1- I LEADER CHIEDONO A GESÙ DI SCENDERE DALLA CROCE

 

Quando venne il tempo della crocifissione di Gesù, una grande folla accorse ad assistere, tra queste persone c’erano i principali sacerdoti, scribi e anziani, i quali lo sbeffeggiavano dicendo: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Se lui è il re d’Israele, scenda ora giù dalla croce, e noi crederemo in lui» (Matteo 27:42). Ed anche uno dei due malfattori che moriva al fianco di Gesù, fece una richiesta simile. Luca 23:39 Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». Tra le persone che si erano assiepate per l’evento, c’erano alcuni che pensavano veramente che se il Signore fosse sceso dalla croce, o  fosse stato rilasciato in modo miracoloso, avrebbero creduto in Lui riconoscendolo come il Messia atteso. Ma Gesù non lo fece e rimase sulla croce. Per comprendere meglio questa strana richiesta dei leader  spirituali di Israele, in quest’ultimo momento della vita del Salvatore, dobbiamo fare un passo indietro e andare a vedere chi erano questi personaggi e come hanno interagito con il Signore durante tutto il Suo ministero. I sacerdoti, gli scribi e farisei si consideravano i pastori del popolo della nazione d’Israele, erano degli istruttori che guidavano altri attraverso i loro insegnamenti, e anche se questo è vero, non tutti erano di cuore puro, la maggior parte di loro erano formali e rigidi osservatori di leggi e tradizioni che essi stessi avevano creato.

Il fanatismo religioso, mischiato con il desiderio di potere e corruzione del cuore, avevano fatto deviare questi pastori e tutti coloro  che li seguivano. La corruzione di questi leader spirituali era accresciuta così tanto e per lungo tempo, che Dio aveva deciso di toglierli dalla loro posizione, per assumere Lui stesso il ruolo di unico e solo pastore del Suo popolo. Ezechiele 34:11-16  «Infatti così dice il Signore, DIO: “Eccomi! Io stesso mi prenderò cura delle mie pecore e andrò in cerca di loro.  Come un pastore va in cerca del suo gregge il giorno che si trova in mezzo alle sue pecore disperse, così io andrò in cerca delle mie pecore e le ricondurrò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di tenebre;  le farò uscire dai popoli, le radunerò dai diversi paesi e le ricondurrò sul loro suolo; le pascerò sui monti d’Israele, lungo i ruscelli e in tutti i luoghi abitati del paese.  Io le pascerò in buoni pascoli e i loro ovili saranno sugli alti monti d’Israele; esse riposeranno là in buoni ovili e pascoleranno in grassi pascoli sui monti d’Israele.  Io stesso pascerò le mie pecore, io stesso le farò riposare”, dice il Signore, DIO. “Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, rafforzerò la malata, ma distruggerò la grassa e la forte: io le pascerò con giustizia». Quando Gesù venne, si identificò come il Buon Pastore della profezia, e questo diede fastidio ai capi religiosi del suo tempo, anche perché vennero additati come impostori, mercenari, ladri e briganti.

Giovanni 10: 1-6; 8; 12,13 «In verità, in verità vi dico che chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante.  Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore.  A lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori.  Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei». Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono quali fossero le cose che diceva loro…  Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati…  Il mercenario, che non è pastore, e al quale non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga (e il lupo le rapisce e disperde), perché è mercenario e non si cura delle pecore».

Chi ascoltava Gesù predicare o insegnare, capiva immediatamente che i suoi  insegnamenti erano molto diversi da quelli degli scribi, sacerdoti e altri leader spirituali. Marco 1:22 «Essi si stupivano del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi». Anche quando Gesù entrò in sinagoga e lesse la profezia messianica che lo riguardava, che si trova in Isaia 61:1-3, …lo vogliono far morire prima del tempo, visto che si identificava come il Messia promesso. Luca 4:28-30  «Udendo queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni d’ira. Si alzarono, lo cacciarono fuori dalla città, e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale era costruita la loro città, per precipitarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò».

Nonostante Gesù compisse molti miracoli di guarigione e di liberazione, ma anche miracoli come la  moltiplicazione dei pani e dei pesci, la trasformazione dell’acqua in vino, etc, il loro cuore rimase chiuso; poiché completamente accecati dall’incredulità e dall’invidia. Alcuni farisei si avvicinarono a Gesù per discutere, ma soprattutto per metterlo alla prova. Marco 8:11-12 «Allora vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli, per metterlo alla prova, un segno dal cielo. Ma egli, dopo aver sospirato nel suo spirito, disse: “Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: nessun segno sarà dato a questa generazione”». Chiedevano un segno che potesse certificare che Gesù provenisse da Dio, e quindi dal cielo. Questo atteggiamento arrogante ha impedito loro di vedere le opere di Gesù alla luce dell’Antico Testamento; poiché il loro fanatismo settario non gli  permetteva di vedere tutte le  promesse e profezie che si stavano adempiendo in Lui. Quando Gesù andò a Gerusalemme per svolgere il suo mandato di Messia, profetizzò su queste persone e disse chiaramente che i leader lo avrebbero osteggiato e respinto. Marco 8:31 «Poi cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell’uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse».

L’ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme fu trionfale, le folle lo acclamavano come il Re tanto atteso, ma tutto questo clamore non faceva altro che aumentare il risentimento dei leader della città; e quando Gesù caccia via i mercanti dal tempio, lo scandalo diventa  pubblico. Tanto che l’autorità dei sacerdoti, anziani e scribi fu sfidata, mentre la figura di Gesù cresceva. Ecco perché i sacerdoti, gli scribi e gli anziani lo vollero incontrare per chiedere spiegazioni. Marco 11:27 – 28 «Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; e mentre egli passeggiava per il tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si accostarono a lui, e gli dissero: “Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato codesta autorità per fare queste cose?”». Gesù non gli rispose apertamente, ma gli fece delle altre domande con lo scopo di farli riflettere e ragionare sulla loro triste condizione; ma queste persone non vollero rispondere alle domande del Salvatore, perché non erano disposte ad imparare o ascoltare gli insegnamenti di Gesù, ma soprattutto non erano disposte ad ammettere i loro errori. La cecità di questi leader è tanta che ogni loro ragionamento è offuscato dal loro orgoglio.  Giovanni 9: 39-41 «Gesù disse: “Io sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi”. Quelli dei farisei che erano con lui udirono queste cose e gli dissero: “Siamo ciechi anche noi?”. Gesù rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato, ma, siccome dite: “Noi vediamo’, il vostro peccato rimane” ».

2 - ECCO PERCHÉ GESÙ NON È SCESO!

 

Queste persone non riuscivano a vedere il compimento delle profezie e delle promesse di Dio, scritte dai profeti, che si stavano adempiendo davanti ai loro occhi. Il loro desiderio di mantenere il potere religioso e l’orgoglio nazionale non gli permetteva di riconoscere i segnali e i tempi profetici. Questa  generazione perversa e adultera chiedeva segni, ma non erano in grado di comprendere e capire che i segni erano: i muti che riacquistavano la parola, i ciechi che vedevano; gli zoppi, sordi e i lebbrosi che venivano guariti, i morti che resuscitavano, etc., e il Vangelo che veniva annunciato ai poveri  (Matteo 11: 5-6). Tale era la cecità del loro peccato, che quando Gesù era sulla croce, continuavano a chiedere segni a un uomo morente. Per loro il segno era solo uno, che Gesù scendesse dalla croce, solo allora avrebbero creduto in Lui. Ma anche Satana sperava in questo, perché se Gesù fosse sceso dalla croce, il suo regno non sarebbe stato distrutto e avrebbe continuato a regnare per l’eternità!  Ma Gesù era venuto in terra proprio per detronizzare Satana e liberare le persone dalla schiavitù di peccato e dalla morte eterna!

Ebrei 2:14 «Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte, colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo».

2Timoteo 1:10 «ma che è stata ora manifestata con l’apparizione del Salvatore nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha portato alla luce la vita e l’immortalità mediante l’evangelo».

Scendere dalla croce non era di certo una buona occasione per dimostrare che Gesù era il  Figlio di Dio, il Messia promesso.  Gesù non è sceso dalla croce, ma vi è rimasto per amore, poiché doveva portare a termine il piano della salvezza. Giovanni 19:30 «Quando Gesù ebbe preso l’aceto, disse: «È compiuto!» E chinato il capo rese lo spirito». Inoltre, anche se Gesù fosse sceso dalla croce in modo eclatante, come loro avrebbero voluto vedere, i loro cuori sarebbero rimasti induriti. Se non lo hanno riconosciuto durante tutto il Suo ministero, che è durato tre anni e mezzo, come loro Signore e Salvatore, non lo avrebbero accettato neanche se fosse sceso.

Gesù Cristo rimase sulla croce per amore, anche perché i piani di Dio erano diversi dalle congetture o soluzioni umane. Il piano della salvezza era stato stabilito prima della creazione dell’umanità. 1Pietro1:18-20 «sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia, preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi». Gesù è l’agnello preparato da prima della fondazione del mondo per pagare il prezzo della nostra salvezza. Senza la  morte di Gesù in croce, nessuno avrebbe potuto salvarsi e vivere in eterno, era necessaria la morte di Gesù per la nostra salvezza. La crocifissione sembrava una scena di sconfitta, ma in realtà era il trionfo di Cristo sul peccato e sulla morte. Gesù morendo sulla croce, ha annientato e distrutto tutte le accuse di Satana che erano contro di noi. Gesù, morendo al  posto nostro, ha eliminato la lista dei nostri peccati che ci condannavano, inchiodandoli alla croce. Colossesi 2:14 «Egli ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e l’ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce».

Inoltre ha cancellato la nostra inimicizia con Dio; poiché la Sua morte serviva a riconciliarci con Dio. Efesini 2:16 «e per riconciliare ambedue con Dio in un sol corpo per mezzo della croce, avendo ucciso l’inimicizia in se stesso». Stare sulla croce fu la vera vittoria, la vera manifestazione del Suo potere. Per le menti umane di quel tempo, Gesù era un povero uomo sconfitto e incapace di evitare la sua morte. Ma nulla era più lontano dalla verità, perché Gesù si stava caricando sulle sue spalle il nostro peccato, le nostre malattie e soffriva i nostri dolori, in modo che tutti coloro che credono in Lui, possono ricevere la vita eterna. Isaia 53 3-6 «Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti».

Giovanni 3:16 «Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna».

Gesù, conosceva ogni dettaglio del piano eterno stabilito con il Padre, che stava portando a compimento con la Sua esistenza terrena. La gioia del Salvatore era strettamente legata alla Sua morte; poiché chiunque crede in Lui non gusterà la morte eterna, ma avrà vita eterna e lo potrà riabbracciare al Suo ritorno. Io e te che stai leggendo, siamo la gioia di Gesù Cristo! Ebrei 12:2 «tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio».

Ed è proprio per l’amore per il Suo popolo, per i Suoi figli che rimase inchiodato sulla croce. Lui poteva guardare oltre la momentanea sofferenza che stava patendo e vide il risultato e i beneficiari della Sua morte. Vide miliardi di persone salvate e per questa ragione sopportò il disprezzo e la morte. Rimase sulla croce non per mancanza di potere, ma per il potere del Suo amore. Anche se, nessuno dei testimoni della Sua morte poteva discernere ciò che stava realmente accadendo. Nessuno di coloro che erano presenti  alla Sua morte, poteva capire cosa sarebbe accaduto, né i beffardi che si erano radunati, né i sacerdoti e gli scribi che lo hanno insultato con arroganza, né le donne che hanno pianto, e neanche i discepoli che lo avevano abbandonato, ma solo coloro che conoscevano la Scrittura, sapevano che il sepolcro non lo avrebbe trattenuto. Atti 2:27 «perché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades (tomba) e non permetterai che il tuo Santo subisca la decomposizione». Fu la gloria del Cristo risorto che convinse i suoi discepoli e ciò permise loro di comprendere il vero significato della croce.

Anche noi possiamo sperimentare il Suo perdono e la vita eterna nella nuova terra, ed è proprio grazie al fatto che Gesù Cristo non è sceso dalla croce, ma è rimasto lì per salvare ciò che era destinato ad essere perduto. Il significato della croce si può comprendere e capire solo con le Sacre Scritture e con l’aiuto dello Spirito Santo. Efesini 1:17-20 «affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza, che egli ha messo in atto in Cristo, risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti».

Grazie alle rivelazioni dello Spirito, possiamo capire quali sono state le conseguenze del peccato che ha introdotto la morte nel mondo, e senza l’opera di Gesù Cristo in nostro favore saremmo tutti senza speranza. Ma grazie a Gesù, che ha inchiodato la morte sulla croce, resuscitando dai morti, noi possiamo avere la vita eterna. 1Corinzi 15: 54:57 «Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: «La morte è stata sommersa nella vittoria». O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo? Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo». La maggior parte dei sacerdoti, scribi, farisei e anziani, che erano guide cieche come Gesù gli aveva detto, si presero gioco del Salvatore anche durante la sua sofferenza e agonia in croce, a causa della loro posizione sociale, arroganza e incredulità. Ma è anche vero che non tutti hanno agito in quel modo, tra questi bisogna segnalare Nicodemo, che si espose in favore del Signore. Ciò che per essi era causa di incredulità, non lo è stato per il centurione romano che lo riconobbe dicendo: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!» (Marco 15: 39).

Molte di queste persone, quando ascoltarono la predicazione del Vangelo da parte di Pietro, si ravvidero e sotto la potenza dello Spirito, la Parola predicata toccò i loro cuori, e molti di loro si pentirono sinceramente dei loro peccati. Atti 2:37-39 «Or essi, udite queste cose, furono compunti nel cuore e chiesero a Pietro e agli apostoli: “Fratelli, che dobbiamo fare?”. Allora Pietro disse loro: “Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti coloro che sono lontani, per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà”». Grazie alla predicazione e alla testimonianza della Chiesa di Gerusalemme, molti di quei sacerdoti sono pervenuti alla fede.  Atti 6:7 «Intanto la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede».

 Ecco perché Gesù Cristo è rimasto sulla croce, perché ci ama e non vuole che nessuno si perda!

 

 

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