce; e ciò che udite dettovi all’orecchio, predicatelo sui tetti.  E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna.  Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure neanche uno di loro cade a terra senza il volere del Padre vostro. Ma quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.  Non temete dunque; voi siete da più di molti passeri. Chiunque perciò mi riconoscerà davanti agli uomini, io pure lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, io pure lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

La paura solitamente caratterizza in modo negativo la vita di chi vive senza Dio, ma a volte anche i credenti si fanno sopraffare da questo sentimento. Ma perché abbiamo paura? Si ha paura perché è un’ emozione innata e vitale che ci aiuta a non sottovalutare un pericolo o una  minaccia. La paura ci aiuta a proteggerci e a preservarci la vita, ed  è fondamentale per la nostra sopravvivenza; però può diventare problematica quando è eccessiva, irrazionale, immotivata o cronica, trasformandosi in ansia o fobie che limitano la nostra vita. L’uomo ha paura perché sa di non poter avere tutto sotto controllo, anche perché, prima o poi nella vita di chiunque ci saranno imprevisti e avvenimenti negativi, dei “fuori programma” che possono sconvolgere la vita. Quando  non vediamo una via d’uscita ai nostri problemi, un senso d’impotenza ci assale e questo apre la strada alle paure, ansie, incertezze che scuotono l’animo umano senza speranza. Il vero problema è che l’uomo non si fida di  Dio e pensa di poter risolvere tutto con le sue capacità, ma la Bibbia ci dice che: «Eterno, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi» (Geremia 10:23). Ecco perché  abbiamo bisogno di affidarla a Qualcuno più grande, più saggio e molto più capace di noi. Noi non possiamo essere in ogni luogo e non possiamo conoscere tutto, solo Dio è onnipotente, onnipresente e onniveggente. In questo brano di Matteo 10, Gesù  incoraggia i Suoi a non temere le minacce dei violenti e degli oppressori che riducono l’essere umano in schiavitù e lo debilitano fisicamente, psicologicamente e spiritualmente, svuotandolo della gioia e della speranza a cui è chiamato. Gesù li invita a confidare in Lui, nel suo amore incondizionato, giacché l’esistenza dell’essere umano è nelle mani di Dio che sa tutto di noi e si rivela a noi come Padre: in Lui – come dice l’apostolo Paolo – tutti noi viviamo, ci muoviamo ed esistiamo. Inoltre, Gesù invita i suoi discepoli a credere in Lui, anche se questo può mettere in serio pericolo, ieri come oggi, la loro stessa vita. Dobbiamo affrontare le prove senza paura; dal momento che perfino i capelli del nostro capo sono tutti contati, non dobbiamo temere niente e nessuno, Dio sarà con noi in ogni circostanza, perfino le nostre parole saranno guidate dallo Spirito Santo!

Gesù ci esorta a non temere  di aprire bocca e di dargli testimonianza, anche in mezzo a delle dure prove, persecuzioni o altro. Matteo 10:16-20 «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe.  Ma guardatevi dagli uomini, perché vi trascineranno davanti ai loro sinedri e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe.  E sarete condotti davanti ai governatori e davanti ai re, per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai gentili.  Quando essi vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di che cosa dovrete dire; perché in quella stessa ora vi sarà dato ciò che dovrete dire; poiché non sarete voi a parlare, ma lo Spirito del Padre vostro che parla in voi».

Romani 10:13-15 «Infatti: «Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato». Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non c’è chi predichi?  E come predicheranno, se non sono mandati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che annunziano la pace, che annunziano buone novelle!».

In questo sesto punto abbiamo visto come Gesù ci libera dalla paura di testimoniare il Suo nome; ora passiamo al settimo ed ultimo punto, dove vedremo come Gesù ci rende liberi di stare alla Sua presenza. 

7 - LIBERI DI POTER STARE ALLA SUA PRESENZA

 

Gesù ci rende liberi di poter stare alla presenza di Dio

Cosa vuol dire stare alla presenza di Dio? Prima della caduta, Adamo ed Eva avevano una relazione intima con Dio ed erano in Sua presenza (Genesi 3:8), lo vedevano faccia a faccia. Ma dal momento che peccarono si separarono da Dio e gli venne  impedito di poter stare alla Sua presenza.

Isaia 59:2 «Ma le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il vostro DIO, e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia da voi, per non darvi ascolto».

Esodo 33:20 Disse ancora: «Tu non puoi vedere la mia faccia, perché nessun uomo mi può vedere e vivere».

In questo preciso momento, solo gli angeli santi privi di peccato si trovano alla Sua presenza (Luca 1:19). Quindi, come possiamo stare alla presenza di Dio nonostante il peccato? Attraverso il sangue di Gesù, abbiamo piena libertà di entrare nel luogo santo. Ebrei 10:19-20 «Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, che è la via recente e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne». Durante la crocifissione di Gesù, il velo che divideva  il luogo santo dal santissimo fu squarciato in modo soprannaturale. Prima di quel momento, solo il sommo sacerdote era l’unico che poteva entrare (una volta all’anno) nel luogo più sacro del tabernacolo, detto il luogo santissimo. Lì faceva  espiazione per i suoi peccati e per quelli della gente. Con la  morte di Gesù, questo rito viene soppiantato: Gesù divenuto sommo sacerdote ha offerto il suo sangue per fare l’espiazione dei peccati una volta e per sempre.

Ebrei 22-26 «Secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue e senza spargimento di sangue non c’è perdono. Era dunque necessario che le cose raffiguranti quelle nei cieli fossero purificate con questi mezzi, ma le cose celesti stesse dovevano esserlo con sacrifici più eccellenti di questi. Poiché Cristo non è entrato in un santuario fatto da mano d’uomo, figura del vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora alla presenza di Dio per noi, non per offrire sé stesso più volte, come il sommo sacerdote, che entra ogni anno nel santuario con sangue non suo, in questo caso, avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo, ma ora, una volta sola, alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare il peccato con il suo sacrificio».

Gesù si è caricato della nostra colpa e ci ha aperto  la strada per accedere direttamente a Dio Padre. Non abbiamo più bisogno di fare riti e sacrifici. Cristo, l’Agnello di Dio  e grazie a lui possiamo parlare in fiducia con il padre e ricevere il suo perdono e il suo amore.

Efesini 3:12 «in cui abbiamo la libertà e l’accesso a Dio nella fiducia mediante la fede in lui».

Quindi, stare alla presenza di Dio, significa vivere con la consapevolezza del suo perdono e che Lui è sempre vicino a noi. Dio è sempre intorno a noi e in noi grazie allo Spirito Santo che ci guida, protegge e ammaestra continuamente. Noi stiamo alla presenza di Dio quando ci appartiamo dal peccato e quando passiamo del tempo in preghiera e nella meditazione della Sua Parola. La lettura delle Scritture ci aiutano ad allenare l'”orecchio del cuore” per riconoscere la Sua voce, affinché possiamo vivere ogni giorno secondo la Sua volontà. Solo dopo il ritorno di Gesù Cristo potremmo stare faccia a faccia con il nostro Creatore e Signore, nella nuova terra e per tutta l’eternità. Ringraziamo Dio perché è in Gesù che possiamo essere veramente liberi. Giovanni 8:36 «Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi». Nessun’altra libertà è paragonata a ciò che Gesù ci garantisce. Ma noi siamo riconoscenti e grati al Signore di questa libertà? Lascia che la gioia di queste sette libertà che abbiamo in Gesù possano avere un impatto su coloro che ci circondano per incoraggiarli a cercare la vera libertà in Gesù.

 

9 + 12 =

Condividilo sui social!