1- LA NASCITA DI GESÙ CRISTO: DOVE E QUANDO?

Luca 2:1-7 Ora, in quei giorni fu emanato un decreto da parte di Cesare Augusto, che si compisse il censimento di tutto l’impero. Questo censimento fu il primo ad essere fatto quando Quirinio era governatore della Siria. E tutti andavano a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Or anche Giuseppe uscì dalla città di Nazaret della Galilea, per recarsi in Giudea nella città di Davide, chiamata Betlemme, perché egli era della casa e della famiglia di Davide, per farsi registrare con Maria, sua moglie, che aveva sposato e che era incinta. Così mentre erano là, giunse per lei il tempo del parto. Ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, e lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.

Secondo Luca, la nascita di Gesù avvenne sotto l’Imperatore romano Cesare Augusto (27 a.C. fino al 14 d. C.), il quale ordinò un censimento di tutto il popolo. A questo punto sorge un problema, poiché Quirino fu governatore della Siria nel 6 d.C. e questa data sposta il censimento troppo in avanti. Alcuni studiosi sostengono che la traduzione corretta di Luca 2:2 dovrebbe essere: “questo censimento fu fatto prima che Quirino fosse governatore della Siria (quindi prima del 6 d.C.). Ma al di là della data esatta nel quale collocarlo, questo censimento è storicamente avvenuto come testimonia accuratamente lo scrittore e storico giudeo-romano Flavio Giuseppe, nell’opera Antichità giudaiche. Tra l’altro è interessante notare che il censimento riguardava tutto l’impero e non solo gli ebrei, come del resto la nascita di Gesù non riguardava solo gli ebrei, ma tutti i popoli dell’impero. Luca specifica che vi fu un “primo censimento“, cioè precedente ed è in questo contesto che nasce Gesù a Betlemme, al tempo del re Erode (morto nel 4 a.C.). Sono molti gli studiosi che sostengono questa tesi, ossia che il censimento è avvenuto in due fasi distinte, le quali distavano l’una dall’altra di pochi anni. Secondo questi eruditi, il censimento si sarebbe svolto a rilento, e per questa ragione è durato vari anni, dove nella prima fase fu fatta la registrazione delle proprietà terriere ed immobiliari, mentre nella seconda ci fu il pagamento delle imposte, e questo suscitò il malcontento del popolo e l’insurrezione di Giuda il Galileo, come Giuseppe Flavio annota. 

Dietro al decreto emanato da Cesare Augusto c’è l’intervento di Dio. Grazie a questo censimento, Giuseppe e Maria devono andare a Betlemme, città a sud di Gerusalemme che è la città natale del re Davide, antenato di Giuseppe. Le Scritture avevano predetto con molti secoli di anticipo, tramite il profeta Michea che Gesù sarebbe nato proprio in quella città, esattamente in quel tempo, affinché il Messia adempisse la profezia. Michea 5: 2,3 «Ma tu, o Betlemme Efratah, anche se sei piccola fra le migliaia di Giuda, da te uscirà per me colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini sono dai tempi antichi, dai giorni eterni». Perciò egli li abbandonerà fino al tempo in cui colei che deve partorire, partorirà; allora il resto dei suoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele. Maria e Giuseppe arrivavano dalla Galilea, e come giunsero a Betlemme la trovarono affollata di gente a motivo dell’evento. La coppia, non riuscendo a trovare un posto nel quale albergare, fu costretta ad alloggiare in una stalla, un luogo non proprio consono per ricevere il Re dei Re e Signore dei Signori, ma più adatto per il ricovero di asini, mucche e pecore. È proprio qui che nasce Gesù il Messia. Anche questa accoglienza fu in qualche modo “profetica”, una sorta di anticipazione di come gli uomini avrebbero in seguito ricevuto e trattato il loro Salvatore. Maria diede alla luce il suo figlio primogenito e dopo averlo fasciato, lo coricò amorevolmente in una mangiatoia, posto dove di solito si mette il foraggio per gli animali.

                                                

 I pastori fanno visita a Gesù

Luca 2: 8-20 Ora in quella stessa regione c’erano dei pastori che dimoravano all’aperto, nei campi, e di notte facevano la guardia al loro gregge.  Ed ecco, un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore risplendette intorno a loro, ed essi furono presi da grande paura.  Ma l’angelo disse loro: «Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà;  poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia». E ad un tratto si unì all’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio, dicendo:  «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini, su cui si posa il suo favore».  E avvenne che, quando gli angeli si allontanarono da loro per ritornare in cielo, i pastori dissero tra loro: «Andiamo fino a Betlemme, per vedere ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono quindi in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, che giaceva in una mangiatoia. Dopo averlo visto, divulgarono quanto era stato loro detto a proposito di quel bambino.  E tutti coloro che li udirono si meravigliarono delle cose raccontate loro dai pastori. Maria custodiva tutte queste parole, meditandole in cuor suo. E i pastori se ne ritornarono, glorificando e lodando Dio per tutte le cose che avevano udito e visto, come era stato loro detto.

I primi a cui fu dato il lieto evento della nascita del Redentore furono dei pastori, ed è singolare come questo non fosse invece comunicato ai capi religiosi di Gerusalemme, ma a dei semplici ed umili pastori che erano assorti nella guardia dei loro greggi sulle pendici dei monti della Giudea; essi  furono i primi a rendere omaggio al Salvatore. Un angelo del Signore si presentò a loro in una luce sfolgorante di gloria che risplendeva e rischiarava le tenebre della notte. I pastori alla vista dell’angelo e dal bagliore che risplendeva, furono inizialmente terrorizzati, ma ben presto furono confortati dalle sue parole, che annunziavano una lieta notizia e una grande gioia per tutto il popolo. In quella notte straordinaria era nato a Betlemme un bambino: il Salvatore del mondo, Gesù Cristo (Messia), il Signore.

1° Gesù è il Salvatore, il Suo nome ci rivela la Sua missione;

2° Il Cristo, l’Unto di Dio, il Messia d’Israele;

3° Il Signore, Dio manifestato in carne.

Come avrebbero fatto i pastori a riconoscerlo? L’angelo diede loro alcune indicazioni. Nessuno avrebbe mai immaginato o pensato che il Creatore dell’universo potesse presentarsi al mondo come un bambino avvolto in fasce, per di più coricato in una mangiatoia. Questa fu un accoglienza veramente indegna, ma questo è quello che fu riservato al Signore della vita quando venne al mondo. È davvero spiazzante pensare che Colui che ha creato ogni cosa e regge l’Universo, entri nel mondo non come un trionfante Re o eroe, bensì come un bambino indifeso; eppure questa è la realtà dell’incarnazione di Dio. Il messaggio dell’angelo venne seguito ed accompagnato da una moltitudine dell’esercito celeste, che apparve per lodare Dio ed indicare agli uomini una benedizione importante: “… e pace in terra agli uomini ch’egli gradisce”. Ma cosa vuol dire questo? Chi sono gli uomini che Dio gradisce? Sono coloro i quali accettano Gesù Cristo come Signore e Salvatore, si pentono dei loro peccati, li confessano e li abbandonano; queste sono le persone che Dio gradisce, e la pace dimora su di loro. Appena gli angeli se ne furono andati, i pastori si incamminarono verso Betlemme, dove trovarono Maria, Giuseppe e Gesù adagiato nella mangiatoia, come l’angelo aveva indicato loro. Maria, a differenza di tutti gli altri, aveva una comprensione più profonda di ciò che stava accadendo; ella custodì in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo. I pastori si congedarono da Maria e Giuseppe, tornarono alle loro greggi gioiosi per la strabiliante esperienza che avevano fatto e per tutto quello che avevano udito e visto; questo li riempì di una gioia incontenibile e traboccante e, non potendo tacere: lodavano Dio dal profondo dei loro cuori.

2 - GESÙ CRISTO È NATO IL 25 DICEMBRE?

 

Purtroppo sono in molti coloro che credono che la nascita di Gesù sia avvenuta il 25 dicembre, ma questa data non ha nessun fondamento né biblico né storico. Ma perché si usa questa data? Occorre andare dietro nel tempo, ossia a quando i pagani celebravano la “Festa del solstizio d’inverno”, ovvero del sole nascente. Il solstizio invernale è il culto del “Sol Invictus” o “Sole invincibile”, il quale veniva adorato come un dio supremo, soprattutto nell’Impero romano. Il termine Natalis veniva impiegato per molte festività, ma il Dies Natalis Solis Invicti era la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo e ufficializzato per la prima volta da Aureliano nel 274 d.C. con la data del 25 dicembre. In seguito, con l’editto di Milano (Costantino-313 d.C.), quando i pagani entrarono in massa nella cristianità, sorse il problema di come conciliare le loro feste con quelle cristiane, così l’Imperatore, con un abile mossa politica stabilì che il 25 dicembre divenisse il Natale di Cristo (Dies natalis). Quindi, una festa pagana rivestita di una pseudo cristianità divenne il giorno nel quale non si celebrava più l’astro nascente, ma Colui che nella Bibbia è chiamato: “la Stella del mattino” ed anche il “Sole di Giustizia” in Malachia 4:2. Ovviamente questa data è respinta anche per altri motivi, uno di questi è che la presenza delle mandrie intorno a Betlemme rende impossibile la data del 25 dicembre; poiché in quelle zone è un mese di piovoso e freddo e in alcuni inverni nevica. I pastori e le loro greggi non avrebbero di certo passato la notte all’aperto in quel periodo dell’anno. Inoltre è poco probabile che l’Imperatore romano abbia chiesto al popolo di viaggiare per giorni nel bel mezzo dell’inverno per farsi registrare; quindi, per questi ed altri motivi, il mese più attendibile nel quale si sono svolti i fatti è settembre-ottobre, dove il clima è ancora mite.

 

3 - IMPLICAZIONI PRATICHE

E TU…HAI INCONTRATO GESÙ CRISTO?


Il messaggio che hai appena letto ti invita a considerare l’amore che Dio a per te, e il desiderio che ha d’incontrarti. Egli vuole farsi conoscere e farti sperimentare la vera pace e la vera libertà che puoi avere in Cristo.

Giovanni 3:16 “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” .

Quando scegli di disubbidire a Dio e di andartene lontano dal Signore, ti stai separando da Lui e sei spiritualmente morto e privo della vita eterna. Dio, inviando Gesù Cristo sulla terra ha colmato il baratro o la distanza creatasi tra te e Lui a causa del peccato che hai ereditato e che stai praticando. La Bibbia dice “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23); “…il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23). Se credi che Gesù, morendo sulla croce e risuscitando dai morti ha pagato il tuo debito e scontato la pena dei tuoi peccati, allora potrai riavere la vita eterna. “Dio invece mostra il proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8). Se ancora non lo hai fatto, volgiti a Lui e chiedigli di entrare nella tua vita: accetta Gesù come tuo Signore e Salvatore! Quando Gesù entra nella tua esistenza, rasserena la tua vita portando la Sua pace. Egli ha il potere di calmare le tempeste e le burrasche che infuriano fuori e dentro di te, sgrida i demoni che vogliono farti del male e tutto diventa pace e tranquillità, si sperimenta una serenità che è impagabile. Inoltre, Gesù getta un ponte tra te e Dio, colmando quell’abisso che ti separava, dandoti di nuovo l’accesso al Padre e, non solo, diventi un figlio di Dio e membro della Sua famiglia. La Bibbia dice “Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome” (Giovanni 1:12).

Quattro semplici passi per accettare Gesù Cristo:

  • Riconoscersi peccatori e bisognosi di salvezza. Ammetti di aver bisogno di essere perdonato e salvato.

  • Confessa i tuoi peccati e chiedi perdono. Digli che sei disposto ad abbandonare il peccato con il Suo aiuto. Il pentimento e il ravvedimento sono indispensabili.

  • Credi che Gesù Cristo è morto per te sulla croce ed è risuscitato dai morti. Riconosci che Gesù ha dato la Sua vita in tuo riscatto e ti ha donato la vita eterna.

  • Invita Gesù Cristo, attraverso la preghiera a entrare nella tua vita e a governarla per mezzo dello Spirito Santo. Gesù non è solo il Salvatore che ti salva dai tuoi peccati, Egli è soprattutto il Signore che vuole dirige i tuoi passi e condurti verso i posti migliori che ha preparato per te!

4 - DOMANDE PER RICORDARE E RIFLETTERE

  • Chi è che ha emanato il decreto del censimento?

  • Cosa ha profetizzato Michea?

  • Perché Giuseppe e Maria devono andare a Betlemme?

  • Dove viene posto Gesù appena nato?

  • Cosa annuncia l’angelo ai pastori?

  • Quali sono le persone che Dio gradisce? Tu, sei fra questi?

  • Per quali motivi non è ragionevole affermare che Gesù è nato il 25 dicembre?

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