CORPO – ANIMA- SPIRITO
L’umanità, ossia il primo uomo e la prima donna sono stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, ognuno con la propria individualità e peculiarità, aventi la facoltà e la libertà di pensare, scegliere ed agire secondo il proprio libero arbitrio. La nostra natura umana si compone di tre parti: fisica, spirituale e psicologica. Seppur creati come esseri liberi, ognuno di noi è un’unità indivisibile di corpo, mente e spirito, dipendente da Dio per la vita, il respiro e ogni altra cosa. Quando i nostri progenitori scelsero di disubbidire al Signore (seppur ingannati), rifiutarono la loro dipendenza dal Creatore e persero l’elevata posizione che detenevano in Lui. L’immagine di Dio in loro fu alterata dal peccato (separazione), l’uomo da potenzialmente immortale e perfetto, diventa mortale e soggetto alla sofferenza e succube della morte, che passerà poi su tutto il genere umano. Anche tu ed io abbiamo ereditato questa natura decaduta. In questo studio analizzeremo come siamo stati creati.
1 - CREATI A SUA IMMAGINE
A. Cosa vuol dire essere creati a Sua immagine?
Genesi 1:27 «Così Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina».
Dio, nei primi cinque giorni della creazione ha usato solo la Sua parola per creare, fino al sesto giorno tutto viene all’esistenza dal soffio della Sua bocca: Egli parla o comanda e le cose vengono all’esistenza, ed ogni cosa è creata dalla Parola (Gesù Cristo). Al sesto giorno della creazione succede qualcosa di differente dagli altri giorni, il Signore non usa solo la parola ma anche le Sue mani. Dio si sporca le mani e con l’amore che solo Lui ha, modella l’uomo dalla polvere della terra, gli soffia il Suo spirito (ruach) e l’uomo diventa un essere vivente a immagine e somiglianza di Dio. Siamo stati creati tutti aventi il libero arbitrio, esattamente come gli angeli e come Dio stesso. Ogni essere vivente è in grado di fare delle scelte, di pensare, creare, parlare, muoversi e godere del creato e della comunione con il Suo Creatore. Siamo stati creati con una coscienza morale e siamo esseri spirituali, ecco cosa vuol dire essere a Sua immagine o simili a Lui. Il Signore ci ha creati per amore e per amare, l’essere umano doveva riflettere il carattere e la natura di Dio, ma, purtroppo il peccato ha rovinato tutto e ad oggi non riflettiamo più la Sua immagine. Come esseri umani dobbiamo agire ed imitare Dio, dal momento che siamo stati creati per essere simili a Lui, anche se siamo umani e non divini, dobbiamo rispecchiare in ogni modo possibile il nostro Signore e Creatore. Ad esempio, il quarto comandamento ci ordina e ricorda di seguire l’esempio del nostro Dio, che ha lavorato sei giorni e si è riposato il settimo, che è sabato (Esodo 20:8 -11); anche noi siamo chiamati a fare la stessa cosa.
B. Come è stato creato l’uomo?
Genesi 2:7 «Allora l’Eterno Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente».
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine» (Genesi 1:26).
Il plurale «facciamo» ci mostra che siamo stati creati da una divinità composta, (Dio è un Elohim, un plurale di persone), ossia: Padre, Figlio e Spirito Santo. Dio nel creare il primo essere umano (1:27) lo ha plasmato dalla «polvere della terra», usando una materia preesistente, e dopo avergli formato ogni organo, gli immette la vita, ossia gli soffia dentro «il soffio della vita» (ruach = spirito), che fa diventare l’uomo una persona (anima) vivente. L’uomo però resterebbe incompleto senza una compagnia, allora Dio gli crea «un aiuto… adatto a lui». Adamo sprofonda in un «profondo sonno» e, mentre è totalmente incosciente, Dio estrae una costola dal suo fianco e crea la donna (Gn 2: 18,21,22). Le genealogie della Genesi ci dimostrano che tutte le generazioni successive ad Adamo ed Eva discendono da loro. In quanto esseri umani, condividiamo la stessa natura, come l’apostolo Paolo ci ricorda: «Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra» (Atti 17:26).
C. Cosa è il soffio di Dio?
LO SPIRITO
Il termine ruach ricorre 377 volte nell’A.T. e viene tradotto come: “spirito”, “vento” o “soffio”. (in ebraico “ruach” – in greco “pneuma”)
1) Fisicamente parlando, lo spirito è inteso come principio vitale, respirazione:
Giobbe 17:1 «Il mio soffio vitale si spegne, i miei giorni si estinguono, il sepolcro m’aspetta!».
(respiro = soffio vitale nella NR; spirito nella ND)
2) Nell’ambito spirituale, è la sede dell’intelligenza, della ragione, della coscienza morale, è la parte superiore dell’uomo, che risiede ovviamente nella sua mente, mediante la quale egli può mettersi in contatto con il suo Creatore:
1Corinzi 2:11 «Chi tra gli uomini, infatti, conosce le cose dell’uomo, se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così pure nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio».
Efesini 4:22-24 «Avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici, a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità».
Il termine ruach, viene utilizzato anche per indicare vitalità (Gdc 15:19), coraggio (Gs 2:11), temperamento o rabbia (Gdc 8:3), disposizione (Is 54:6), carattere morale (Ez 11:19), e in alcuni passaggi il ruach viene utilizzato per lo Spirito di Dio, come in Isaia 63:10. Il ruach dell’uomo (come quello degli animali) lascia il corpo al momento della morte (Sal 146:4) e ritorna a Dio (Ec 12:7; Gb 34:14), e non indica mai un’entità intelligente capace di un’esistenza separata da un corpo fisico. Nel Nuovo Testamento l’equivalente di ruach è pneuma, “spirito”, da pneo, “soffiare” o “respirare”. Come per ruach, anche per il termine pneuma, non indica mai un’entità capace di un’esistenza cosciente separata dal corpo. Similmente a ruach, il pneuma è rimesso a Dio alla morte (Lc 23:46; At 7:59).
D. Cosa è l’anima?
L’ANIMA (in ebraico “nefesh” – in greco “psyke”)
Questo termine compare più di 800 volte nella Bibbia, tradotto spesso con “persona, individuo, vita, ecc.”.
1) Fisicamente è intesa come vita, che viene localizzata nel sangue:
Levitico 17:11 «poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre vite, perché è il sangue che fa l’espiazione per la vita»
Deuteronomio 12:23 «Ma guardati assolutamente dal mangiarne il sangue, perché il sangue è la vita, e tu non mangerai la vita insieme con la carne».
Ciò che in italiano è tradotto con vita, in ebraico è detto “nefesh”, cioè “anima”.
2) Simbolicamente, è intesa come sede delle passioni, dei sentimenti, delle emozioni, ovvero è il carattere, la personalità di ognuno:
Proverbi 13:4 «L’anima del pigro desidera e non ha nulla, ma l’anima dei solerti sarà pienamente soddisfatta».
Atti 14:2 «Ma i Giudei, rimasti disubbidienti, misero su e inasprirono gli animi dei Gentili contro i fratelli».
Anche gli animali hanno ricevuto il dono della vita ed hanno inoltre una loro personalità, quindi sono anime viventi (l’anima non va confusa con lo spirito: non è tramite l’anima che entriamo in contatto con il nostro Creatore, altrimenti anche gli animali ne avrebbero la facoltà, che è invece esclusivamente umana, di comunicare con Dio):
Genesi 1:30 «E ad ogni animale della terra e ad ogni uccello dei cieli e a tutto ciò che si muove sulla terra ed ha in sé un soffio di vita (la Versione Luzzi ha una nota in calce: “Ebraico: un’anima vivente”), io do ogni erba verde per nutrimento. E così fu».
Apocalisse 16:3 «Poi il secondo angelo versò la sua coppa nel mare, ed esso divenne sangue come di morto ed ogni essere vivente che si trovava nel mare morì».
(In Apocalisse 16:3 dice che: “ogni anima o essere vivente”… è ovvio che si sta parlando di animali)
2 - L’UNITÀ DELLA NATURA UMANA
A. Da quali e quanti elementi è composto l’uomo?
Genesi 2:7 «Allora l’Eterno Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente».
Siamo stati formati con due componenti, indipendenti ed indivisibili come il corpo e lo spirito. Quando Dio ha trasformato l’elemento terra in un essere vivente, questo avvenne perché gli ha soffiato dentro le narici l’«alito vitale», quindi il corpo prese vita. Questo soffio vitale è il «soffio dell’Onnipotente» che dà vita (Gb 33:4), la scintilla della vita. Potremmo paragonare questo soffio vitale alla corrente elettrica che illumina una lampadina, la quale senza corrente elettrica al suo interno è spenta o senza vita. L’unione della materia (corpo) con lo spirito di Dio (ruach) ha dato origine all’anima vivente o persona. La parola “anima vivente” che troviamo in questo versetto è la traduzione della parola ebraica nefesh: essere vivente che respira. Questo termine però, non si usa solo per la razza umana, ma anche per gli animali (Gn 1:20,24; 2:19). Nefesh tradotto vuol dire: «essere, anima, persona», e deriva da «nafash» che significa «respirare». Quando leggiamo il termine nefesh (anima) dobbiamo intendere la persona nella sua interezza che è materia e spirito. In altre parole noi siamo un’anima e non che abbiamo un’anima immortale. La parola greca psyche nel Nuovo Testamento è molto simile a quella di nefesh nell’Antico Testamento. La psyche non è immortale ma è soggetta a morte (Ap 16:3).
Ma cosa ci differenzia dagli animali, se entrambi siamo nefesh o esseri viventi?
Anche gli animali hanno ricevuto come noi la vita in dono, e anche loro hanno personalità; ecco perché la Bibbia dice che sono anch’essi anime viventi. Però non dobbiamo confondere l’anima con lo spirito: non è tramite l’anima che entriamo in contatto con il nostro Creatore, ma tramite lo spirito, e questa prerogativa di comunicare con Dio è solo umana.
B. Perché nel N.T. troviamo che l’uomo è composto da: corpo, anima e spirito?
1Tessalonicesi 5:23 «Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero vostro spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo».
La Bibbia vede la natura dell’uomo come un’unità indivisibile, però, a volte l’anima e lo spirito sono usati in modo interscambiabile. Paolo parla di una triplice unione, dove il corpo (soma) è la vita fisica, biologica; mentre l’anima invece, indica la mente, la vita emotiva, affettiva, ma è anche la parte psicologica dell’individuo; infine c’è lo spirito, che indica l’intelligenza e la vita spirituale. Ad esempio, Maria dice: «L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore» (Lc 1:46,47). Dove l’anima si riferisce alla mente, la parte razionale ed emotiva, mentre con lo spirito comunica e adora Dio. Gesù disse: Matteo 10:28 «E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna». Anima in questo caso racchiude tutte le informazione della persona, ossia il carattere, il temperamento, la parte affettiva, sociale e psicologica: l’Io nella sua totalità. Il corpo, l’anima e lo spirito lavorano in un’unità inscindibile, poiché sono le facoltà spirituali, mentali e fisiche di una persona. Un deficit in una di queste tre aree creerà sicuramente uno squilibrio nelle altre due. Esempio: se abbiamo un problema mentale come la depressione, anche il fisico subirà le conseguenze restando inerme ed apatico, inoltre, non avremo neanche voglia di aprire una Bibbia per alimentare lo spirito.
3 - COMPITI DATI ALL'UMANITÀ
A. Quali compiti diede Dio a Adamo ed Eva?
Genesi 1:28 «E Dio li benedisse; e Dio disse loro: “Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra”».
Dio, dopo averli benedetti, disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate … sulla terra». A Adamo ed Eva viene dato il compito di popolare il pianeta terra e di prendersi cura di ogni pianta ed animale creato. La coppia poteva cibarsi di qualsiasi frutto ed erba che erano presenti sul suolo terrestre, con una sola eccezione, non dovevano toccare l’albero della conoscenza del bene e del male. In Eden c’erano due alberi speciali: l’albero della vita e quello della conoscenza del bene e del male. Dio dà ad Adamo ed Eva il permesso di mangiare liberamente i frutti di ogni albero ad eccezione dell’albero della conoscenza del bene e del male (Gn 2:8,9,17).
B. Perché dobbiamo dipendere da Dio?
Salmi 100:3 «Riconoscete che l’Eterno è Dio; è lui che ci ha fatti e non noi da noi stessi; noi siamo il suo popolo e il gregge del suo pascolo».
Alla creazione, ad Adamo ed Eva era stata data l’immortalità condizionata, ma condizionata a cosa? All’ubbidienza. Poiché avevano accesso all’albero della vita erano destinati a vivere per sempre e l’unico modo in cui potevano mettere a rischio la loro immortalità era trasgredire al comando di Dio, che proibiva loro di mangiare dall’albero della conoscenza del bene e del male. Anche se siamo stati creati liberi, dobbiamo dipendere da Dio. Ma perché? Potremmo usare diverse similitudini per spiegare questo, ma la più calzante è quella di pensare ad un cellulare e al suo caricatore. Un cellulare per funzionare regolarmente deve esser ricaricato ogni giorno, e se non viene inserito in una presa dell’alimentazione elettrica, si spegne. Così è per l’uomo, Dio è la fonte della vita e se non siamo connessi con Lui non possiamo vivere a lungo. Dobbiamo riconoscere che abbiamo un Padre che, oltre a darci la vita, provvede per noi e soddisfa ogni nostro bisogno e necessità.
CONCLUSIONE
Da tutto ciò si può dedurre che nelle Scritture esiste la seguente differenza fra i vari elementi che costituiscono l’uomo:
Spirito -> Vita impersonale. Soffio divino che dona vita e facoltà di mettersi in contatto con Dio, comune a tutti gli uomini.
Anima -> Vita individualizzata. Personalità, carattere che fa di ogni uomo un essere unico, ma che è contaminato irrimediabilmente dal peccato. L’apostolo Paolo chiama questa natura irrigenerata e dominata dalle passioni: “carne”, in senso metaforico, naturalmente, ma anche “vecchio uomo”.
Corpo -> materia, che ritorna polvere. Ma che ha anche la speranza della resurrezione: Cristo Gesù è risorto con un corpo tangibile, benché glorificato; si trattava proprio del Suo corpo, perché portava le cicatrici del martirio sulla croce.
Genesi 3:19 «Ti procurerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tornerai alla terra dalla quale sei stato tratto: perché tu sei polvere e alla polvere tornerai».
Romani 8:11 «E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che risuscitò Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali mediante il suo Spirito” che abita in voi».
Credere che al momento della morte l’anima esca dal corpo e vada in qualche luogo è assolutamente antibiblico, come vedremo in uno studio successivo, nel quale tratteremo lo stato dei morti.
4 - IMPLICAZIONI PRATICHE
IMPLICAZIONI PRATICHE:
Comprendo che il libero arbitrio che il Signore mi ha dato, non sempre l’ho usato per il mio bene o per il bene del mio prossimo. Anche se ho ricevuto una natura carnale a causa del peccato che è entrato nel mondo, non voglio restare schiavo dello stesso e succube della morte. Voglio tornare a dipendere da Dio ed essergli ubbidiente, perché voglio riflettere nuovamente l’immagine di Dio. Accetto il patto della grazia, che è il meraviglioso regalo della vita eterna che Cristo mi ha donato salendo sulla croce al mio posto; inoltre, permetto allo Spirito Santo di trasformare la mia natura carnale peccaminosa in una spirituale e santa. Voglio dare gloria a Dio con la mia vita, amando Lui e il mio prossimo. Inoltre, ho compreso che non abbiamo un’anima immortale ma che siamo tutti anime viventi, e quanto sia importante avere una buona salute fisica, spirituale e psicologica (corpo- spirito- anima).
FACCIAMO ATTENZIONE… ALLE DOTTRINE DI DEMONI
1Timoteo 4:1 «Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni…»
L’ apostolo Paolo aveva chiaramente profetizzato che la cristianità avrebbe apostatato ed avrebbe fatto propria la dottrina pagana dell’immortalità dell’anima. Questo concetto fu teorizzato dal filosofo greco Platone nel suo Fedone, un’opera assai imprecisa, in cui egli insegnava la preesistenza e la sopravvivenza eterna dell’anima. Secondo Platone il corpo è una prigione per l’anima immortale; la morte viene a liberarla per ricondurla nella sua patria eterna. L’influsso del platonismo penetrò ben presto nel giudaismo alessandrino (l’ebraismo comunque era stato contaminato dalle dottrine pagane della sopravvivenza dell’anima al corpo anche ai tempi dell’Antico Testamento) per passare poi al cristianesimo, portandovi come eredità principale il dogma dell’immortalità dell’anima. Questa eresia è stata sposata in pieno dalla chiesa cattolica e da alcune denominazioni protestanti. Tommaso d’Aquino (nato nel 1226), non ebbe paura di affermare: “L’anima è immortale, come dice il grande Platone”. Il concetto del corpo quale prigione dell’anima e quindi disprezzabile, da maltrattare, a cui far subire infinite penitenze, era largamente diffuso nel Medioevo ed influenza tuttora la mentalità dei cristiani in generale. Con l’immortalità dell’anima si introduce nella chiesa lo spiritismo e la venerazione delle creature: santi e madonne e parenti defunti, che ricevono preghiere e venerazione. Inoltre, i defunti che vengono venerati con tanto di preghiere, in alcuni casi vengono contattati attraverso i medium e questo è puro demonismo satanico. La venerazione delle creature e il contattare i defunti sono pratiche che Dio ha proibito.
Romani 1:25 «Essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito (venerato) la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno».
Levitico 19:31 «Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi a causa loro. Io sono il SIGNORE vostro Dio».
Isaia 8:19 Se vi si dice: «Consultate i medium e i maghi, che sussurrano e bisbigliano», rispondete: «Non deve un popolo consultare il suo DIO? Deve forse rivolgersi ai morti per conto dei vivi?».
DECISIONE
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Decido che voglio riappropriarmi dell’immagine di Dio.
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Decido di approfondire lo studio della Bibbia per non essere ingannato da e con dottrine demoniache.
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Decido che non voglio più una natura di peccato o carnale, ma una spirituale e santa.
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Decido di conoscere meglio Gesù, in modo da avere piena fiducia in Lui.
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Decido di consentire allo Spirito Santo di iniziare in me un’opera di trasformazione e di portarla a compimento, fino al giorno che Gesù Cristo ritornerà.
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Decido di condividere il link di questo studio, per far conoscere ad altri le verità bibliche.
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