Perché esisti? Qual è lo scopo della tua vita? Perché sei qui su questa terra? È fondamentale scoprire il senso della propria vita, altrimenti la tua esistenza è solo uno scorrere di tempo senza una ragione. Chiediti che senso ha una macchina senza ruote, una penna che non scrive, un ventilatore senza pale … non servono a niente. Ogni cosa che esiste ha uno scopo, un impiego e un suo valore. Tutto ciò che non soddisfa lo scopo per il quale sono state create le cose è come mancare il bersaglio, fallire l’obiettivo. È come scagliare delle frecce in aria, senza mai colpire il bersaglio e questo è solo tempo perso. Noi siamo la freccia e il bersaglio da colpire è lo scopo per il quale esistiamo. Non siamo nati per caso e non siamo il frutto dell’ evoluzione, siamo figli di Dio e siamo nati con un proposito ben definito. Dio ha un piano per la tua vita e, qualunque cosa tu faccia, se non fai ciò per cui sei stato progettato, non sarai mai soddisfatto. La vera felicità arriva proprio dallo scoprire il piano di Dio per la tua vita. Finché continui a percorrere strade sbagliate cadrai sempre e fallirai spesso, il successo arriva solo quando fai ciò per cui Dio ti ha creato. Se sei un evoluzionista o un ateo e non credi in Dio, allora ti vedrai come il frutto del caso o come un orfano delle scimmie. Ma se ti vedi come creazione di Dio, con uno scopo, cambia tutto. Noi tutti, prima di conoscere Gesù Cristo come Signore e Salvatore, eravamo pecore erranti senza pastore e senza una meta, quindi eravamo persone perdute. Isaia 53:6 «Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti». Ma grazia al fatto che il Signore è sceso su questa terra e ha pagato il nostro debito, siamo salvati. Però, essere stati salvati per grazia, non vuol dire che veniamo parcheggiati in una chiesa senza fare più nulla o essere solo spettatori passivi. Dio ci ha salvati per uno scopo, abbiamo un compito da svolgere. Nel Salmo 139, ci dice non solo che Dio ci ha creato, ma anche perché esistiamo. Andiamo ora ad analizzare il Salmo.

1- DIO TI CONOSCE PERSONALMENTE - SALMO 139: 1-12

 

Salmo 139: 1-4 «Tu mi hai investigato, o Eterno, e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie.  Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno».

Il Signore ti conosce e ti vede, ma vede anche attraverso di te, perché ti conosce dentro e fuori e non c’è nulla che Egli non sappia. Seppur sulla Terra vivono miliardi di persone, Dio conosce intimamente ognuna di esse. Egli sa tutto di ciascuno di noi, perché siamo Sue creature ed è per questo che ci conosce intimamente!  Il “sedersi o alzarsi” indicano gesti quotidiani che compiamo abitualmente, e questo vuol dire che il Signore si interessa di noi anche per cose che noi consideriamo banali o irrilevanti, ma che non lo sono per Lui. Dio si preoccupa per il nostro bene anche nelle piccole cose che compiamo ogni giorno, perché Dio ci ama e vuol vederci sereni e appagati in ogni cosa che facciamo. Al Signore non sfugge nessuno dei nostri pensieri, sa perfettamente quello che proviamo e le motivazioni per cui agiamo nella vita. Sa a cosa pensiamo e addirittura conosce in anticipo i nostri pensieri, ancor prima di averli pronunciati. Matteo 6:8 «Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate». Dio sa a cosa stai pensando proprio in questo momento, sia che si trattino di pensieri negativi come rabbia, odio, vendetta, lussuria; oppure di pensieri positivi, come la lode, il ringraziamento, la preghiera, e altro ancora. Egli conosce le tue difficoltà, i tuoi problemi e le tue sofferenze, vede tutte le tue lacrime. Dio ti vede quando cammini e quando riposi; in altre parole Egli veglia costantemente su di te e nessuna delle tue vie gli è sconosciuta. Dio ti vede, ascolta, si preoccupa per te e ti protegge 24 ore su 24.

Dio è sempre con te.

Salmo 139: 5-8 «Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di me.  La tua conoscenza è troppo sublime per me, talmente alta che non posso raggiungerla.  Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza?  Se salgo in cielo, tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, tu sei anche là». 

«E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto» (Ebrei 4:13). Il v.5 ci mostra come Dio ci protegge dalle avversità e dai pericoli che noi non possiamo vedere o prevedere. La Sua onnipotenza e onniveggenza va al di là della nostra comprensione, ecco perché Egli ci può guardare da ogni angolazione e preservarci dal male, poiché la Sua mano è sempre e costantemente posata su di noi. Salmo 121: 3 – 8 «Egli non permetterà che il tuo piede vacilli, colui che ti protegge non sonnecchierà.  Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme. L’Eterno è colui che ti protegge, l’Eterno è la tua ombra, egli è alla tua destra.  Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. L’Eterno ti custodirà da ogni male; egli custodirà la tua vita. L’Eterno custodirà il tuo uscire e il tuo entrare, ora e sempre». L’infinita conoscenza di Dio è un concetto troppo alto per la mente umana, che con i suoi limiti non può comprendere appieno. Se cercassimo di spiegare o capire Dio con la sola sapienza umana, resteremmo alquanto delusi, poiché è un po’ come se usassimo una lente d’ingrandimento per studiare le galassie. L’intelletto umano non è in grado di scrutare o scandagliare le profondità del divino. Però è piaciuto a Dio di rivelarsi a noi e di farsi conoscere per quello che possiamo comprendere di Lui. Non basterà tutta l’eternità per capire chi è Dio; ma di una cosa siamo certi, che bastano pochi secondi per avere fiducia in Lui, una volta che Lui si è rivelato. I vv. 7 e 8 ci mostrano che Dio non è soltanto onnisciente ma è altresì onnipresente; poiché Egli è in ogni luogo contemporaneamente. Il fatto che Dio è in ogni luogo nello stesso tempo, non deve essere confuso con il panteismo, giacché questa dottrina demoniaca vorrebbe vedere Dio in ogni cosa, rendendolo impersonale e astratto. La Bibbia insegna che Dio è immanente e trascendente, ossia che è coinvolto in ogni cosa che accade, ma è comunque una Persona separata e distinta dalla sua creazione. Il salmista pone una domanda retorica: ma esiste un luogo dove l’uomo può fuggire dalla Sua presenza e dal Suo Spirito? Supponiamo che l’uomo possa salire in cielo… una volta lassù riuscirebbe a eludere Dio? No di certo! Ma anche se scendesse nel soggiorno dei morti o luogo del silenzio, potrebbe fuggire da Dio? Ovvio che no! Il Signore è ovunque nell’Universo. Geremia 23:24 «Potrebbe uno nascondersi nei nascondigli senza che io lo veda?», dice l’Eterno. «Non riempio io il cielo e la terra?», dice l’Eterno». Anche se ci dovessimo addormentare e non esistere più, noi siamo e restiamo nella memoria di Dio; e saremo riportati in vita quando Gesù ritornerà. Se muori senza Gesù, ti sveglierai in giudizio per affrontare il Dio che hai respinto. Ma se muori, dopo aver accettato Gesù, come tuo Signore e Salvatore, la tua gioia sarà vedere Cristo faccia a faccia, perché il Signore è anche là, nel tuo futuro.

 

Salmo 139: 9-12 «Se prendo le ali dell’alba e vado a dimorare all’estremità del mare, anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà. Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno», persino la notte diventerà luce intorno a me;  le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, anzi la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce sono uguali per te».

Se avessimo la facoltà di viaggiare alla velocità della luce e verso il più remoto angolo dell’universo… anche là troveremmo il Signore ad aspettarci e a sostenerci. Tuttavia, indipendentemente dalla velocità e dalla distanza, quello che è rassicurante sapere è che la Sua presenza protettiva non mancherà mai. Dio, per chi crede e confida in Lui, ci sarà sempre. Le persone malvagie amano tramare nell’ombra e muoversi nell’oscurità per non esser viste. Ma è pura follia, perché Dio vede ogni nostra azione come se la commettessimo in pieno giorno.  2 Pietro 1:19 «Noi abbiamo anche la parola profetica più certa a cui fate bene a porgere attenzione, come a una lampada che splende in un luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori». Permettiamo alla Sua luce di brillare nei nostri cuori, e come dice questo testo, usiamo la Bibbia per distinguere la verità dall’errore, la luce dalle tenebre; affinché la “stella mattutina” che è Gesù Cristo, possa sorgere in noi e illuminare tutto il nostro essere.

2 - DIO HA UNO SCOPO MERAVIGLIOSO PER LA TUA VITA - SALMO 139: 13-18

 

Salmo 139: 13-16 «Sì, tu hai formato le mie interiora, tu mi hai intessuto nel grembo di mia madre.  Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo; le tue opere sono meravigliose, e io lo so molto bene. Le mie ossa non ti erano nascoste quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra.  I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo, e nel tuo libro erano già scritti tutti i giorni che erano stati fissati per me, anche se nessuno di essi esisteva ancora».

Il salmista dopo aver riflettuto sull’onnipresenza di Dio, passa ora a considerare la Sua onnipotenza e la Sua maestria nel far nascere una persona, partendo dalla fecondazione di un feto nel ventre materno. In una particella di materia acquea sono già prestabilite tutte le peculiarità future del bambino: il colore della pelle, degli occhi e dei capelli, i tratti somatici, le disposizioni naturali. Tutto ciò che il bambino sarà, fisicamente e mentalmente, è contenuto in quell’ovulo fecondato, e niente è lasciato al caso.  Davide descrive la formazione del feto con una delicatezza e una bellezza sopraffini: “Sei tu che hai formato le mie reni, mi hai intessuto nel seno di mia madre”. Proprio così! Dio ha formato i nostri organi interni, ciascuno dei quali è una meraviglia d’ingegneria divina. Si pensi, ad esempio, al cervello, con la sua capacità di registrare, ricordare, analizzare ed elaborare dati, fatti, suoni, odori, sensazioni visive e tattili, la sua capacità decisionale e di soluzione dei problemi e molto altro. Dio ci ha intessuti nel seno di nostra madre. Questa immagine descrive il sorprendente lavoro di intreccio di muscoli, tendini, legamenti, nervi, vasi sanguigni con le ossa dello scheletro. Davide libera la propria lode per il Signore: contemplando l’essere umano, corona della creazione divina, e non può far altro che riconoscere di essere stato fatto in modo stupendo. Noi siamo un capolavoro complesso e di straordinaria bellezza.

Il salmista è consapevole che Dio lo conosceva perfettamente fin dal primo istante: le sue ossa, ossia la sua struttura portante, non gli erano nascoste. E nel libro di Dio tutti i giorni della vita del re Davide erano registrati, questo perché Dio conosce la fine fin dal principio. Isaia 46:10,11 «che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima le cose non ancora avvenute, che dico: “Il mio piano sussisterà e farò tutto ciò che mi piace”, che chiamo dall’est un uccello da preda e da una terra lontana l’uomo che eseguirà il mio disegno. Sì, ho parlato e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e lo eseguirò». Nessuno di coloro che vengono al mondo sono frutto di casualità, né per un incidente di percorso. Dio ti ha voluto, creato e fatto per uno scopo speciale, formandoti nell’utero di tua madre.  Anche se nella vita abbiamo preso strade che Dio non ha tracciato per noi, non c’è peccato che non possa perdonare, e non c’è  preghiera a cui non può rispondere. Tutti sbagliamo e siamo peccatori bisognosi di grazia e perdono. Se ti ravvedi e penti otterrai perdono e salvezza eterna. Con l’aiuto di Dio non c’è problema che non si possa risolvere, e questo perché Dio ha un piano meraviglioso per te.

Dio ti ha costantemente nel Suo cuore.

Salmo 139: 17-18 «Oh, quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quanto grande è l’intero loro numero! Se li volessi contare, sarebbero più numerosi della sabbia; quando mi sveglio sono ancora con te». 

Il salmista considera l’attenta progettazione divina profusa nella creazione del suo essere, spirito, anima e corpo; mentre loda e ringrazia Dio per l’attenzione che il Signore ha avuto per ogni minimo dettaglio nel crearlo! Davide riconosce i pensieri di Dio per la sua vita e giustamente li considera preziosi, poiché sono innumerevoli e sempre presenti. Le cure amorevoli di Dio sono infinite per ognuno di noi. Compreso questo, che siamo stati fatti in modo stupendo e per la gloria di Dio, andiamo a vedere almeno 5 dei propositi per i quali siamo stati creati. Premesso che il vero proposito per il quale Dio ci ha creati è per amore, per vivere felici e per sempre su questa Terra in Sua compagnia. Anche se l’uomo ha scombussolato i piani di Dio, il piano rimane in essere e si realizzerà comunque. Questo tempo sta per arrivare, l’imminente venuta di Gesù è alle porte. L’umanità molto presto si potrà riappropriare della vita eterna, nella nuova Terra che il Signore ricreerà per tutti i salvati, dopo il giudizio finale. Ma nel frattempo che aspettiamo che tutto questo si compia, abbiamo un compito e una missione da svolgere su questa Terra. Vediamo ora il primo dei cinque propositi.

A. SEI STATO CREATO PER FARE LA VOLONTÁ DI DIO

 

Gesù, nel citare un passo messianico dell’Antico Testamento che lo riguardava, disse: «Ecco, io vengo – nel rotolo del libro è scritto di me – per fare, o Dio, la tua volontà» Ebrei 10:7. Ma, affinché Gesù potesse compiere la volontà di Dio in questa terra, era necessario che avesse un corpo umano.

Ebrei 10:5 Perciò, entrando nel mondo, egli dice: « … ma mi hai preparato un corpo».  

Aspetta un minuto, riflettiamo su queste parole. Anche io e te abbiamo un corpo. Quindi, Dio ci ha preparato un corpo per fare la Sua volontà, esattamente come dice questo testo e come dice anche il Salmo 139. Ma come possiamo conoscere la Sua volontà? Come possiamo allineare la nostra volontà con la Sua? Innanzitutto dobbiamo imparare ad ascoltare Dio, in secondo luogo dobbiamo mettere in pratica il Suo volere, che troviamo in tutta la Scrittura, e che si racchiude soprattutto nei 10 comandamenti. Ma come si ascolta Dio?

 

  • Attraverso la Bibbia. La Parola di Dio rimane certamente il mezzo più comune ed immediato, poiché essa è una miniera di consigli e d’istruzioni utili per ogni ambito della nostra esistenza. Nella Parola di Dio possiamo trovare una miriade di suggerimenti per qualsiasi situazione o problema che possiamo incontrare nella vita, e non dobbiamo mai dubitare che il messaggio che stiamo leggendo è rivolto proprio a noi, magari sotto forma di promessa, comando o di consiglio. A volte può accadere di volere delle risposte soprannaturali, ma se una cosa è già rivelata, e quindi scritta nella Parola di Dio, non aspettiamoci altre rivelazioni o segni soprannaturali, perché non li avremo di sicuro; basta solo leggere e credere nel consiglio o promessa che incontriamo nel testo biblico. Mentre leggiamo la Bibbia può accadere che un versetto o un episodio sembri balzare fuori dalle pagine, ed è come se una lampadina si accende nella nostra mente. Ecco, quella potrebbe essere la voce di Dio che risponde a qualche nostra richiesta, o comunque potrebbe essere un messaggio o avvertimento da parte del Signore sul quale meditare e farne tesoro.

 

  •  Attraverso la preghiera e nell’ascolto dei sermoni. Per comprendere la volontà di Dio, oltre a leggere la Bibbia è bene pregare e ascoltare dei sermoni. Un modo che Dio usa per parlarci è proprio durante la preghiera. Quando siamo davanti l’Eterno, mentre gli esterniamo ogni nostra situazione, prendiamoci del tempo per stare in silenzio, e come dice il salmista.

  • Salmo 37:7 «Sta’ in silenzio davanti al Signore, e aspettalo…».

  • Quando sentiamo che Dio vuole parlarci attraverso la preghiera, dobbiamo essere pronti a rimanere in silenzio e ascoltare attentamente quello che dice, e come il giovane Samuele dobbiamo dire: «Parla, Signore, perché il tuo servo ascolta» (1Sam 3:10). Inoltre, Dio ci parla anche attraverso l’ascolto dei sermoni, che possiamo sentire in chiesa o attraverso i canali che troviamo sulla rete internet. Quindi, prima di aprire un qualsiasi sermone, chiedi allo Spirito Santo di guidarti su cosa e chi ascoltare; poiché lo Spirito Santo ti guiderà nella scelta giusta. Ti è mai capitato di andare in chiesa ed ascoltare un sermone che sembra esser stato fatto apposta per te? Ecco, quella è la voce di Dio per te!  Dio si serve di pastori e predicatori per rispondere ai bisogni dei Suoi figli e per liberarli dalle loro afflizioni. Non è meraviglioso? Non perdere mai la sana abitudine di recarti in chiesa ogni qualvolta c’è qualche riunione e di ascoltare le meditazioni giornaliere attraverso i canali che trovi in rete.

 

  • Attraverso il Suo Spirito. Un altro modo con cui Dio ci parla è attraverso lo Spirito Santo.

  • 1 Corinzi 2: 10- 12 «Dio però le ha rivelate a noi per mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi tra gli uomini, infatti, conosce le cose dell’uomo, se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così pure nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio».

  • Per seguire ciò che Dio ci comanda e vuole che facciamo, dobbiamo imparare ad ascoltare i consigli e comandi che lo Spirito Santo vuole impartirci. Lo Spirito può parlarci in diversi modi, uno di questi è attraverso i pensieri e la coscienza. Se i miei pensieri sono rivolti ad avere più intimità con Dio, nel cercare più tempo per meditare e conoscere Dio per essere trasformato e diventare più simile a Gesù Cristo; ma anche a come spendermi per fare del bene al mio prossimo, questi pensieri provengono dallo Spirito Santo. Ed è sempre lo Spirito Santo che scrive la legge morale nel cuore del credente. Questa legge morale altro non è che la legge del bene e del male, è la coscienza morale in noi, che ci approva quando facciamo del bene e ci disapprova quando facciamo male. La coscienza è quella “voce interiore” che testimonia di Dio e che Dio usa per parlarci di Sé. La coscienza comanda e vuole esser ubbidita, proibisce e ordina, condanna o approva, essa svolge la missione per la quale è stata messa nel cuore dell’uomo. Ti è mai capitato di provare il rimorso di coscienza, sentendoti in colpa per aver commesso qualcosa di sbagliato, correndo poi ai ripari con l’ammissione di colpa e cercando di rimediare all’atto compiuto? Ecco, quella è la coscienza! Ed è la voce dello Spirito Santo che ti convince di peccato, perché ti sta dicendo che non sei in linea con la volontà di Dio. La voce della coscienza è qualcosa di innato che, se non è messa a tacere, spinge l’uomo sempre verso il bene, perché obbedisce alla voce di Dio. Il Signore usa prevalentemente la Bibbia, la preghiera e lo Spirito Santo per parlarci, affinché possiamo essere in linea con il Suo volere. E tu, stai ascoltando Dio regolarmente? Stai mettendo in pratica la Sua volontà nella tua vita? Questo è il primo passo per comprendere il piano di Dio per la tua vita.

B. SEI STATO CREATO PER ESSERE SIMILE A GESÙ CRISTO

 

Diventare sempre più simile a Cristo è l’obiettivo supremo per ogni credente ed è incoraggiante sapere che Dio vuole che tu lo sia. Infatti, la Bibbia dice che Dio…

«li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio» (Romani 8:29).

Quest’opera di trasformazione, che dura tutta la vita, Dio la porterà a compimento in noi (Filippesi 1:6). Tuttavia, il fatto che Dio ci trasformi per farci divenire simili a Cristo non significa che non dobbiamo fare nulla, il processo richiede la nostra collaborazione affinché lo Spirito Santo possa compiere il lavoro. Ci sono almeno tre fattori importanti per essere più simili a Cristo: il nostro arrenderci a Dio, la nostra liberazione dal peccato, la crescita spirituale che è la santificazione, al fine di riflettere il carattere di Gesù ed essere simile a Lui. Romani 12:1-2 «Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio.  E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio». Questo testo ci dice che la vera adorazione richiede un’ arresa totale a Dio. Il termine “sacrifici viventi”, vuol dire che mettiamo a morte il nostro io e lasciamo che Gesù viva in noi, permettendo allo Spirito Santo di cambiare i nostri pensieri e le cattive abitudini. L’azione dello Spirito Santo è quella di rimodellarci a Sua immagine, rinnovando e trasformando la nostra mente per renderla simile a quella del Signore. E anche noi, come disse Giovanni Battista dobbiamo imparare a dire ogni giorno: «Bisogna che egli cresca e che io diminuisca» (Giovanni 3:30), solo così possiamo concentrarci sempre di più su Gesù e non più in noi stessi. Una caratteristica molto importante per essere più simili a Cristo è la liberazione dal peccato e dalla sua schiavitù. Ebrei 2:14-15; 18 «Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte, colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che per timore della morte erano tenuti in schiavitù per tutta la loro vita…  Infatti, poiché egli stesso ha sofferto quando è stato tentato, può venire in aiuto di coloro che sono tentati». Dal momento che Gesù visse una vita senza peccato, dobbiamo anche noi essere “morti al peccato” (Romani 6:11), per vivere  una vita di purezza, e solo allora saremo simili a Gesù. Quando ci offriamo a Dio, il peccato non è più il nostro padrone, poiché veniamo riscattati, liberati, e veniamo identificati con Cristo (Romani 6:1-14). Quando si arriva a dominare il peccato nelle nostre vite, lo dobbiamo solo per l’intercessione di Cristo (Romani 8:34; Ebrei 7:25), e al potere dello Spirito Santo che dimora in noi (Romani 8:4; Galati 5:16). Gesù ci invita a seguire il  Suo esempio e ad imitarlo in tutto e per tutto, ma ci esorta anche ad essere obbedienti (Giovanni 15:10) e come Paolo, potremmo anche noi dire: «Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo» (1 Corinzi 11:1).

 

CHE COSA È IL PECCATO E LA NATURA CARNALE?

Galati 5:19-21 «Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio».

Il peccato e la tendenza a peccare l’abbiamo ereditata dai nostri progenitori. Adamo ed Eva quando disobbedirono a Dio,  persero la loro natura spirituale e potenzialmente  immortale, per divenire  carnali e mortali. Questa nuova natura fallace, peccatrice e mortale  è passata ai loro discendenti, e quindi su tutto il genere umano. I peccati sono tutti quegli atti mediante i quali noi trasgrediamo volutamente la volontà di Dio esposta nella Sua Parola, nella Sua legge, volta a farci scegliere il bene, per vivere una vita santa, giusta e corretta. Vorremmo vivere la vita che Dio ci prospetta, invece viviamo schiavi del nostro io e delle nostre passioni ingannatrici, delle nostre cattive abitudini ed errati comportamenti; ma una vita di peccato è una vita di morte. Il lungo elenco delle opere della carne, che troviamo nei versetti di Galati 5, mostra ciò che noi facciamo naturalmente con la natura peccaminosa o carnale che è dentro di noi e che non è controllata dallo Spirito Santo. Romani 8:8 «e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio». Senza l’azione e la potenza dello Spirito Santo in noi è impossibile vincere il peccato con le nostre sole forze o volontà. Ma cosa succede se permettiamo a Dio di agire in noi?

 

COSA È LA NATURA SPIRITUALE? COME OTTENERLA?

Galati 5:24 «Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze».

Che cosa significa: crocifiggere la carne o la natura carnale? Significa cambiare la propria natura, abitudini ed esistenza. Ognuno di noi riesamina la propria vita alla luce della Parola di Dio e tramite l’aiuto e la potenza dello Spirito Santo è disposto ad abbandonare tutte quelle abitudini che provengono dalla carne e che non sono quindi in armonia con la volontà del Padre. La Sua potenza in noi compirà quello che noi non possiamo ottenere né raggiungere da soli, trasformandoci in persone nuove. Così facendo diamo il permesso a Dio di plasmarci e modellarci nuovamente a Sua immagine e somiglianza. Con questo processo permettiamo al Signore di liberarci dalla schiavitù di peccato e dalla morte eterna, di vivere in noi e di essere come Lui è. Questa trasformazione è graduale, non avviene tutta e subito, veniamo trasformati giorno dopo giorno; divenendo gradatamente una nuova creatura, rinasciamo a nuova vita. Quindi, in questo processo di mutazione non ti devi preoccupare né scoraggiare se vedi che la vecchia natura di tanto in tanto fa capolino, facendoti commettere gli stessi errori o gli stessi peccati. Tu persisti nel voler essere rigenerato e nel volere il carattere di Dio; confessa sempre l’errore che hai commesso e riparti con l’aiuto dello Spirito Santo e vedrai che sbaglierai sempre meno fino ad assomigliare a Cristo. Filippesi 2:13 «infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo. Filippesi 1:6 «essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù». Il compito dello Spirito Santo è quello di riprodurre in noi il suo frutto che poi è il carattere di Dio. Galati 5:22 «Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.

Quando veniamo salvati, siamo ancora immaturi per quanto riguarda saggezza e conoscenza, ed inesperti nella grazia e nell’amore, ma crescendo nella fede si cambia. Il nostro compito è quello di crescere nella fede e nella conoscenza per diventare simili a Cristo. 2 Pietro 3:18 «Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo». Perché questo avvenga nella tua vita è importante che anche tu faccia questo: «E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore» (2 Corinzi 3:18). Il testo dice: «contemplando la gloria del Signore». Ma che cosa è la gloria di Dio? La gloria nella Bibbia, oltre la Sua magnificenza e maestà è il carattere stesso di Dio (Esodo 33:18-19,34:5-7). Coloro che leggono regolarmente la Parola di Dio, possono conoscere meglio Gesù Cristo e allo stesso tempo possono contemplarlo. Se osserviamo e meditiamo sul Suo modo di agire: cosa faceva o diceva, come interagiva con le persone, allora stiamo contemplando la Sua persona. Se osserviamo come trascorreva ed impiegava il Suo tempo, quali erano le Sue priorità, come agiva di fronte ai problemi e alle difficoltà, come si adoperava per compiere il bene ed altro ancora, possiamo meditare ed imparare ad imitare il Suo operato, per vivere come Lui. Ci sono parecchi insegnamenti sulla vita di Gesù Cristo sui quali riflettere, quindi, mettiamo a confronto i nostri comportamenti con i Suoi e vediamo quello che dobbiamo cambiare o modificare nella nostra vita per assomigliare al Maestro. Questo è contemplare Gesù. Inoltre ci sarà più chiaro distinguere il bene dal male, faremo scelte moralmente corrette. Facciamo un esempio pratico con il vizio del fumo: un fumatore che conosce Gesù non rimarrà nella stessa condizione, poiché Gesù non fuma, ed è questo un vizio abominevole ai Suoi occhi; pertanto neanche il credente deve fumare. Allora come smettere se voglio assomigliare al Maestro? Porterò il mio problema in preghiera a Dio e con l’aiuto e la potenza dello Spirito Santo potrò eliminare il vizio del fumo. Quando la mia volontà si accorda con quella di Dio, allora avviene il miracolo: smetterò di fumare! Lo Spirito Santo mi toglierà il desiderio di peccato, e la sigaretta diventerà sempre più ripugnante, il solo odore del fumo diventerà nauseante, fino a che non fumerò mai più. Questo principio si dovrebbe applicare ad ogni aspetto della nostra vita che ci induce a peccare o trasgredire la Sua santa legge.

 

Se farai questo, chi ti guarderà  non vedrà più il “vecchio uomo”,  ma Gesù Cristo riflesso sul tuo volto, nei tuoi gesti e nel tuo parlare. Non possiamo imitare la vita di Gesù senza di Lui, e senza che Egli dimori in noi è impossibile vivere la Sua vita. Inoltre non possiamo neanche dire: “credo in Gesù Cristo” se non impariamo a vivere come Lui vuole, ci inganniamo da soli. Per questa ragione Gesù disse: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Matteo 7:21). Credere in Gesù Cristo non significa attestare che Egli esista, riempendosi la bocca con il Suo nome e nemmeno aver compiuto in Suo onore qualche azione eclatante per essere da Lui approvati o riconosciuti; la condizione per poter entrare nel Regno di Dio è mettere in pratica la Sua volontà. Affinché Gesù ci “conosca”, è necessario passare del tempo in Sua compagnia. La frequentazione produce conoscenza e la conoscenza produce fiducia e questo ci fa divenire Suoi fedeli e fidati collaboratori. Credere in Lui significa: saper ascoltare quanto a da dirci per poi metterlo in pratica nell’immediato, dobbiamo imparare a pianificare la nostra vita in funzione del Suo volere e non indipendentemente da Lui. Se viviamo senza tener conto della Sua volontà, significa essere da Lui disconosciuti e questo non ci consentirà di ottenere la salvezza eterna. Se Lo abbiamo accettato come nostro Signore e Salvatore allora dobbiamo anche accettare che Egli viva in noi e che riproduca il Suo carattere in noi attraverso lo Spirito Santo, e solo allora si vedranno anche i frutti dello Spirito nella nostra esistenza. Giovanni 15:4,5 «Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla». Sei stato riscattato da Gesù per vivere non più solo per te stesso, ma per dare gloria a Dio attraverso la tua vita, che Gli appartiene. 1 Corinzi 6:20 «Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio».  Un giorno, comunque, il processo della santificazione sarà completato e…: “quando Egli sarà manifestato, saremo simili a Lui” (1 Giovanni 3:2). La promessa di essere simili a Cristo nel futuro è in sé la motivazione principale per divenire più simili a Cristo adesso: «E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi se stesso, come egli è puro» (1 Giovanni 3:3).

C. SEI STATO CREATO PER DARE GLORIA A DIO

 

Tutto ciò che è stato creato da Dio ed esiste, compreso te che stai leggendo, è stato creato per la Sua gloria. Ma cos’è la gloria di Dio? Questo termine può indicare la Sua magnificenza, maestà è splendore, ma è anche la bellezza del Suo carattere, natura ed essenza, che possiamo sintetizzare con una sola parola: Amore. La gloria di Dio si manifesta in una luce sfolgorante che illumina la vita e scalda i cuori. È la potenza che crea, redime, guarisce, libera e salva. Quando Mosè chiese a Dio …Esodo 33:18 «Deh, fammi vedere la tua gloria!». Cosa rispose Dio, e cosa vide Mosè? Esodo 33: 19 «L’Eterno gli rispose: «Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il nome dell’Eterno davanti a te. Farò grazia a chi farò grazia e avrò pietà di chi avrò pietà». Mosè vide l’amore di Dio, vide il carattere del Signore! Vide come Dio è: santo, buono, giusto, paziente, fedele, misericordioso e ricco di bontà!

Come dare gloria a Dio con il tuo comportamento?

Matteo 5:13 «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini».

Vediamo ora in questa sessione un aspetto importante dell’adorazione e del come possiamo dare gloria Dio con il nostro comportamento. L’adorazione non è solo andare in un luogo di culto e congregarsi con altri fratelli, come è giusto che sia; ma la vera adorazione deve coinvolgere tutto il nostro essere: anima, mente e corpo. Noi adoriamo Dio 24 ore su 24, sia che siamo soli in una stanza o in mezzo alla gente. Noi adoriamo Dio anche quando ci prendiamo cura del prossimo, quando andiamo a visitare un ammalato o un carcerato, quando sfamiamo il bisognoso o vestiamo un ignudo, etc. La nostra adorazione si espleta anche quando andiamo a lavorare, ma anche quando siamo in famiglia o con amici, in ogni luogo dove incontriamo altre persone, le quali, tramite i nostri comportamenti e le parole gentili e garbate che rivolgiamo loro, vedranno se Dio vive in noi; ma soprattutto vedranno se siamo coerenti con quello che diciamo di essere o credere. Molti si definiscono impropriamente cristiani, poi però non si vede Cristo in loro, e questo è veramente deludente oltre che incoerente. Gesù disse: «Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io» (Giovanni 13:15).

Vediamo ora un altro aspetto della nostra vita nel quale possiamo dare o non dare gloria a Dio. Il Signore nella Sua Parola ci ricorda che il nostro corpo non ci è stato dato per dilettarci nel peccato e fare tutto quello che ci passa per la mente, ma al contrario, dobbiamo trattarlo con molta cura, evitando l’uso improprio o gli abusi che sono fonte di dispiacere per Dio. Il Signore dice: «Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio» (1Corinzi 10:31). Hai mai riflettuto sul fatto che il cibo e le bevande che immettiamo nel corpo possono dare gloria o dispiacere a Dio? Il Signore nella Sua Parola ci consiglia l’uso di cibi sani e possibilmente vegetariani. Sarebbe saggio e salutare evitare i cibi grassi, le bevande alcoliche, gli alcaloidi, cibi e bevande zuccherate o addizionate e tutte quelle eccitanti. Dio prova un profondo dolore nel vedere i Suoi figli rovinarsi la vita con le sigarette, la droga e altri sballi del genere che sono strumenti di morte. Hai mai pensato che quello che indossi, quello che ascolti o guardi può offendere Dio? Hai mai pensato che stare ore e ore davanti a un PC o portatile a guardare cose immorali o diseducative offende Dio? La Bibbia dice che il nostro corpo è tempio dello Spirito Santo, dimora di Dio e per tanto dobbiamo tenerlo in buona salute e in buono stato anche a livello esteriore.  Ti faccio una domanda: tu imbratteresti i muri di una chiesa con scritte e disegni? Penso proprio di no! Ma perché molti non hanno la stessa considerazione per il proprio corpo, visto che è il tempio di Dio. Perché imbrattarlo con i demoniaci tatuaggi? E non solo, ma anche con i piercing, le unghia lunghe e colorate, trucchi marcati e volgari, capelli e abiti bizzarri, variopinti e di dubbia eleganza e contegno. 

1Corinzi 3: 16,17 «Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?  Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo».

1Corinzi 6:19-20 «Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo».

Tu forse starai pensando: ma Dio non ha altro da fare che controllarmi? Ti voglio ricordare che Dio è un Padre amorevole e come ogni padre vuole il meglio per i Suoi figli. Egli vorrebbe vedere figli felici, in salute, appagati e benedetti in ogni lavoro che fanno. Ma se noi scegliamo di stare lontano dai Suoi consigli e ci esponiamo agli attacchi del male, Dio non può intervenire, perché noi abbiamo deciso di vivere indipendentemente da Lui. L’apostolo Pietro ha scritto: «gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché egli ha cura di voi» (1Pietro 5:7). Se noi decidiamo di evitare il Suo ammaestramento e le Sue cure, Dio ci rispetta e ci lascia liberi di fare scelte sbagliate; ma poi dobbiamo anche accettare le conseguenze delle nostre scelte scellerate e dei mali che si presenteranno a causa delle nostre ribellioni. Giovanni 10:10 «Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». Chi è il “ladro” che è menzionato in questo testo? È Satana, il quale ha come obiettivo quello di distruggerti, di crearti problemi, ansie e paure, di farti soffrire con malattie fisiche e psicologiche. Il nemico vuole rubarti la pace e la serenità che hai in Cristo. Tutti coloro che si allontanano da Dio saranno sua preda e saranno portati a violare e trasgredire ogni Suo consiglio e comando, e questo conduce le persone verso la morte fisica che spirituale. Lo sapevi che quello che contempliamo ci trasforma in modo inconsapevole? Se ci soffermiamo a vedere programmi immorali, violenti, horror, porno e qualsiasi altra cosa di natura demoniaca, saremo portati a ripetere quello che registriamo nel subconscio, anche nostro malgrado.

Non è un caso che alcune stragi sono state compiute da ragazzi che emulavano dei videogiochi. Altro esempio lo possiamo vedere con la musica… se ascoltiamo musica melanconica, saremo tendenzialmente tristi e forse depressi. Se invece bombardiamo la mente con la musica trapper, rap, rock o cose simili, tendenzialmente saremo irriverenti, irrispettosi e forse violenti o criminali. Noi siamo ciò che vediamo e ascoltiamo. Tutto quello che entra in noi ci trasforma, che sia per bocca, per vista o udito non ha importanza, saremo trasformati. Se guardiamo e ascoltiamo Satana tramite musica, programmi o film, saremo trasformati a sua immagine e somiglianza, saremo come lui è: ribelle, trasgressivo, violento, aggressivo, offensivo, insolente, irriverente, geloso, litigioso, maleducato, perfido, maligno, omicida, etc.…Matteo 5:29 «Se dunque il tuo occhio destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; poiché è meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, piuttosto che vada nella geenna tutto il tuo corpo». Matteo 6:22-24 «La lampada del corpo è l’occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se l’occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso; se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno quelle tenebre! Nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro; oppure sarà fedele all’uno e disprezzerà l’altro…». E tu, stai contemplando e imitando Dio o stai contemplando il nemico del Signore? A chi assomigli?

 

Come dare gloria a Dio nel quotidiano?

Apocalisse 14:7 e diceva a gran voce: «Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque».

Vediamo un ultimo aspetto intorno al primo comandamento, che dice:  «Non avrai altri dèi davanti a me…» (Esodo 20:3). Gli “dèi” di fatto sono qualsiasi cosa o persona che metto al posto di Dio o alla pari di Dio. Qualsiasi cosa o persona che diventa l’oggetto principale dei miei pensieri può diventare un idolo o una “divinità”, ma anche qualsiasi cosa che cattura il mio cuore e la mia mente, alla quale mi inchino ogni giorno dedicandogli tutto il mio tempo e tutte le mie energie e risorse. Ci sono cose assolutamente lecite che possono diventare idoli, come il mio prestigio sociale (idolatrare sé stessi), i soldi, gli averi, i possedimenti, il lavoro, la carriera, gli hobby,  gli sport, il divertimento, un cantante, una macchina;  persino un marito o una moglie, i figli o un parente possono diventare degli idoli. Molti sedicenti cristiani non disdegnano di profanare il tempo sacro di Dio che è il sabato (per altri la domenica), seguendo la propria squadra di calcio andando allo stadio, a fare shopping, sport, gite o semplicemente restando seduti davanti al televisore a ingurgitare cibo e bevande, invece di recarsi in chiesa o dedicare il tempo sacro a cose spirituali o nei servizi per Dio. Inseguire cose o persone in modo spasmodico e ossessivo, sono idoli che dobbiamo “demolire”. Anche se alcune di queste sono lecite o non peccaminose, possono diventare un problema per la nostra spiritualità, quindi è bene relegarle in secondo piano o eliminarle del tutto. Ci sono inoltre idoli da dipendenza come l’alcol, le droghe, il gioco d’azzardo, i video giochi, la pornografia etc., questi sono idoli da demolire in assoluto. Un idolo di ultima generazione è l’essere sempre connessi alla rete (ma non a Dio), essere di continuo davanti a un cellulare o sui social; anche questa è una forma d’idolatria. Ai social dedichiamo un tempo che è esagerato e che nella maggioranza dei casi non ci è di nessuna utilità, una vera perdita di tempo che potrebbe essere impiegata diversamente. Alcune di queste cose che idolatriamo sono chiaramente peccaminose, mentre altre non lo sono ma lo possono diventare se prendono il sopravvento o se si sostituiscono al tempo che dovremmo dedicare a Dio o per fare del bene al prossimo.

Sprechiamo una grande quantità di ore negli idoli moderni, che spesso ci resta poco tempo o non ne abbiamo affatto da trascorrere con il Signore. Colossesi 3:5 «Fate dunque morire le vostre membra che son sulla terra: fornicazione, impurità, lussuria, mala concupiscenza e cupidigia, la quale è idolatria».  Efesini 5:5 «Poiché voi sapete molto bene che nessun fornicatore o impuro, o avaro (che è un idolatra), ha eredità nel regno di Cristo e di Dio». Se facessimo un sondaggio, chiedendo cosa sia l’idolatria e se tutt’oggi esiste, la maggioranza delle persone intervistate non risponderebbe che si tratti dei concetti sopra citati, ma la relegherebbe a qualche artefatto tribale e sicuramente resterebbe turbato o scandalizzato nel sapere che qualsiasi cosa o persona può diventare un idolo. Siamo molto più idolatri oggi rispetto a ieri e a qualsiasi tribù. Il vero senso dell’idolatria può essere sintetizzato in questa affermazione: «L’idolo può essere una persona o una cosa che nel nostro cuore prende il posto di Dio o che contende il posto che spetta solo a Dio». Anche le cose che a noi possono sembrare di poco conto, se occupano nel nostro cuore lo spazio che spetta a Dio, sono idoli. Quindi, stiamo attenti a non cadere nell’idolatria, non pensiamo che sia solo prostrarsi davanti a una statua o manufatto, cosa sicuramente da evitare; cerchiamo piuttosto nel nostro quotidiano di mettere ogni cosa al giusto posto, dando il corretto valore a ogni cosa e persona. Dio e la Sua Parola hanno la precedenza su tutto e tutti, mettiamoli al primo posto nel nostro cuore e nella nostra vita in genere; poiché questo è dare gloria a Dio! E tu, quale dèi o idoli hai messo al posto di Dio? Se elimini alcune di queste cose superflue o le releghi in secondo piano, vuol dire che stai dando gloria a Dio!

D. SEI STATO CREATO PER UNA VITA DI ADORAZIONE - SERVIZIO - TESTIMONIANZA

 

Noi siamo stati creati per portare frutti positivi e buoni, sia per la nostra vita che in quella degli altri. La vita di un vero figlio di Dio è una  vita che porta frutti. Matteo 7:20 «Li riconoscerete dunque dai loro frutti». Il portare frutto è un aspetto importante nella vita di un vero discepolo e nella crescita cristiana. Gesù ha specificato che ogni discepolo che dimora in Lui porta molto frutto, altrimenti viene potato. Giovanni 15:1-4 «Io sono la vera vite e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancora di più.  Voi siete già mondi a motivo della parola che vi ho annunziata. Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me». Il termine “dimorare” significa vivere in Lui e per Lui, ossia, continuare a rimanere nella condizione di persona salvata che cammina con il Signore e agisce per Suo conto, e non per ottenerne un merito. Portare frutto vuol dire: ubbidire, agire e mostrare azioni concrete per il bene del prossimo, come sfamare o vestire un senzatetto, visitare ammalati o carcerati; aiutare chiunque e comunque, anche con piccoli gesti come portare le borse della spesa ad un anziano, aiutarlo a sbrigare le faccende domestiche, accompagnarlo a pagare una bolletta, e cose simili. Se Gesù vive in noi  questi frutti si devono vedere. L’assenza di frutto nella vita del credente è un segnale che dimostra che non stiamo dimorando in Cristo, non stiamo vivendo secondo la Sua volontà e non stiamo lavorando con Lui e per Lui. Gesù disse: «Io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore» (Giovanni 15:10). L’ubbidienza di Gesù al Padre non è una sottomissione cieca e legalistica, ma la conseguenza del dimorare nell’amore del Padre. L’intima relazione tra il Padre e il Figlio è basata solo sull’amore ed è questo amore che ha condotto il Figlio ad accettare la volontà del Padre e a sperimentare la croce. Gesù paragona questa relazione d’amore esistente tra il Figlio e il Padre come esempio della relazione che dovrebbe intercorrere tra i discepoli e il loro Salvatore. Come la relazione con il Padre è stata caratterizzata dall’ubbidienza, allo stesso modo la relazione dei discepoli con Gesù dovrebbe essere fondata sull’ubbidienza. «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti» (Giovanni 14:15).

Un altro aspetto per il quale esistiamo è la testimonianza o predicazione dell’Evangelo ad altri. Gesù disse: 

«Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente. Amen» (Matteo 28:19,20).

La missione che Gesù ha affidato alla chiesa, e quindi a te, è quella di rendergli testimonianza, proclamare l’evangelo e battezzare le genti. La mansione principale del discepolo è discepolare. Inoltre, il Signore disse ai Suoi discepoli che per compiere questo mandato avrebbero ricevuto potenza dall’alto, lo Spirito Santo li avrebbe aiutati e capacitati per questo compito.  Atti 1:8 «Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all’estremità della terra». Tutto questo iniziò subito dopo l’ascensione di Gesù Cristo e terminerà con il Suo ritorno. Se osserviamo la chiesa nascente di Atti 2, possiamo vedere che era accompagnata dalla costante presenza e potenza dello Spirito Santo. La Chiesa si diffondeva rapidamente e le varie comunità erano in costante crescita, sia spirituale che numerica. Le case diventavano centri di evangelizzazione e di comunione fraterna nelle quali adorare, studiare le Scritture, pregare, cantare e lodare Dio tutti insieme. Ma anche nel condividere il cibo, le proprietà o beni, nell’uscire per le strade a testimoniare, guarire e liberare le persone dagli spiriti immondi (Atti 5:41,42; 6:7).  Gesù disse: «Come il Padre ha mandato me, così io mando voi» (Giovanni 20:21). La vita cristiana non è una vita chiusa in sé stessi o isolati dal resto della fratellanza, ma al contrario è una vita spesa in costante comunione fraterna, nel servizio e nella testimonianza. Ebrei 10:24,25 «Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all’amore e alle buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno». Noi viviamo per adorare, servire, guarire, liberare, testimoniare, battezzare, e per fare questo abbiamo bisogno di ricevere potenza dall’alto ogni giorno. La vita in Cristo è crescere individualmente e corporativamente, nell’attesa del Suo ritorno e della salvezza eterna nel Suo regno. E tu, quanto tempo dedichi al servizio e alla testimonianza?

E. SEI STATO CREATO PER VIVERE IN ETERNO NELLA NUOVA TERRA

 

I primi due capitoli della Bibbia descrivono le ragioni del perché Dio ci ha creati, ossia che potessimo vivere per sempre in un mondo perfetto e meraviglioso e alla Sua presenza. Gli ultimi due capitoli della Bibbia parlano della realizzazione del piano di Dio, nonostante l’umanità abbia creato un problema che dura da 6000 anni, che è il peccato e la morte che noi abbiamo introdotto nel mondo. Gli ultimi due capitoli di Apocalisse vedono Dio  intento a ricreare un mondo perfetto per l’umanità redenta. La Bibbia dichiara che la dimora eterna dei redenti è un posto reale, un luogo concreto che si può vedere, sentire, toccare, odorare, misurare, provare e sperimentare. Pietro, nella sua seconda lettera al capitolo 3, riassume il fondamento biblico di questo concetto. Egli parla del mondo antidiluviano come del «mondo di allora» che fu sommerso e distrutto dall’acqua. Il secondo mondo è composto da «i cieli e la terra attuali», un mondo che sarà purificato con il fuoco per preparare la via ai «nuovi cieli e la nuova terra, nei quali abiti la giustizia»

2Pietro 3:6,7;13 «a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì, mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi» «Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abita la giustizia».

La nuova Gerusalemme sarà la capitale di questa nuova terra. In ebraico, Gerusalemme significa «città della pace». La Gerusalemme terrena non ha mai sperimentato la pace duratura,  come il suo nome dice. Ma, la nuova Gerusalemme celeste che discenderà dal cielo, rifletterà accuratamente la realtà prefigurata nel suo nome. In molti passi della Bibbia viene sottolineato che gli eletti erediteranno questa terra o pianeta attuale, che però sarà restaurato e riportato alla bellezza originale (Matteo 5:5; Salmo 115:16).  Salmo 37:9 «Poiché i malvagi saranno sterminati, ma coloro che sperano nell’Eterno possederanno la terra…11 Ma i mansueti possederanno la terra e godranno di una grande pace… 29 I giusti erediteranno la terra e vi abiteranno per sempre». Anche Gesù aveva parlato di questo, inoltre aveva anche promesso di preparare per i suoi discepoli «un luogo» nella casa del Padre (Giovanni 14:1-3). Le Scritture situano il trono del Padre e la sua dimora nella nuova Gerusalemme, che scenderà sulla terra restaurata.

Apocalisse 21: 1-8  «Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più. E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.  E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate». Allora colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio tutte le cose nuove». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli». E mi disse ancora: «È fatto! Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine; a chi ha sete io darò in dono della fonte dell’acqua della vita. Chi vince erediterà tutte le cose, e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me figlio. Ma per i codardi, gl’increduli, gl’immondi, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda».

Ovviamente i redenti non saranno confinati dentro le mura della nuova Gerusalemme. Essi erediteranno la terra intera. Dalla loro dimora in città potranno uscire e partire per progettare e costruire la casa dei loro sogni, per piantare e mangiare i frutti copiosi della terra (Isaia 65:21)

 

Come sarà la vita nella nuova terra?

Regneremo con Dio e con il Signore Gesù Cristo; poiché il Signore coinvolgerà i redenti nella gestione del suo regno: «Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello; i suoi servi lo serviranno… e regneranno nei secoli dei secoli» Apocalisse 22:3-5.

 Apocalisse 5:10 «e ci hai fatti re e sacerdoti per il nostro Dio, e regneremo sulla terra».

Non sappiamo con esattezza quale sarà la portata del ruolo che avremo, tuttavia, possiamo presumere con certezza che una parte importante della funzione dei redenti nel suo regno sarà quella di servire come ambasciatori di Cristo nell’universo e di testimoniare della loro esperienza dell’amore di Dio. La loro delizia più grande sarà quella di glorificare Dio. La vita nella nuova terra consisterà per gli eletti una meravigliosa esperienza. Abbiamo già considerato che i redenti «costruiranno case e le abiteranno» (Isaia 65:21). La costruzione implica la progettazione, la fabbricazione, l’ammobiliamento, con la possibilità di rimodellare e ricostruire. Lo scopo principale dell’esistenza nella nuova terra è la restaurazione di tutto ciò che Dio aveva previsto in origine per la sua creazione. Nell’Eden, Dio diede alla prima coppia un giardino «perché lo lavorasse e lo custodisse» (Genesi 2:15). Questo avverrà nuovamente ed è profetizzato in Isaia 65:21«Costruiranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto». Se, come dice il profeta, che potremo piantare vigne, perché non anche frutteti e campi di grano? Ci saranno sicuramente attività manuali e sociali. Nella nuova terra riconosceremo alcuni dei nostri amici e dei nostri familiari, anche se avranno un corpo nuovo, santo e glorificato e trasformato a immagine di Cristo. Possiamo dunque affermare, che anche noi nella nuova terra continueremo a relazionarci e a vivere con coloro che oggi conosciamo e amiamo. Il benessere sarà totale, saremo sempre in perfetta salute. Isaia 33:24 «Nessun abitante dirà: «Io sono malato». Il popolo che vi abita otterrà il perdono della sua iniquità». Inoltre, potremo mangiare il frutto dell’albero della vita, e gli eletti conosceranno il potenziamento fisico e mentale che il peccato ha compromesso per secoli.

Apocalisse 22:2 «E in mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trovava l’albero della vita, che fa dodici frutti e che porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni».

Nella nuova terra, dice Isaia: «Non ci si ricorderà più delle cose di prima; esse non torneranno più in memoria» (Isaia 65:17). È evidente che saranno le tribolazioni della vecchia esistenza a essere dimenticate dai redenti (Isaia 65:16). Però non dimenticheremo le cose buone che Dio ha realizzato, la grazia abbondante mediante la quale ci ha salvati. La promessa è che la memoria non evocherà più nei redenti il rimorso, il rimpianto, la delusione, il dispiacere, il cordoglio, la frustrazione le ansie, le paure. Tutti questi cattivi pensieri e sentimenti negativi saranno eliminati per sempre dalla mente dei redenti. Quindi, come dice la Bibbia rallegriamoci di quello che il Signore sta preparando per noi. «Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli» (Matteo 5:12).

Dio ti ha creato per essere qualcuno che può amare e che lo amerà. Se pensi che Dio ti abbia creato solo per servirlo o adorarlo, ti stai sbagliando di grosso. Anche perché questo è il compito degli angeli e puoi stare certo che lo fanno meglio di te. Dio, in origine ci aveva creati a Sua immagine e somiglianza, ma noi l’abbiamo persa a causa del peccato ed è per questo che dobbiamo recuperarla  se vogliamo essere con Lui nell’eternità. Dobbiamo appartarci dal peccato e santificarci sempre più; anche perché nessun peccatore incallito può entrare nell’eternità. 1Tessalonicesi 4:7 «Dio infatti non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione». Ebrei 12:14 «Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore». Il proposito di Dio per la tua vita e che tu possa esser felice già in questa vita, avere una bella famiglia, un buon impiego, buone relazioni, svaghi e passatempi piacevoli.  Giosuè 1:8 «Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, cercando di agire secondo tutto ciò che vi è scritto, perché allora riuscirai nelle tue imprese, allora prospererai». Ma tutte queste cose possono arrivare nella tua esistenza solo se Dio è veramente il Signore della tua vita, solo se lo metti al primo posto avrai una vita intensa, serena ed appagante. Matteo 6:31-33 «Non siate dunque in ansietà, dicendo: “Che mangeremo, o che berremo, o di che ci vestiremo?”. Poiché sono i gentili quelli che cercano tutte queste cose; il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose. Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte». Lo scopo per cui esisti è per conoscerlo e amarlo, per avere un’ amicizia e una relazione con Lui che possa durare in eterno. Ecco perché esisti. Egli sa tutto di te ed è sempre con te; poiché ti ama così tanto che non vuole perderti.

CONTATTI

SCRIVICI UN’EMAIL, CHIAMACI O CONTATTACI TRAMITE IL FORM !

Condividilo sui social!
× Chattiamo?